capitolo 1

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EPILOGO

Benvenuti a New York, la città dove ho sempre sognato di mettere piede e finalmente il mio desiderio si è avverato.
Mi chiamo Amanda Rollins ho 26 anni e lavoro alla Collins Company, un'azienda multinazionale che domina New York.
Prima abitavo a Boston con la mia famiglia ma ci fu un incidente, un incendio dove si portò via tutti i miei famigliari.
Quella sera ero uscita di nascosto per andare ad una festa organizzata dalla ragazza popolare del liceo. Quella stessa sera ci fu l'incendio, mia madre, mio fratello e mio padre, tutta la mia famiglia morì.
Ancora ora continuo a chiedermi cosa sarebbe capitato se fossi rimasta a casa quella sera? Probabilmente sarei morta anche io.
O magari mi stavano cercando ed è per questo che non si sono salvati? Non lo so e mi continuerò a portare addosso questo peso fino alla mia morte.
Subito dopo l'accaduto mi trasferì a New York.
Mi sono trasferita a New York ai miei 19 anni ho fatto l'università e ho ottenuto una laurea qui ha New York . Mentre ero all'università ho conosciuto il mio attuale ragazzo, Adam.
Adam ogni volta mi aspettava alla fine della giornata e mi accompagnava a casa chiacchierando.
Adam ci è sempre stato per me e lo amo, ma in questo periodo è strano e non riesco a comprendere il motivo, prima pensavamo di convivere ma all'improvviso ha detto che non era il momento. Molto probabilmente sarà solo il periodo.
Il mio primo giorno di lavoro ero così ansiosa e sola nessuno mi parlava; anzi già dal primo giorno penso di essermi fatta una nemica, Sarah, nonché manager delle pubbliche relazioni.
Non la sopporto però è la segreteria del mio capo, Peter Jakson.
Durante l'ora di pranzo è venuta a sedersi al mio tavolo una ragazza bionda, alta, insomma sembrava una modella appena uscita dalla rivista vogue.
Era Madison Pawnall, la mia attuale migliore amica, non saprei cosa fare senza di lei.





Mi sveglio alle 6 come ogni giorno, faccio una doccia e dopodiché mi dirigo in cucina. Mentre sto preparando il caffè sento l'arrivo di una notifica.
È Adam...
e mi mandato il buongiorno. Gli rispondo anche io dandogli il buongiorno sperando inizi una conversazione ma visualizza solo il messaggio . È da qualche mese che si comporta in maniera strana, non capisco il perché.
Starà avendo problemi con la famiglia o con il lavoro, non so.
Frustrata spengo il cellulare, bevo il caffè e vado a vestirmi mettendo una gonna che mi arriva poco sopra il ginocchio nera e sotto un collant e sopra una camicia bianca con sopra una giacca nera.
Raccolgo i miei capelli in uno chignon ordinato e mi trucco leggermente.
Prendo il cappotto, telefono e borsa e esco di fretta.
Può sembrare strano ma adoro fermarmi ad ammirare New York, ogni volta che guardo la meravigliosa città divento fiera di me perché capisco di avercela finalmente fatta a realizzare i miei sogni.

Quando arrivo all'edificio, saluto Maddy di fretta e mi dirigo verso l'ascensore, al 36° piano.
Noi non abbiamo uffici ma ogni piano ha il suo dipartimento.
Una volta uscita dall'ascensore mi dirigo verso la mia scrivania per prendere i file che devo consegnare oggi al mio capo, un playboy super sexy, Peter Jackson.

Busso 3 volte e attendo che Peter mi dia il permesso per entrare, che non tardò ad arrivare.

"Signorina Rollins , entri pure.."
"Buongiorno signor Jackson, volevo consegnarle questi file gli ho revisionati tutti ieri e non manca nulla".
"Grazie mille signorina, ma purtroppo oggi non c'è la faccio, devo incontrare dei clienti dall'Ucraina, ma questi file devono arrivare oggi stesso al signor Williams.
Mi potrebbe fare il favore di portarglieli lei e dire che l'ho mandata io personalmente ? Ah e li dia anche questo resoconto degli ultimi due mesi" Dice frettolosamente.
Quel piano...il piano del signor Chris Collins....
"Mhh...C-certo nessun problema sarà fatto."
Beh, giustamente vi chiederete che cosa c'è di male, il punto è che Chris Collins è la persona più temuta da tutto l'edificio se non dall'intera città e nessun dipendente ha mai messo piede nel suo piano solo i capi di ogni dipartimento e ogni tanto i segretari.
Scioccata dalla richiesta, mi alzo e prendo i fogli.
"Grazie mille posso sempre contare su di lei" dice aprendo la porta attendendo che esca.
"Si figuri è il mio lavoro" lo guardo facendo un sorriso forzato.
"Può andare ora signorina Rollins" lo saluto e mi incammino verso l'ascensore.
Siccome sono del 36° piano, ci vorrà un po' per arrivare al piano di Collins e sfrutterò questo tempo per calmarmi e ragionare su cosa dirgli. Non vorrei mai dargli un'impressione sbagliata di me.

L'ansia mi sta divorando forse perché non ci sono mai stata in quel piano o forse perché in quel piano c'è Chris.
Da quanto so Chris si fa vedere ai dipendenti solo se c'è una questione importante, infatti io non l'ho mai visto da quando ho messo piede a New York.
Però su internet si, dato che è famoso.
Devo tranquillizzarmi, anche perché Peter ha detto di consegnarli a Williams non Chris Collins quindi posso stare tranquilla.

Le porte dell'ascensore si aprirono.
È solo una questione di pochi minuti, entro, saluto, lascio i fogli e esco salutando. Non sara così difficile.

Prendo un profondo respiro e mi dirigo verso la porta e busso.

"Avanti.." mi invita una voce profonda.
Apro la porta lentamente e rimango incantata dal panorama.
L'ufficio ha una parete completamente vetrata che si affaccia su New York al fondo della stanza c'è un enorme schermo e al centro della stanza un tavolo enorme di vetro,poi c'è Chris, Chris Collins...
È seduto dietro al tavolo intento a firmare fogli.
Non mi ha ancora degnata di uno sguardo, direi un buon inizio...
Mi giro verso Williams che attende che parli.

"Buongiorno signori, scusate il disturbo. Mi ha mandata il signor Jackson per darvi questi file e questo resoconto di tutti i dipartimenti degli ultimi 2 mesi" Credo di essere stata piuttosto sicura di me stessa pronunciando le parole perché infatti Chris alza lo sguardo verso di me lascia la penna.
C'è un brevissimo tempo di scambio di sguardi finché non lo distolgo per prima abbassando lo sguardo.
Inutile dirlo è un bell'uomo. Ha i capelli castani tirati indietro con il gel, occhi azzurri.

Si schiarisce la voce.
"Lei è ...?" Mi chiede accigliato.
Spalanco gli occhi
Mi schiarisco la voce e rispondo tono sicuro.
"Oh... , Rollins, Amanda Rollins."
Tutta la sicurezza che avevo prima ora non esiste più.
Non sono mai stata così impacciata in vita mia. Quest'uomo ti fa perdere tutta la sicurezza in una sola volta.
Mi avvicino alla scrivania per appoggiare i fogli per poi fare qualche passo indietro e tutto ciò con il suo sguardo addosso.
È seduto sulla sedia dietro l'enorme tavolo in vetro con i gomiti appoggiati sul tavolo. Ha uno sguardo penetrante e fottutamente  sexy.. Si alza abbottonandosi la giacca e si appoggia alla scrivania.
"Williams, aggiungilo al resoconto con gli altri dipartimenti." Mi sono completamente dimenticata della presenza di Williams
"Certo signore..." dice Williams.

"Lei è del 36° piano giusto?"
"Si signore"
"Bene direi, tempismo perfetto" indica con la mano la sedia di fronte a lui
oh no in che senso?
"Non capisco.." dico sedendomi
"Allora mi è stato riferito che è la migliore di quel reparto così abbiamo visto il suo curriculum e penso che lei faccia al caso nostro."
"Continuo a non capire signore..."
"Peter Jackson ci ha parlato molto bene di lei nell'ultima riunione. In breve, ci stiamo occupando di un caso e vorremmo sapere se è sicuro per l'ambiente e le persone del posto. Le invierò un file riguardante ciò con tutti i dettagli, ne sarebbe capace?" così? A caso? io? cioè alla fine sono da pochi mesi qui. Ma dopotutto lui è il capo e non accetta repliche.
Però  è anche un bene che Peter abbia parlato anche benissimo di me, direi.
"Va bene...signore. Se è tutto dovrei tornare a lavoro." Prima lascio la stanza meglio è.
"Abbiamo finito, grazie signorina Rollins"
"Di nulla... buon proseguimento."
"Altrettanto"

Ok ho assolutamente bisogno di calmarmi e di prendere un caffè. E menomale che doveva essere solo una questione di minuti. Mi ha chiesto di lavorargli su un file quindi suppongo che lo reincontreró...

Loved by a billionaireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora