3.Vecchie conoscenze

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Midoriya/pov/

<<Uraraka mi ha detto che ha spostato la sede da un'altra parte, non si sa mai>> disse Iida appena usciti dall'areoporto, ricevendo un semplice "Mh" da parte mia.

Durante questi tre anni a New York City non ci sentimmo praticamente niente, sia perché non c'era niente da dire, sia perché mi rifiutavo di parlare con chiunque della lega, a parte ovviamente Iida, essendo che ci vivevo con lui.

Prendemmo un taxi che ci portò a Musutafu, uno dei territori a me appartenenti.

Il taxi si fermò davanti ad un bellissimo hotel di sicuro con più di tre stelle dove usciva una luce quasi dorata, bellissima.

Iida uscì dal taxi prendendo le valige e dirigendosi verso l'hotel, lasciandomi indietro.

<<Vieni?>> Mi incitò lui e allora entrai nella struttura, ancor più bella di come fosse l'esterno.

La hall era completamente deserta e, spaesati, rimanevamo a guardare il bellissimo lampadario di cristallo che, tramite la luce, dava un aria ancora più elegante all'hotel.

In quel momento sentimmo un rumore di tacchi spezzare quella bellissima atmosfera silenziosa che si era creata.

Mi girai e la vidi: aveva il suo solito look casual, con un bellissimo completo elegante grigio senza però camicia o reggiseno.
Aveva tagliato molto i capelli, un caschetto corto all'altezza delle orecchie, eliminando completamente quei ciuffi più lunghi che le incorniciavano precedentemente il viso.

<<Midoriya! Che bello averti finalmente qui!>> Mi salutò a braccia aperte la ragazza,

<<Uraraka, ogni giorno diventi sempre più bella! Come sta Toga? E gli affari?>> La salutai abbracciandola e dandole un bacio sulla guancia,

<<Come puoi vedere alla grande! Ci manchi molto alla lega, tutti sono contenti della tua iniziativa! Poi collaborare con altre leghe potrebbe intimorire molto gli eroi, anche a Himiko fa piacere>> continuò accogliendo anche Iida e portandoci in ascensore.

Guardando l'ascensore cominciò a digitare vari piani: 2,6,4,8 e si aprì un tastierino dall'uno al cento, dove digitò altri numeri: 74,62,00.

In quel momento l'ascensore cominciò a scendere fino al piano -9 non segnato tra i piani disponibili.

<<Per giustificare certe entrate abbiamo deciso di fare un piccolo hotel per camuffare tutta la struttura, infatti tra i nostri clienti si nascondono anche i nostri sicari di rilievo, che posso usufruire delle stanze, che ve ne pare?>> Spiegò Uraraka uscendo dall'ascensore e cominciando ad attraversare un corridoio grigio dove si trovavano alcune porte, simile a quelle  he c'erano nella prigione di Bakugou.

Attraversato per un po' il corridoio mi Uraraka svoltò a sinistra e aprì la prima porta, dove dentro si trovava un codice ad impronte digitali.

<<Ho già messo i vostri dati, così non avrete problemi ad uscire ed entrare.>> Affermò  e poi ritornò indietro.

<<Adesso non siamo in pericolo di vita. Questi sono gli uffici, quello è l'ufficio principale e questa è la sala per le riunione.>> Spiegò aprendo le porte e facendo vedere tutti gli uffici.

<<E questo è il mio gioiellino>> concluse entrando in una stanza ed accendendo la luce. Era una stanza piena zeppa di qualsiasi arma disponibile, dai coltellini svizzeri a AK-47 a granate di tutti i tipi.

Io ed Iida sfischiammo per l'immensità di materiale ed in quel momento sentimmo una voce,

<<Hey tesoro, allora sono arrivati! Potevi dirmelo~>> cantilenò una voce femminile alle nostre spalle e per lo spavento quasi non cademmo.

Ipocrisia 2 ~tododeku~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora