C.14: PAURA

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POV OLIVER

Arriviamo sotto casa di Noah, il quale mi invita a restare a dormire; saluta Elisa e tutti e tre saliamo in camera.

"Ol, devo parlarti." mi sussurra Noah all'orecchio, stringendomi leggermente il braccio.
Gli lancio un'occhiata e indico Harry, lui annuisce, facendomi capire che può assisitere.

"Abbiamo chiarito da un po' ormai... che ne diresti di tornare a lavoro? La libreria è silenziosa da quando non ci sei. Inoltre il proprietario chiede sempre di te."

"Hai ragione, Noah. Da allora non ci ho più pensato. Domani andiamo, e chiedo se può riassumermi."

"Perfetto. Inoltre ho una notizia da darvi. Harry, Oliver, preparatevi perchè tra tre mesi esatti avrò la patente!"

Io ed Harry ci guardiamo negli occhi, e scoppiamo a ridere.

"Noah, sai quanto ti voglio bene, ma te davvero ci provi da tanto." dico.

"Hai ragione Ol, ma ora sono convinto e deciso. Domani, dopo esser andati in libreria, io ed Elisa ci iscriveremo alle lezioni di guida. Mi sono deciso quando sono tornato dalla cena con lei in taxi, in quel momento mi sono sentito umiliato. Sono sicuro che la voglia di portare Elisa in giro, sia più forte della paura che ho di portare l'auto."

"Sembri convinto fratellone. Credo in te." afferma Harry, mettendogli una mano sulla spalla.

"Concordo con Harry." concludo, prendendo le chiavi dell'auto dalla mia tasca per staccarne un portachiavi a forma di coccinella, e consegnarla a Noah.

"Questo è uno dei portachiavi a cui tengo di più, e voglio che sia nelle tue mani. Questo DEVE essere il primo portachiavi per le chiavi della tua auto." dico, affidando la coccinella nella mano di Noah, che mi guarda sorridendo.
"Prometto che sarà il primo."

"Comunque, a che ora hai il turno domani?" chiedo.
"Alle 14.00."
"Bene, allora ti consiglio di andare con Elisa in mattinata, e alle 14.00 ci incontriamo davanti all'entrata della libreria."

"Okay, ora che vi siete messi d'accordo, giochiamo tutti insieme alla play?" domanda Harry, poggiando il mento sulla mia spalla.
Entrambi annuiamo e ci prepariamo a giocare.

Il giorno dopo

"Noah, sto arrivando, sei già li?"
(Si, sono già qui.)
"Va bene... Oh, ti vedo!" dico, per poi staccare.

Parcheggio, scendo dall'auto e mi avvicino a Noah, salutandolo con una pacca dietro la schiena.

"Ci siamo iscritti Ol, tra due giorni dovremo andare al turno delle 17.00"

"Bene, parleremo di questo anche col proprietario."

°  °  °

Ho riacquistato il mio lavoro. È stato più semplice di quanto mi aspettassi, il proprietario della libreria era molto felice quando mi ha visto entrare, ero così grato che mi avesse riassunto, che ho deciso di ricominciare proprio in questo pomeriggio, quindi mi ritrovo qui, con il mio migliore amico, riordinando i libri su questi scaffali.

Mentre riordiniamo i libri, sentiamo la campanella della porta d'ingresso suonare, ed entrambi ci giriamo verso la porta e, con nostro gran stupore, ci ritroviamo Harry.

"E tu che ci fai qui?" domanda Noah.

"Mi annoiavo a casa, quindi ho deciso di venire qui."

"Hai per caso visto un fantasma mentre venivi?" dico, sorridendogli.

"No, però sono venuto a piedi, quindi sono solo affaticato."

"Sei venuto a piedi fin qui? Ma sei impazzito Harry!?" esclama Noah, avvicinandosi al fratello e mettendogli una mano sulla fronte.

"Sto bene, Noah! Invece di pensare a come sono venuto, dovresti essere felice, visto che sono venuto a vedere come procedeva il lavoro." dice, scostandogli la mano.

"Sono felice! Solo che venire alle 16.00, sotto il sole, non è il massimo."

Harry lo ignora e va a sedersi su una sedia, lanciandomi un occhiata che ricambio con un'alzata di sopracciglio.
Riprendiamo a lavorare e, di tanto in tanto, lancio uno sguardo verso Harry per assicurarmi che stia bene. Ho notato anch'io lo stato in cui è arrivato qui.
Dopo averlo guardato almeno cinque volte in un paio di minuti, vedo che si alza dalla sedia e inizia a toccarsi dietro il collo. Ha ancora il viso pallido, così decido di avvicinarmi.

Arrivo difronte a lui, e vedo che sta sudando tantissimo.
"Harry... stai bene? Stai sudando freddo!" dico, mentre passo una mano sul suo viso.
"Ol... Io... credo di non sentirmi bene." e dopo aver pronunciato quelle parole, vedo Harry roteare gli occhi e cadermi fra le braccia.

Lo afferro per le spalle ed entrambi cadiamo sul pavimento.

"Harry! Harry, svegliati!" urlo, dandogli dei colpi sul volto. Mi inginocchio, e metto Harry in modo da poter avere il suo viso rivolto verso di me, e continuo a dargli dei colpi, ma non si sveglia.

D'un tratto vedo Noah correre verso di me, e alla vista del fratello steso, privo di sensi fra le mie braccia, si accascia sul pavimento per guardarlo in volto.

"Harry, porca puttana! Ma cos'hai?" urla, iniziando a scrollargli le spalle.

"Mi è svenuto tra le braccia, Noah! Alzagli le gambe!" dico, e Noah fa esattamente ciò che gli dico.

"Harry, sveglia!" urla.

"Dobbiamo portarlo in ospedele Noah! Corri a prendere le chiavi dell'auto, sono nel cappotto; apri l'auto e aprimi la portiera posteriore, prendo Harry e arrivo..." dico, e mentre Noah corre via per fare ciò che gli ho detto, poggio Harry sul pavimento, mi alzo per poi prenderlo in braccio. Non ho mai avuto così tanta forza in vita mia; quando giocavamo a casa, non avevo la forza, neppure sforzandomi riuscivo a prenderlo, ma ora, vederlo privo di sensi mi ha dato la carica di poter far tutto.

Corro verso l'uscita con Harry in braccio, lo posiziono sul sedile posteriore e corro a chiudere il negozio. Mi tremano le mani. Chiudo tutto e salgo in auto con Noah ed Harry sul sedile posteriore e corro verso l'ospedale.

Ho la mente offuscata in questo momento. Sento solo Noah che continua ad urlare ad Harry di svegliarsi, sto correndo, mandando a puttane tutti i semafori rossi che mi si palesano davanti, non me ne frega un cazzo, l'unica cosa che voglio in questo momento è che il mio fidanzato si svegli.

Arriviamo in ospedale, e dico a Noah di aspettare in auto. Mi precipito all'interno dell'ospedale e urlo a pieni polmoni:
"Vi prego, dovete aiutarmi! C'è il mio amico in auto che non si sveglia!" dico, e mi accorgo solo ora delle lacrime che mi bagnano il viso.

"Non si preoccupi, ci dica dov'è." risponde un'infermiera, avvicinandosi a me.

Mi asciugo le lacrime con la manica della maglietta, e la conduco all'auto.

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Eccoci alla fine del capitolo 14. Cosa credete che accadrà ad Harry?👀
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Come sempre, vi chiedo di lasciare un stellina❤

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