capitolo 11

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Guardo l'orologio sul comodino accanto al letto che segna l' 00:16. A quest'ora tutti le persone normali sono a letto a dormire ma non io e tra 3 ore dovrei partire
Da quando è morta la mia famiglia, il sonno è diventata come una cosa superficiale...
Già, l'insonnia è una bruttissima cosa.
Sbuffo alzandomi dal letto e andando in cucina per preparare una tisana.
Mentre aspetta che l'acqua bolle, appoggio i gomiti sul ripiano della cucina tenendomi la testa nelle mani.
Sento che la testa stia per scoppiarmi. Così a caso, tutti i ricordi della mia famiglia mi passano come un film per la testa.

"Mamma, smettila di fare la madre interessata. Tu e papà state tutto il giorno fuori... praticamente viviamo da soli io e Dylan...non avete mai assistito alle nostre recite né tanto meno hai nostri compleanni" Dissi urlando a pieni polmoni verso mia madre.
"Amy...ma che stai dicendo, tesoro..?" Disse mia madre ferita e portandosi una mano sulla bocca per lo stupore.
So di aver esagerato, ma è solo la verità ed è meglio sbattergliela in faccia ora...magari capiscono che esistiamo anche noi.
"Si mamma, sembra che non vi importi niente di noi. Passiamo ogni singolo giorno da soli. Ti odio.." non ci volevo credere nemmeno io ad aver pronunciato quelle due brutte parole...ti odio..
Vedo i suoi occhi diventate lucidi e tenta di avvicinarsi ma mi allontano.
" Tesoro, non è affatto vero tu e Dylan siete tutta la mia vita...la nostra vita..." le scende una lacrima.
"Buonanotte mamma.." dissi chiudendole la porta della mia stanza in faccia.

Tengo la testa tra le mani e la scuoto freneticamente la testa come a voler cacciare via questi ricordi.
Sento ancora il cuore battere come se volesse uscire dalla mia cassa toracica e le mie mani sudate.
Darei la mia stessa vita pur di dirle un'ultima volta che la amavo tantissimo.
Alzo la testa passandomi la mano sulla faccia soffermandomi sugli occhi.
Non mi sono nemmeno accorta di iniziare a piangere...
Mi asciugo frettolosamente le lacrime e prendo un bicchiere per la tisana per poi versare il contenuto nel bicchiere.
Bevo tutta la tisana per poi tornare in camera mia.

Mi siedo a gambe incrociate finché miei occhi cadono sul mio laptop sul comodino, così mi viene un'idea.
Lo prendo e faccio qualche ricerca su Chris. Voglio sapere perché tutti mi mettono in guardia su di lui. In che cosa è implicato Chris?
Apro il laptop e digito Chris Collins.
Mi escono foto di lui in tutta la sua bellezza, oltre a essere un miliardario è anche un modello devo dire, date le foto...
Mi concentro sul mio obbiettivo.
Schiaccio su notizie e  in prima riga appare tutto il casino accaduto oggi.
Inizio a scorrere tra le notizie finché una non cattura la mia attenzione.
"La fidanzata di Chris Collins: scomparsa.
Nessuno sa dov'è, l'unica cosa che sappiamo è che è viva." Dio santo cosa sto leggendo...
" Subito dopo la scomparsa di Bella McCartney, Chris Collins ha già trovato una nuova fiamma: la modella statunitense Clara Labert." Ma....
"Neanche il tempo di due settimane, che la coppia più bella di New York si lascia e Clara Labert decide di trasferirsi a Parigi. C'è di nuovo lo zampino di Chris Collins?"
Rimango perplessa. Come scomparsa?
Decido di scorrere ancora tra le notizie, magari trovo qualcos'altro ma niente

Mi dirigo in bagno per farmi la doccia.
Mi disfo dei miei vestiti per poi entrare ne box della doccia. L'acqua fredda scende ripetutamente sul mio corpo rilassandomi. Sono pazza lo so, perché di solito la gente si rilassa con l'acqua calda, ma io sono un'eccezione.
Meglio prendere la valigia per prepararla.
Una volta aperto l'armadio, mi ritrovo completamente incerta. Cosa devo prendere?
Guardo verso l'orologio è inizio ad allarmarmi. Sono le 2:26 devo muovermi!!
"Ok concentrati Amanda, iniziamo dall'essenziale...allora..." Corro in bagno e prendo la mia trousse di trucchi, lo spazzolino e il mio pettine.
Li metto in un'angolo della valigia per poi prepararmi alla parte più difficile: i vestiti.
Prendo tre vestitini da sera, biancheria intima e qualche maglia e dei jeans e il pigiama.
Credo vada bene... Ora tocca a me.
Vado in bagno a truccarmi, giusto un po' di correttore per coprire le occhiaie profonde.
Come vestiti opto per una tuta con la felpa sopra.
Come scarpe mi infilo delle scarpe da ginnastica comode lasciando i miei capelli sciolti.
Finalmente sono pronta ma sono assonnata!!
Trascino la valigia ed esco di casa e ad attendermi all'entrata della porta è proprio Taylor, l'autista di Chris.
"Buongiorno Taylor" Lo saluto sorridendo
"Buongiorno signorina, come sta?"
"Bene grazie" Mi sorride dolcemente prendendomi la valigia dalle mie mani e aprendomi la portiera.
Che galanteria!
Non sono abituata a ricevere attenzioni di questo tipo.
Mi apre la portiera attendendo che entri.
Chris è già in macchina. Mi siedo affianco a lui, è al telefono mi fa cenno con la mano.
È sempre perfetto vestito in maniera impeccabile pure la mattina presto, incredibile.
Taylor parte, e io mi appoggio al finestrino osservando la grande Mela alle prime luci del mattino
"Taylor, va tutto bene col tempo? " chiede Chris riagganciando
" Si ho chiamato George poco fa, non dovreste fare tardi."
"Molto bene"

Appena arriviamo all'aeroporto, rimango stupita dalla vista che mi si para davanti.
Taylor mi apre la portiera porgendomi la mano.
Quando metto piede dentro l'aereo rimango affascinata dall'interno. Non è nulla in comune a tutti gli aerei che ho preso in vita mia. C'è una grande TV, sedili di pelle... Insomma sembra un salotto di un miliardario.
"Signorina Rollins, si sieda per favore" dice indicandomi con la testa il sedile di fronte al suo.
Il suo sguardo incontra il mio facendomi passare un brivido lungo la schiena. Distolgo lo sguardo per prima sedendomi e lisciando il mio vestitino.
Tutto questo è nuovo per me, è come catapultarsi in un altro mondo, in questo caso il mondo di Chris.

Il cellulare di Chris inizia a squillare. Si scusa e va a rispondere.
Sembra tutto così perfetto, l'aereo sembra un salotto.
Continuo a guardarmi intorno finché Chris non ritorna e mi fissa divertito.
"È di suo gradimento l'aereo?" Dice risedendosi.
"È bellissimo, sì.. ovviamente niente in comune con gli aerei che ho preso in vita mia "
All'improvviso entra Taylor.
"Signor Collins, l'aereo parte tra 10 minuti"
"Molto bene"
Non va affatto bene ora siamo solo io e Collins
Involontariamente il mio stomaco inizia a brontolare per la fame.
Sapete, no, quel meraviglioso suono delicato..
Vedo il sorriso Chris allargarsi mentre io vorrei solo sprofondare nel sedile.
Si sporge in avanti premendo un bottone e ordina due panini e bevande.

"Non esiti a chiedere se ha bisogno di qualcosa e se vuole rinfrescarsi c'è il bagno dietro di  lei" annuisco risedendomi comodamente.
Improvvisamente sentiamo una voce maschile che ci dice di allacciarci le cinture e prepararci al decollo.

Sto bevendo il mio tè quando Chris inizia a parlare.
"Quando atterreremo ad Atlanta, andremo direttamente all'hotel, per poi prepararci per la cena d'affari verso le 20:00"
"Okay" dico con sicurezza.
"Domani avremo un' intervista, me ne occuperò io mentre lei avrà a che fare con un nostro socio d'affari, le spiegherò poi di cosa si tratta. E infine avrà la serata libera. Mercoledì avremo un pranzo d'affari. Sarà a casa per la stessa sera." Annuisco
È tutto così organizzato perfettamente.
È sempre così impegnato?
"Mi scusi, ma ora devo lavorare" dice tirando fuori il suo laptop
"Certo nessun problema" dico sistemandomi sul sedile.
Poggio la testa sulle mie mani e guardo fuori dal finestrino finché piano piano iniziano ad appesantirsi fino a cadere in un sonno profondo.

"Sono stanca di tutto questo, di te e mamma, non ci siete nella mia vita e quando ci entrate mi dite cosa fare... Fossi in voi nemmeno tirerei fuori l'argomento" dissi verso mio padre
"Amy cosa stai dicendo? Noi ti diciamo cosa fare per il tuo bene." Disse mio padre innervosito.
"Basta papà, mi avete stancata se potessi me ne andrei da qui.." dissi salendo le scale.
Ero stanca di litigare e lo facevamo sempre ultimamente. Pretendevano di entrare nella mia vita solo dopo tutto questo tempo. Sono cresciuta abbastanza e so cavarmela da sola.
" Amanda Rollins scendi immediatamente, non abbiamo ancora finito di parlare."
Disse mia madre rimproverandomi.
Continuai per le scale fino ad entrare nella stanza di Dylan.
"Hey Dylan... ti va di uscire un po'?"
"Dove vorresti andare Amy , sentiamo "disse mio padre entrando di soppiatto. Lo ignorai.
"Quindi, Dylan? Possiamo andare al parco o dove vuoi tu" dissi cercando di convincere mio fratello ad uscire. Avevo bisogno di uscire da questa casa ma voglio con me mio fratello.
Vidi Dylan indeciso guardando prima me e poi i miei genitori.
"Amy...ti prego fate pace tu e mamma e papà..." disse Dylan pregandomi
"Ho capito...ciao Dylan" dissi scendendo le scale e uscire da quella maledetta casa.
Non avrei mai dovuto uscire da quella casa..

"Signorina Rollins...signorina Rollins?" Mi sveglio di soprassalto.
Era un incubo. Solo un altro brutto incubo. Un incubo che continua a perseguitarmi
"Tutto bene signorina? Ecco a lei dell'acqua" dice Chris porgendomi un bicchiere d'acqua.
"Si, si grazie...avevo solo...fatto un incubo...grazie" dico alzandomi per andare in bagno.
Lo vedo guardarmi contrario e preoccupato avvicinandosi.
Sento il mio cuore battere fortissimo nella cassa toracica, il fiato corto, la fronte sudata e la nausea. Le immagini di quella sera continuano a venirmi in mente. Non credo di poter reggere ancora. Mi giro andando in bagno
"Ne è sicura? Venga la accompagno in bagno" Dice non dandomi tempo di rispondere.

Mi sto sciacquando la faccia mentre Chris e appoggiato alla porta
Mi sento così in imbarazzo ma anche commossa dalle sue attenzioni.
Mi asciugo il viso per poi girarmi e trovarmi Chris di fronte a me.
" Signore non c'era bisogno, non era niente di che...mi scusi non volevo disturbarla..."dico abbassando la testa imbarazzata.
"Nessun disturbo" mi passa un'asciugamano
"Venga, torniamo a sederci, l'aereo sta per atterrare.." dice allontanandosi.

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Ecco a voi un altro capitolo per scusarmi di essere stata inattiva.

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