C.15: GLI SERVONO ZUCCHERI

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POV OLIVER

"Suo fratello ha avuto un calo di pressione, non è nulla di grave, non si preoccupi. È nella stanza 113 se vuole vederlo, è sveglio e sta bene. Fra un'oretta circa può anche tornare a casa."

Questo è cio che ci viene detto dall'infermiera.

Siamo entrambi su due sedie di un corridoio ospedaliero. Tiriamo un sospiro di sollievo, e ringraziamo l'infermiera che per tutta risposta ci sorride e va via.

"È la prima volta in vent'anni che vedo qualcuno svenire, tra le mie braccia per giunta."

Noah sorride e mi da una pacca sulla spalla, poi si alza e mi indica di fare lo stesso.

Arriviamo davanti alla porta 113, busso e sento un "Avanti." Abbasso la maniglia ed entriamo in stanza.

Gli ospedali non mi sono mai piaciuti, da oggi ancor di più.

Mi avvicino al letto di Harry, che ora è sveglio e ci guarda sorridente.

"Ci hai fatto prendere un bello spavento, lo sai?" dico, accarezzandogli i capelli.

"Lo so, mi dispiace, non so come sia potuto accadere."

"Credo sia dovuto al fatto che non hai pranzato e che sei venuto a piedi sotto al sole... Non fare quella faccia, mamma mi ha detto che non hai pranzato."

"Perchè non hai pranzato?" dico, in tono serio.

"Non avevo fame. Capita a tutti di non avere fame, no?"

"Certo. Anche a me capita di saltare il pranzo a volte, ma non vado a correre alle 16.00 del pomeriggio sotto al sole." dico, stavolta sorridendogli.

"Concordo. Se volevi venire, poteva venirti a prendere tranquillamente Ol."

"Mi dispiace, ragazzi." sussurra Harry

"Ol... perchè stai piangendo?" chiede Noah, e solo il quel momento mi accorgo di star ripiangendo.

"Ehi... è tutto okay." continua venendo verso di me, mettendomi una mano sulla spalla.

"Mi sono spaventato tantissimo, Noah. Vederlo li, inerme tra le mie braccia... non ero abituato e ho avuto paura." dico, fra le lacrime.

Noah mi abbraccia, e mi sussurra che va tutto bene.

"Non pensavo che t'importasse così tanto di mio fratello."

"Certo che m'importa. M'importa tantissimo, di entrambi." dico, per poi prendere il viso di Harry tra le mani.

"Non devi farlo più. Mi hai capito?" guardo Harry, con la voce tremante.

"Ol, ma che succede?" domanda Noah, e a quelle parole ritorno subito in me, e mi stacco immediatamente.

"Nulla, nulla, ero solo spaventato." dico guardandolo, per poi andare verso la finestra e prendere una boccata d'aria.

"Ol, puoi andare da solo al lavoro? voglio stare con Harry a casa, i miei non ci sono e sarei preoccupatissimo, sapendolo a casa da solo."

"Non c'è problema Noah. Appena dimetteranno Harry, vi accompagno a casa e poi vado a lavorare.

"Lei è il tutore del signor Harry Smith?" chiede un'inferimiera, entrando in stanza.

"Si, sono suo fratello."

"Bene, potete tornare a casa."

"La ringrazio, ora prepariamo tutto e andiamo via." rispondo.

"Non si preoccupi, fate con calma. Mi raccomando signorino, appena tornato a casa, si riposi."

"Grazie mille." risponde Harry.

Dopo dieci minuti siamo in auto, ascoltando le canzoni che passano alla radio.
Arriviamo sotto casa, ed entambi scendono dall'auto.

"Dormi un po' Harry!" urlo dal finestrino, e in tutta risposta ricevo un sorriso.

Metto in moto, e raggiungo la libreria.
Parcheggio, scendo dall'auto e mi ritrovo Fred, davanti alla porta.

"Mi dispiace tanto, Fred, mi sono ritrovato il fratello di Noah svenuto fra le mie braccia, e abbiamo chiuso di corsa, non abbiamo avuto il tempo di avvisarti."

"Oliver, non c'è problema, sono il proprietario della libreria, so quando c'è l'afflusso di gente, e quando non c'è. Sono venuto solo perchè dalle telecamere ho visto tutto spento, e mi sono preoccupato. Per questo sono venuto qui, ora che so il motivo, sono più sollevato."

"Si, è un problema se oggi ci sono solo io? Noah ha preferito restare col fratello perchè a casa non c'è nessuno."

"No, non c'è problema, oggi chiudiamo un ora prima."

"No Fred, posso farcela, tranquillo."

"Va bene Oliver, resto con te, così ti do una mano."

Le ore passano, ma non riesco a lavorare. Mi ero ripromesso di non contattarlo, ma le dita della mano hanno deciso di fare tutto da sole.

'Come stai, Harry? Noah è con te?' digito e poi invio.

'Sto bene, una volta saliti al piano superiore, Noah mi ha fatto restare in camera, e mi ha portato delle caramelle. =D'

'Ah si? Che caramelle sono?'

'Non lo so, ma sono buonissime.'

Sto per rispondere al messaggio, ma ne arriva un'altro.

'Non dovresti lavorare, invece di parlare con me?'

'Si, ma mi mancavi, e volevo sapere come stessi'

'Ora lo sai, torna a lavoro. ;P'

Rido, rimetto il cellulare in tasca, e ricomincio a lavorare più serenamente.

"Oliver, puoi andare, chiudo io."

"Va bene Fred, ci vediamo domani." dico, per poi prendere la giacca.

"Oh no, Oliver, domani la libreria è chiusa, ho degli impegni da svolgere."

"Ah, okay, lo riferisco io a Noah, buona serata." dico, ed esco dal locale.

Prima di mettere in moto, telefono a Noah che risponde dopo il secondo squillo.

"Noah, sto venendo a casa tua, vengo a vedere come sta quella testina di culo." dico, sorridendo.

"Va bene, tanto è qui straiato sul letto." risponde ridendo.

Riattacco e mi dirigo verso casa loro; prima di arrivare però, mi fermo in un supermercato e compro delle caramelle ad Harry, so che anche Noah gliele ha date, ma io sono il fidanzato, le mie sono più importanti!
Risalgo in auto, e raggiungo la casa poco dopo. Scendo dall'auto e busso, mi apre Noah e inizia a ridere, vedendo una busta piena di caramelle.

"E queste cosa sono?"

"Sono per Harry, gli servono zuccheri." dico, per poi sorpassarlo e salire al piano superiore, apro la porta e trovo Harry sul letto col cellulare in mano, appena sente la porta aprirsi, si gira verso la mia direzione e sorride, vedendo l'enorme busta che ho tra le mani. Forse ho esagerato, ma non importa.

"Sono tutte mie?" domanda.

"Certo, di chi altri?" rispondo, e mi siedo sul letto vicino a lui, gli consegno la busta, e lui prende il primo pacco che gli capita fra le mani.

"Grazie."

"Si, si, ora mangia e rimettiti in forze!" dico, prendendogli il pacchetto dalle mani, lo apro e glielo riconsegno.

"Ora che sei qui, che ne diresti di giocare, mentre Harry si sfonda di zuccheri?" domanda Noah, scoppiando in una risata.
Annisco, e prendo il Joystick, iniziando una partita con Noah.

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