C.1: UNA SENZAZIONE INASPETTATA

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Pov terza persona
Oliver e Noah si conoscono fin da bambini.
Sono come due fratelli, l'uno è la spalla dell'altro. Oliver vede in Noah il fratello che non ha mai avuto. Sapeva di potersi fidare di lui, ancor di più da quando gli aveva confessato di essere gay all'età di quindici anni e Noah non aveva battuto ciglio, anzi, per tutta risposta gli disse "Tutto qui?"con una fragorosa risata, per poi prenderlo per il collo e dirgli di continuare a giocare alla play.

Noah per Oliver è qualcuno di
essenziale, insostituibile, vitale.

Si erano conosciuti all'asilo, e da allora hanno fatto tutto insieme e tutt'ora fanno tutto insieme.
I genitori di Oliver vedono Noah come un secondo figlio e quelli di Noah vedono Oliver come un terzo figlio, si, terzo figlio perché Noah ha un fratello più piccolo di lui di cinque anni, Harry.

Harry è sempre stato il tipico ragazzo solitario, con massimo due amici e non di più, ragazzetto pieno di brufoli e fin troppo sfigato per l'età che ha.
Oliver lo conosce da quindici anni, ormai col tempo è diventato il suo secondo fratello, dopo Noah.
Harry era partito per una vacanza con il campo estivo di cui faceva parte, mentre Oliver e Noah erano rimasti in città a fare le solite cose: uscire, bere, giocare..di tanto in tanto Oliver componeva testi per poi farne delle canzoni, cosa che amava, e faceva leggere il testo a Noah, che come sempre, era pronto a dargli consigli.

Sono trascorsi tre mesi da quando Harry è partito, ed ora sta per tornare a casa.

POV OLIVER
"Cazzo! Non riesco a credere che sia riuscito a prendere la patente!" dico urlando, per sovrastare il volume della musica nella mia nuova auto.

"Si, ma ora non vantarti ogni cinque minuti" dice Noah, sbuffando

"Certo che mi vanterò del fatto che ho la patente! Se tu non ti facessi venire l'ansia ad ogni fottuto esame pratico, a quest'ora saresti tu a guidare l'auto per andare a prendere quel guastafeste di tuo fratello" dico ridendo, e per tutta risposta Noah si unisce a me nella risata.

"Odio il traffico di questa città!" Sbuffo e poggio il polso sul volante

"Hai la patente da due giorni e già perdi la pazienza? Dai siamo quasi arrivati" aggiunge Noah, ma un attimo dopo preme la mano sul clacson spazientito

"Ora chi è che non ha la pazienza?" dico ridendo

"Zitto. Non è il traffico il problema. Quando sono in macchina con mio padre non mi arrabbio mai, solo che Harry ci starà aspettando come minimo sotto al sole...MUOVETE IL CULO O NO!?" Borbotta Noah.

"Calmati, ecco, ci stiamo muovendo, cinque minuti e saremo arrivati..e poi non credi Harry sia così stupido da aspettarci sotto al sole, avrà trovato sicuramente un riparo" dico, cercando di tranquillizzarlo.

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