whothefuckisalexander?

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Credo che sia normale credere al principe azzurro, una bambinata direi, no? Anche io la pensavo così fino a quando non mi si presentò l'opposto. Come direbbero tutte le bimbe "the dark knight".

Quando ero piccola, mia nonna mi raccontava la storia di questo bellissimo principe azzurro: Philiph e di suo fratello maggiore Theseus.
Erano due fratelli  diversi l'uno dall'altro, accomunanti l'avere un grande cuore.
Tutti erano molto allegri e vivevano la loro gioventù con molta spensieratezza fin quando non arrivò la maggiore età.

Nel regno dove regnavano i due fratelli  vigeva che arrivati alla maggiore età un matrimonio si dovrà stipulare e, solo arrivati alla maggiore età, uno dei due fratelli dovrà abbandonare il regno, per sempre.

Come in tutte le famiglie vi sono tantissimi scontri, ma anche nuovi incontri.
Il cuore di uno dei due ragazzi venne rapito da una bellissima fanciulla del 4° stato, Alessandra.
Quanto era bella Alessandra, con la carnagione simile alla Margherita appena sbocciata, con un colorito rosato sulle labbra e con dei capelli lunghi e castani, quasi dorati alla luce del sole, con delle macchie simili ai dei chicchi di riso sul naso.
Era una bellezza unica e rara, una di quelle bellezze impossibili e quasi non reali.
Era lei colei che rapì il cuore di uno dei due fratelli o per lo meno, li aveva tutti e due in pugno.

Entrambi i fratelli amavano alla follia questa fanciulla tanto da dover lottare per avere il suo cuore.

Litigi contro litigi, la fanciulla cadde sotto il controllo del più piccolo, Philiph.

Dopo continui sguardi, lettere misteriose e continui corteggiamenti, una settimana dopo si misero insieme.

Come ogni altra storiella le cose all'inizio andarono abbastanza bene, secondo lui. Secondo gli occhi del fratello invece no.
Con il passare del tempo Alessandra si accorse che non tutti i bei faccini sono gentili e amorevoli, non dicerto il suo di bel faccino, così incominciò a dubitare di ciò che realmente provava per il ragazzo, tanto da farlo dubitare dei suoi sentimenti per la donzella.

In sintesi: la situazione andò sempre a peggiorare, lui incominciò a picchiarla fino a farla sanguinare.
Alessandra non riuscì ad andare avanti più così, chiese aiuto al fratello, che già sospettava qualcosa, e l'aiutò in un modo non del tutto piacevole  a liberarsi del fratello, a sua insaputa.

Alla fine il fratello maggiore cercò di fare ragionare il minore ma, con scarsi risultati tornò dalla sua donzella e se ne innamorò di nuovo.

Nel tempo libero si incontravano, tra gli alberi di pino e un'altalena ramificata da piccoli fiorellini e si scambiavano quei gesti d'amore che la ragazza sperava di ricevere dalla persona amata, ma che non ricevette quasi mai.

I due amanti continuarono a vedersi di nascosto fin quando una guardia del principe Philiph non li vide insieme, andò a riferire l'accaduto al suo padrone.
Al sentire della notizia, il fratello andò di matto, non riuscendo a credere a quello che il fratello avesse fatto.
Era talmente arrabbiato che ordino la decapitazione di entrambi, lo stesso giorno.

Tutto il regno venne a sapere della relazione tra i due, mettendoli nei guai Più terribili di sempre.

I loro sguardi si incrociarono un ultima volta e così le loro labbra e le loro mani.

Si dissero addio per un'ultima volta e volarono su, nel cielo impregnato di bugie e gelosia.

Fine della storia.

Amavo questa storiella da impazzire.
Non solo mi accompagnò per tutta la mia infanzia, lasciando l'idea del principe azzurro  alle ragazzine più IN, ma anche nella mia vita attuale.

Mi persi nuovamente dal guardare il tempo fuori la finestra del mio piccolo appartamento a Firenze, tornando con lo sguardo verso il computer dalla schermata ferma sul sito "vola gratis"  per Sheffield, dove mi aspetta la mia dolce e con i contro coglioni, nonnina.

Sono nata e cresciuta a Sheffield, mi chiamo Andrea, ho 24 anni e non ho mai conosciuto i miei genitori o almeno, quando morirono nell'incidente potevo avere si e no 3 anni, quindi non è che ricordi un granché.

Sono per metà italiana e per l'altra piccola parte inglese e, fino ad oggi vivevo in un piccolo appartamento a Firenze, che dovrò abbandonare per un paio di mesi per tornare dalla nonna in questione.

Mary  Evans, la mamma di mio padre, che donna!
La donna più forte e coraggiosa al mondo e che io ne sia a conoscenza.
Fu lei che mi prese tra le sue braccia e mi fece crescere come se fossi sua figlia.
Colei che mi insegnò tutto quello di cui avevo bisogno e di cui mi serviva sapere, includendo le lezioni sul sesso.
Quando parlavo dell'essere inglese, si, sono nata a Sheffield e ho passato tutta la mia vita la dentro, prendendomi cura anche di lei, della casa e di tutto quello che riguardava lei.

Durante l'arco della sua vita le cose brutte e quelle belle erano sempre presenti, soprattutto quelle brutte.
Una sigaretta dopo l'altra, un bicchiere di whisky dopo l'altro e boom, ti ritrovi in gravi condizioni polmonari.

La situazione era abbastanza delicata e lei riusciva tranquillamente a non farmela pesare o a lasciarsela scivolare addosso, senza esporre dolori o lamenti.
Era fortissima, ora un po' di meno e forse era questo che mi faceva tornare con gli occhi di nuovo sul biglietto d'aereo diretto a casa.

Non ci misi tanto a cliccare il piccolo quadrato verde, cosa che feci immediatamente.

Mi alzai dal divano e incominciai a preparare le cose per il viaggio, ritrovandomi numerose volte con il cellulare poggiato all'orecchio sinistro, in cerca di un qualche segno di vita della nonna.
<< hello?? Sweetheart? Is that you?>> mi scappò un sorriso, posando dentro la valigia una maglietta rossa <<yep nana, what's up? What were you doing? I called you four time! I was worried!>> << Oh, probably i didn't hear the cellphone ringing! My bad honey>> mi leccai le labbra, sbuffando.

<< do you Wanna know something? >>  Chiesi con un sorriso sulle labbra << what's in your mind eh? Don't tell me that you dyed your hair or pierced your body >> Ridacchiai, sentendo dall'altra parte del telefono sbuffare << don->>
<< I'm going back home! Aren't you happy? >> Un momento di silenzio si intrufolò nella conversazione, facendomi domandare dove fosse andata, fin quando una voce maschile non spezzò questo silenzio:

<< Oh mary, we are over here, we came a bit earlier, they made cookies! >>
<<oh Alexander don't worry honey, actually, I was wondering where you were, Andrea darling, what are you saying? You're coming for me?>>

Mi fermai non appena sentii la nonna chiamare il ragazzo, sentendomi leggermente in imbarazzo da chi potesse mai essere.

Non pensavo mia nonna frequentasse ragazzini
<< ehm, yes nana, i'll be there tomorrow morning. Well... I don't want to disturb you...see you tomorrow then okay? >> sentii attraverso il telefono una leggera risatina e mi si scaldò il cuore
<< okay darling, see you tomorrow morning, Alexander could you please pass me that cigarette? Thank you darling, love ya Andrea >> << DON'T TOUCH THOSE CI- >> le ricordai con un tono alto chiudendomi il telefono in faccia.

Spostai il telefono dall'orecchio, lanciandolo sul letto.

Mi alzai dalla posizione da "sistematrice di valigie" avvicinandomi verso il gira dischi.

Passai lo sguardo nella libreria accanto, facendo scorrere il dito sulla copertina rigida dei vinili posti in ordine, optando per un classico degli anni 2000:

Absolution dei Muse.

Sistemai il vinile, una volta uscito dalla sua custodia, sul giradischi canticchiando le note di apocalypse please, passando alla mia canzone preferita:
Time is running out

<< I think i'm drowning, asphyxiated, i wanna break this spell that you've created >> canticchia con un sorrisino sulle labbra.
Mi girai tutta la casa, sistemando e pulendo, arrivando fino a toccare il letto sfinita.
I dischi continuarono a cambiare, girando e rigirando su se stessi, arrivando fino a spegnere il vecchio amico di famiglia.

La giornata si stava per concludere e così anche la mia vita a partire da domani.

Mi addormentai con un nome in testa.
Alexander,
O Alexander,
Perché tormenti i miei sogni più oscuri?

Spero che ci possa essere risposta a questa domanda.

Salve a tutti, sono Federica e finalmente ho pubblicato il primo capitolo della mia nuova FF su Alex Turner. Volevo solo dirvi che i dialoghi saranno misto italiano\ inglese quindi nulla, spero vi possa piacere.
Un bacione.
-fede

Used to be my boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora