34.Blood

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(scusate per il ritardo, ma come già detto nelle altre storie ho avuto alcuni problemi privati)

Midoriya/pov/

Sentii le mie orecchie fischiare, e poi qualcuno bussare alla porta.

Una figura alta e magra entrò nella sala riunioni, e, con silenzio pietrificante, mi guardava; potevo sentire i suoi occhi attraversare quella maschera e studiarmi in ogni minimo dettaglio.

<<Buongiorno Tokyo, non pensavo venisse>> mi rivolsi a lei in modo cordiale, mentre gli altri si limitavano a fissare quell'entità dall'angosciante presenza.

Lei non rispose, limitandosi a sedersi sull'unica sedia libera, in maniera elegante e silenziosa.

<<Quindi, per fare un riassunto: Saiko ha un asso nella manica e abbiamo bisogno di proteggerci>> spiegai con due parole, e la ragazza non mosse un muscolo, continuando a guardarmi.

<<Domande?>> Chiesi un po' a disagio, sentendomi quasi violato da quella presenza,

<<Come ci divideremo?>> Domandò
Yuki che, affianco alla signora, si dimostrava ancora più serio; non posso dirgli tanto, essere un quattordicenne in una lega piena di maggiorenni è un'impresa. Nessuno ti prende sul serio, tutti ti vedono come un semplice bambino con gli ormoni a palla.

<<Tu, Momo e Rosalia controllerete la parte sud di Kamino, mentre Nagisa, tu collaborerai con Iida e ispezionerete la parte nord. Sunny e Black si occuperanno di Musutafu sud, mentre Denki e Toga la parte nord. Shinsou tu andrai con Unity e ispezionerete Kamino nord, mentre io e Shoto Kamino sud. Tsuyu e Iida collaboreranno per setacciare la periferia e in mentre Mina ed Amane cercherà nei quartieri a luci rosse. Invece Tokyo, lei farà un'ispezione generale delle zone. Vi prego di fare attenzione e dimostrarvi sempre diligenti, intesi?>> spiegai mentre andavo ad indicare le varie zone interessate,

Vidi Yuki guardarmi male, per poi parlare,

<<Vuole seriamente mettermi con quella lì?>> chiese un po' infastidito, per poi guardare Unity, che imbestialita si era alzata di scatto dalla sedia,

<<Senti brutto stronzetto, parla di mia sorella così e morirai ancora prima di raggiungere la maturità, capito pidocchio!?>>  Sbraitò sbattendo un pugno al tavolo, cercando di controllarsi dal farlo a fette.

Vidi la sorella di Yuki, Gasai, voltare lo sguardo verso la donna, guardandola con occhi vitrei. Non so perché ma fin da quando conosco quella ragazza mi è sempre parsa un angelo, ad eccezione delle sue mani, formate da lunghe lame nere.

<<Yuki, non trattare male gli altri. Unity, dovresti essere più matura, dopo tutto hai vent'anni.>> Rispose con voce molto debole, calma, ma anche incline al pianto.

Le labbra erano praticamente bianche, ad eccezione di un leggero rosa che si poteva intravedere proprio nella parte interna di esse.
In quanto agli occhi, simili a quelli del proprio fratello, si mostravano bianchi, con qualche pagliuzza dorata nel destro.
Il suo vestito, incredibilmente infantile, era sporcato dal nero del lame, che sporcava anche l'inizio dei polsi.
A vederla sembrava una bambola in ceramica, percezione che veniva accentuata da suoi capelli perfettamente ricci e bianchi, e le ciglia, lunghe e curvate.

Un molto caratteristico della sua figura era un copricapo fatto di aghi, che ricordava Lucia dei Promessi sposi, scritto dall'autore italiano Alessandro Manzoni.

Unity la guardò per qualche secondo, come cercando di ricordarsi che fosse una delle più grandi amiche di sua sorella gemella, nonostante la differenza d'età.

Si sedette lentamente sulla sedia, appoggiando la sua pistola, palesemente carica ma per fortuna con la sicura, sul tavolo, facendo capire a tutti le sue intenzioni.

Una scena del genere davanti a Tokyo è semplicemente imbarazzante, soprattutto per me.

<<Se la smettete con queste bambinate continuiamo. Yuki, non sei abbastanza maturo per lavorare qua dentro, vattene; ti sostituirà tua sorella. Invece Unity, per quanto non sia giusto il fatto che abbia parlato male di tua sorella ti devo ricordare che è molto più piccolo di te e agire così mi fa solo pensare che tu non creda nelle mie doti di capo, pensando di dovertela cavare da sola. Sei in una lega, non lavori da sola.>> sgridai i due, ritenendo ancora più imbarazzante la mia situazione; dovevo riacquisire credibilità.

Yuki sbuffò, salutando "cordialmente" tutti e andandosene dalla stanza riunioni.

<<Unity, per ora considerati sospesa dal tuo incarico di mio jolly. Potrai riottenere questa posizione solo quando mi avrai dimostrato di esserne all'altezza>> disse Uraraka incrociando le gambe e poi le dita, guardando la ragazza.

Unity abbassò lo sguardo dalla vergogna, ritornando sui suoi appunti.

<<Ora, ritornando al piano. Nel caso notate qualcosa di sospetto siete pregati di non intervenire, bensì di raccogliere prove a proposito come foto o registrazioni e aspettare che vi sia un ordine che preveda ogni componente della lega.>> ritornai a parlare del piano, guardando qualche volta Tokyo, per capire i suoi pensieri a proposito. Infatti, nonostante la maschera, i suoi sentimenti (seppur molto rari) trasparivano da sotto quella copertura.

<<Cominceremo le ricerche questa sera, per tanto vi prego di cominciare a recarvi alle varie post->> non potei finire la frase che Yuki so precipitò di nuovo nella stanza, con le mani sporche di sangue,

<<I-io n-novellino e-ed un altro...>> Balbettò con il fiatone, cercando di spiegarci la situazione.

Mi avvicinai preoccupato alla sua figura,

<<Cosa è successo ad Aki e Todoroki?>> Domandai con voce sicura e seria, cercando di dimostrargli appunto sicurezza, per calmarlo,

<<Sono stesi a terra, sanguinano...>> Sussurrò mentre, per l'agitazione, molti occhi si formavano sulla sua pelle, per poi scoprire, tutto questo ad intermittenza.

<<Sono vivi?>>

Lo presi per le spalle, piegandomi leggermente per arrivare alla sua altezza,

<<N-non lo so, non g-gli ho controllato il polso>> esclamò ancora sotto shock; per quanto lui voglia sembrare sempre disinvolto, si vede che riporta ancora dei traumi dovuti al suo passato.

<<Agame, stai con tuo fratello. Shinsou, Mina e Amane, venite con me.>> dissi non vedendoci quasi più; sentii la testa farsi pesante, gli occhi diventare lucidi.

Non ero pronto ancora a mollare la presa.

Angolo autore:
Hello my fellows sinners! Come state?

LO SO, È DA ANNI PRATICAMENTE CHE NON PUBBLICO.

Mi scuso per non essere molto attiv* questi giorni, però ho dei problemi a livello emotivo che devo controllare per non fare cazzate, quindi il tempo per scrivere era poco.

Cercherò di riprendere i vecchi ritmi, mi scuso per il capitolo molto passeggero.

Spero vi sia piaciuto il capitolo, come sempre vi chiedo di lasciare like e commento. Ci vediamo in un prossimo aggiornamento,

Ciau




Ipocrisia 2 ~tododeku~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora