Secret door

158 7 1
                                    


Due sigarette furono fuori in meno di due minuti, come i nostri piedi.

L'aria era gelata.

Un leggero vento mi scompigliava i capelli, rabbrividendo quando mi colpì la schiena.

Le nostre bocche, oltre che aspirare le sigarette non fecero.

Camminammo in silenzio, rimanendo l'uno accanto all'altro.

<< Sei sempre stato così silenzioso? >>
Gli occhi del ragazzo cercarono i miei.

<< Too many questions, you're asking too many questions >> ridacchiai alla frase del ragazzo.

<< E tu non rispondi mai >>.

Il ragazzo si fermò davanti ad una casa, infilando le mani dentro la tasca posteriore del jeans, estraendo le chiavi

<< Che ne diresti di sbrigarci questa questione dentro? >> Mi girai verso la casa, annuendo.

<<Ti chiedo solo di fare piano, i miei genitori stanno dormendo>> il ragazzo aprì la porta di casa, facendomi entrare per prima.

Una volta entrati entrambi, il ragazzo chiuse la porta, togliendosi le scarpe.

Seguì i movimenti del ragazzo, sistemando le scarpe accanto a quelle di Alexander.

Mi fece con le dita il segno di seguirlo e così feci.

Dopo aver fatto quasi una rampa di scale entrammo finalmente nella sua stanza.

<<La stanza dei miei è sotto, quindi sta attenta a non fare cadere niente. Intesi? >> Annuì alla sua domanda.

I miei occhi vennero subito catturati dalla stanza in sé.

Avanzai lentamente verso un angolo della stanza, posizionandomi frontalmente allo scaffale con i vinili, messi l'uno accanto all'altro, schiacciati.

<< Tutti tuoi? >> Il ragazzo si girò verso la mia direzione, annuendo.

<< E alcuni dei miei genitori. Quelli dell'ultima fila in basso>> annuì, seguendo la direzione dei vinili.

Lessi i nomi scritti sui laterali della copertina, sorridendo nel vedere i numerosi vinili dei Beatles, Patsy Cline e molti altri cantanti e band di alta fama.

Mi girai verso il ragazzo << non ti facevo tipo da Patsy Cline >> le sue labbra si incurvarono in un sorriso << beh, che posso dire...sono un ragazzo da scoprire >>.

<< Questo è poco ma sicuro >> ridacchiai.

Il ragazzo tornò a darmi le spalle, continuando la sua ricerca.

Mi allontanai dallo scaffale, avvicinandomi al letto, sbirciando cosa stesse facendo il ragazzo.

<< Posso esserti utile in qualsiasi modo? >> Il ragazzo girò la testa verso la mia direzione, spostando una ciocca di capelli da davanti ai suoi occhi, negando.

<< Non ricordo dove ho messo il notebook >>

<< Che colore è? >> I suoi occhi incrociarono i miei.

<< Sai che non me lo ricordo? No n- >>
<< Alexander, davvero? >> Sussurrai, interrompendo la connessione che si era creata.

Mi girai di spalle, posizionandomi con le gambe incrociate sopra il letto.

<< where i put that fucking notebook>> imprecò sottovoce.

Le mie labbra si alzarono in un sorriso.

Used to be my boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora