7. Innocenza

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Esco dai garage dell'azienda e lo vedo seduto alla fermata dell'autobus.
Accosto e gli ordino perentorio...
-sali
Non discute e sale a fianco a me.
Parto... Siamo in silenzio... Vado diretto a casa mia.
Credo che lui lo immagini perché non tenta di dirmi la strada per casa sua.
Non parliamo oltre, le cose sono così chiare che non servono ulteriori discorsi. Gli poggio una mano su una coscia accarezzandola e facendo scorrere le dita nella parte interna, poggia la mano sul mio polso per impedirmi di andare oltre.
-poi non avrò più debiti nei tuoi confronti giuralo.
-ok...ma resti stanotte e tutto domani.
Per me quei quattro soldi sono una miseria penso... Fra me e me.
-avvisa Tae che non torni....
-perché?
Mi risponde lui.
-così non si preoccupa.
Rispondo alterando un po' la voce.
-mica dipendo da lui... Io faccio quello che voglio.
Quindi sono una coppia aperta penso... E odio questa cosa perché vuol dire che non l'ha preso solo da Tae ma anche da altri.
-sei proprio una puttana Jimin.
Mi guarda spalancando gli occhi
-se ti piace pensarmi così... È ok. In fondo lo sto facendo per i soldi. Non riuscirei mai a restituirteli è una cifra troppo grossa.
Con il telecomando apro la mia rimessa... Ladiscesa dei miei garage ho sette autovetture tutte per me... Un piccolo sfizio che mi sono voluto togliere. Il palazzo di vetro è tutto mio, solo all'ultimo piano ho riservato 3 stanze per Brenda quando viene a trovarmi.
Entro in soggiorno con dietro Jimin che mi segue, ci viene incontro Clara la mia governante italiana.
-Buona sera sig. Jeon, la cena è pronta e pure tutto quello che mi ha chiesto per domani. Anche Yoongi è già andato a casa come da sue disposizioni. Ha chiamato Elsa chiedendo se la voleva per stasera.
-no questa sera ho già compagnia.
Vada pure.
Vedo il viso di Jimin che si rabbuia...non aveva pensato di restare tanto solo con me.
Vedo che si guarda in giro non è abituato a tanto lusso. Mi tolgo il cappotto e la giacca e li butto noncurante su una sedia.
-togli anche tu il giaccone e poggialo.
Gli ordino.
-Vieni mangiamo qualcosa. Clara è bravissima.
-no... Non ho fame... Mangia tu.
lo schiaccio contro il mobile del soggiorno per fargli sentire quanto sono grosso ed eccitato.
-ti consiglio di mangiare avrai bisogno di energie...
dio quanto sei bello... Non ricordavo l'effetto che mi fai.
Gli infilo la lingua in bocca in un bacio indecente rumoroso. Partecipa in modo timido, gli agguanto una natica con la mano stringendogliela forte fino a quando vedo le lacrime ne suoi occhi. Mi sento cattivo... Vendicativo.
-oggi ti prometto che mi sentirai talmente che mi pregherai di smettere .
gli sussurro volgarmente in un orecchio
Lo carico in spalla e me lo porto in camera.. Lo getto bruscamente sul letto.
-spogliati ora qui davanti a me.
Ha I capelli biondi tutti scarmigliati, le guance rosse dalla vergogna, la bocca accesa per il bacio di prima. Sembra un ragazzino alla sua prima esperienza e non una puttana esperta qual è.
Si mette in ginocchio e si sbottona la camicia togliendosela. La visione di quei piccoli capezzoli rosa mi manda fuori di testa... Lo prendo per una caviglia tirandolo a me... togliendogli jeans e boxer. Resta nel mezzo del letto nudo, come mamma lo ha fatto.
Platealmente inizio a svestirmi voglio che mi guardi bene so di essere una bella visione i miei muscoli scolpiti delineano il mio corpo e la mia asta lunga e poderosa svetta già vogliosa.
Jimin arrossisce fino alla radice dei capelli.
Lo trascino sotto di me bloccandogli i polsi.
-Non so se riuscirò a farti andare via domani... Ti ho desiderato. Tanto in questi anni, ho immaginato il tuo corpo... Ho sognato di farti tante cose... Inizio a baciarlo lasciando scie, le cando... Mordendo... quell'ansimare è musica nelle mie orecchie, gli mordo le spalle voglio che gli restino i segni, scendo con una mano a toccarlo piano.
-Dimmi che mi vuoi... Dimmi che tutte le volte che hai scopato con Tae e gli altri pensavi a me.
-no... No...
Lo prendo per le spalle e lo scuoto...
-fingi maledetto almeno fingi... sapessi cosa ho passato tutti questi anni per colpa tua...
Lo prendo bruscamente gli apro le gambe con un ginocchio e lo penetro con violenza, l'urlo di Jimin risuonera' per sempre nei miei ricordi, un suono che ha testimoniato la sua purezza.
-piano.... No ti prego... Fa malissimo... No...
Mi fermo subito siamo fronte contro fronte sta singhiozzando e piange da paura...
-Non può essere..
Sono dentro di lui fermo e mi rendo conto di quanto sia stretto e contratto.
-mi.... Mi hai dato....della pu... Puttana... Ma io... Non non sono mai andato con... Nessuno.
Mi tiro fuori piano scioccato dandomi ripetutamente dell'infame. Lo tiro verso di me e copro entrambi con una coperta. Scoppia in un pianto liberatorio non posso che abbracciarlo stringerlo baciargli la fronte le guance.
Taccio perché qualsiasi cosa direi sarebbe fuori posto... Ho creduto... Io solo so cosa ho creduto... Lo stringo a me.
Non so come comportarmi di fronte a tanta innocenza.

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