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La vigilia di Natale è sempre stata la mia festività preferita, se la possiamo definire tale. Aprire i regali alla mezzanotte è sempre stata una cosa che mi elettrizzava sin da bambina, fino ad adesso.
La mattina del 24 incominciò abbastanza bene e particolare. Mi svegliai quella mattina con un peso secondario sulle mie gambe.
Mi alzai a metà busto dal letto, mettendomi a sedere,  trovando  Oliver con la bocca aperta e la faccia poggiata sulla coperta che tenevo sù da tutta la notte data l'alta temperatura.
<<Oliver>> chiamai il suo nome sussurrando.
<<OLIVER!>> urlai una seconda volta, alzando il tono della voce, facendogli aprire gli occhi.<<mhm?>> Mugugnò alzando la testa dalle soffici lenzuola.
<<mi spieghi che ci fai nel mio letto?>> il ragazzo portò lo sguardo su tutta la stanza, sorridendo dopo poco << ricordo solo di averti portato un bicchiere di acqua per il mal di testa, solo che eri mezza andata e quindi>>
<<Quindi hai pensato di dormire con me>>
<<Esatto>> affermò con un sorriso sulle labbra.
Presi uno dei tanti cuscini che circondavano il letto, facendolo arrivare ad una certa velocità sul suo viso <<non lo fare più>> risposi con un sorriso sulle labbra.
Il ragazzo serrò le labbra su una linea, guardandomi con odio negli occhi.
<< Che giorno è?>> Chiesi girando la testa verso lo specchio, notando il mio riflesso con i capelli raccolti in una coda bassa e la forma del cuscino sulla guancia sinistra.
<< Il giorno in cui ti sbarazzerai di me, una volta per tutte>> tornai a guardare il suo viso, sorridendo << era ora!!>> Oliver rilanciò il cuscino dalla mia parte, mancandomi.
<< E adesso come farai senza di me? Tornerai alla tua vita noiosa>>
<< La mia vita non è minimamente noiosa, anzi, è piena di sorprese>> risposi con modestia.
<< Come dice vossia>>
Ci fu un momento in cui i nostri respiri facevano da rumore, sentendomi infastidita da essi.
<< Mi mancherai>> disse infine rompendo il silenzio che si era creato.
<< È dura dirlo, ma anche tu mi mancherai>> un sorriso a 32 denti si fece spazio sulle sue labbra.
<< Che faccia >> commentai, spostando la coperte dalle gambe, facendomi scendere del letto.
<< Non sono abituato a sentirtelo dire, sono poche le volte che mostri questo lato dolce e carino>>
Mi girai verso il ragazzo << ma cosa dici Oliver!>>
<< Io sono una persona dolcissima>> affermai.
<< Dolce come il miele>>
<< Ma ei, mi stai offendendo>> commentai con un broncio sulle labbra.
Il ragazzo si alzò dal letto << si  principessa, andiamo a fare colazione>> mi prese a braccetto, avanzando verso la porta della stanza << principessa>> lo imitai, scendendo in cucina.
<<good morning booth of you>> disse la nonna notando le nostre figure.
<< Morning nana>> >> lasciai la mano di Oliver, andando accanto alla nonna.
Il ragazzo prese posto su una delle sedie che erano attorno al tavolo, aspettando con le mani sul viso e i gomiti sul tavolo, che prendessi i biscotti.
Lasciai sulla testa della nonna un bacio veloce, allungando la mano per prendere i biscotti dalla mensola, poggiandoli sul tavolo una volta nelle mie mani.
Il ragazzo incominciò a mangiare, sorridendo per ogni morso che dava.
<<How you feeling today nana?>> Chiesi prendendo posto accanto ad Oliver.
La nonna mi guardò con un sorriso tra le labbra, annuendo.
<<Much better, thanks love>>
<< Oh yes i forgot!  the Turner are coming. You should go and put something nice>>
Mi avvertì la nonna.
Rimasi pietrificata quando sentì il nome Turner uscire dalle sue labbra.
<< Do you mean...>> <<Around 10 am. I mean now, darling>> mi scappò un Shit dalle labbra.
<< Uh, qualche problema signorina?>>
<<Forse, con Alexander?>> Disse ammiccando un occhiolino.
<<Fuck off mate>> la nonna incominciò a ridere.
<< Vai a togliere tutte quelle porcherie che ci sono nella tua stanza invece di sparare certe minchiate>>
Un dito medio susseguì la mia frase, facendomi sorridere.
<< Easy you two, for Christ sake>> disse la nonna rubando un biscotto dal box di biscotti.
<< Chiamatemi quando saranno qua, vado a fare una doccia. Sai com'è, io almeno mi lavo>> mi alzai dalla sedia, prendendo un biscotto dalla box, per portarlo alla bocca.
<< Gne gne gne>> disse con la bocca piena Oliver.
<< Ti manderemo il tuo amato quando sarà qua>> mi avvertì Oliver.
Alzai entrambe le mani, facendo il dito medio, incamminandomi verso la stanza.
Entrai in camera, notando la marea di cose che avevo sparse sul tappeto e sul letto.
<< Ed io dovrei fare entrare le persone in questo porcile? Anche no, sembra che ci sia stata una mucca>> borbottai, togliendo i vestiti dal tappeto e poggiandoli su una sedia.
Ordinai la camera per bene, lasciando sopra il letto i pantaloni della tuta grigi con una maglietta a due colori di Harvard e l'intimo.
Portai i vestiti in bagno quando sentì la porta della stanza aprirsi, facendo apparire Oliver in mutande << non esiste bussare?>> Gli urlai dal bagno, notando la sua figura aprire cassetti, spostando vestiti e robe varie con le sue mani.
<< Hai preso tu quella maglietta verde? Era sul mio letto e non riesco a trovarla>> disse non girandosi neanche un attimo, continuando con le sue ricerche.
Poggiai le mani sui miei fianchi, non sopportando di avere le sue mani da muratore nei miei cassetti.
<< chiedere non ti piaceva? E comunque non ce l'ho io! Per forza quella ti devi mettere?>>
<< E per favore, NON TOCCARE I VESTITI CON LE TUE MANACCE>> gli urlai aggressivamente.
Il ragazza si girò verso la mia direzione, ridendo.
<< Mi dai su i nervi, prendi quello che vuoi, basta che te ne vai>> mi girai verso il bagno, chiudendo la porta alle mie spalle.
La sua presenza era piacevole ma allo stesso tempo snervante.
Ha sempre avuto il brutto vizio di ficcare il naso nelle cose che non gli appartenevano, tipo le mie magliette.
Ne era ossessionato.
Nel mio cassetto potevi trovare di tutto e di più.
Dalle maglietta larghe maschili a quelle strette ed eleganti.
Ed era questo quello che a lui piaceva e che a me dava fastidio, me le rubava.
Quelle maschili, ovviamente.

Used to be my boyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora