Just us

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il giorno seguente:

Alle 09.00 ero già sveglia e bella pimpante. Stavo nella mia stanza a cantare e ballare per la felicità. Con la testa ancora dolorante, incominciai a pulire la stanza, aprendo le finestre e passando l'aspirapolvere per tutta la stanza, finendo con il sistemare l'armadio grande, decidendo nel frattempo cosa mettere la sera dell'appuntamento con Jamie. Optai per un vestito nero, corto, con le spalline leggermente abbassate, con un paio di tacchi alti dello stesso colore del vestito. Mentre pulivo la stanza mi immersi nei miei pensieri. Ero davvero felice di uscire con Jamie. Non uscivo con un ragazzo dai tempi delle superiori e neanche. Mia nonna entrò dentro la stanza con la scopa in mano e una mano su un fianco <<ANDREAAA!!!could you please turn down Billie Joe Armstrong?>> disse Con tono secco. Incominciai a ballare, facendo finta di non sentire. <<WHATT?! I CAN'T HEAR YOU>> mi incamminai, danzando, verso la sua direzione e incominciai a ridere, atto che fece scatenare in mia nonna la modalità; uccidi tua nipote.
Si avvicinò a passo lento puntando la fine della scopa  verso il mio petto <<I KNOW THAT YOU HEARD ME MISS>> mi squadrò dalla testai ai piedi << hold on>> si fermò per un attimo, abbassando la scopa <<you look so happy, who is he?>> Quando evidenziò che fosse un ragazzo incominciai ad arrossire, incominciando a  salterellare sul posto. La nonna mi guardò con il sopracciglio alzato, tenendo sempre una mano sul fianco.  <<Jamie, l'amico di Alexander, mi ha chiesto di uscire insieme stasera. E' un'appuntamento>> la nonna incominciò a sorride <<he is a nice lad>> disse prima di aprire le braccia verso la mia direzione, accogliendomi con un caldo abbraccio.   <<Oh honey, this is wonderful>> mi accarezzò la guancia con il pollice facendomi arrossire più del dovuto.
Mi staccai dall'abbraccio, facendole vedere il  vestito. La nonna portò una mano sul cuore <<My baby>> disse prima di scoppiare a piangere. Notai la sua reazione e le circondai un braccio attorno alle spalle, poggiando le labbra sulla sua testa. So come si sentiva mia nonna: vedere la bimba, che hai cresciuto e amato per tutta la vita, crescere è abbastanza doloroso. Per lei lo era il doppio. Con la malattia che aveva non poteva permettersi un granché, ma intanto era con me e, stava piangendo per un semplice vestito.

Si staccò tra le mie braccia e mi stampò sulla guancia un bacio casto <<i hope for is sake to be careful or i'll kill is little thing between his tiny legs, do i made myself clear?>> Mi scrutò negli occhi, annuendo. Le sorrisi e mi allontanai dal suo corpo <<yes mam>> annuì e lasciò la camera, chiudendo la porta alle sue spalle. Una serie di domande incominciarono a fluttuare nella mia testa, facendomi distrarre da quello che stavo facendo prima che entrasse mia nonna. Ad interrompere i miei loschi pensieri fu la suoneria del mio telefono che non smetteva di squillare. Mi avvicinai al comodino prendendo il  telefono, notando sulla schermata il nome di Alexander, così decisi di accettare la chiamata. <<Andrea? hi, it's Alex>> disse il ragazzo con tono molto allegro <<hii Al, any problem?>> chiesi dando un'occhiata all'orario. Per chiamarmi alle 9 ci dovrebbe essere una valida motivazione, no? <<oh no no, i was wondering if you were okay. Yesterday you were a mess of sickness>> sorrisi alla domanda del ragazzo, incominciando a fare avanti e indietro nella stanza. <<Yes my dear, thank you for the concern, that's sweet. >> Mi fermai davanti al giradischi, fermando la musica <<Jamie told us about the date stuff, how do you feel about?>> mi chiese con un tono molto seccato, sembrerebbe. Incominciai a torturare le labbra con i denti <<well my dear Alexander, i'm nervous as fuck, i've already decide what to wear but i'm pretty insicure about it>> il ragazzo ridacchiò. Un'idea mi venne in mente:  <<ALEXANDER, CAN YOU COME OVER?I NEED YOUR OPINION>> sbottai tutto d'un fiato, facendo ridere il ragazzo dall'altra parte dello schermo. Mi sentii sollevata al solo sentire la sua risata, mi trasmetteva un senso di sicurezza. <<Okay girl, i'm on the way>> disse prima di chiudere la chiamata. Mi alzai dal letto e uscii dalla stanza, affacciandomi dalla rampa di scale << ALEX IS COMIN>> urlai. La nonna sbucò dalla porta della cucina con un sorrisetto, facendomi arrossire. <<don't look at me like that, don't you dare>> le dissi tutta rossa.  La nonna dopo aver ammiccato un occhiolino tornò in cucina canticchiando. Nel frattempo: tornai nella stanza andando in bagno. Non volevo apparire come una scappata di casa, certo che no... Anche se tutti sanno che mi piace stare comoda quando sto a casa. Così decisi di dare una sistemata ai capelli, spazzolandoli, per poi cambiare la maglietta per casa dei Black Sabbat  in un top corto nero, lasciando il reggiseno sul cuscino, per poi lasciare i pantaloni grigi della tuta. Portai lo sguardo su tutta la stanza, scrutandola nei minimi particolari. Presi il reggiseno e lo lanciai dentro il bagno, facendo centro nel lavandino. Dopo un pò sentii il campanello suonare<<LET HIM IN>> urlai dalla stanzetta. Portai il culo fuori dalla stanza, affacciando la testa dalla ringhiera delle scale, notando finalmente la figura magrolina di Alexander, che stava salutando con un bacio sulla guancia mia nonna, portando poi lo sguardo verso di me, sorridendo <<good morning Alexander>> incominciò a salire le scale, arrivando davanti alla porta della stanza. <<goodmorning sunshine>>mi sorrise dolcemente. Mi avvicinai al ragazzo avvolgendo le braccia attorno al suo collo, per poi portare il naso nell'incavo del suo collo, lasciandomi trasportare dal suo profumo. Il ragazzo portò le mani sui miei fianchi, stringendoli appena. Ci staccammo dopo poco. Mi allontanai dal ragazzo, facendogli cenno di entrare dentro la stanza <<okay miis, esci il vestito>> disse grattandosi la testa in modo nervoso. Sembrava davvero imbarazzato, che carino!

Used to be my boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora