Un paio di disclaimer per questo capitolo:
1. É banale, lo so, ma mi serviva, spero di averlo reso meno cliché con le descrizioni del dopo, mi ci sono impegnata.
2. Lo so, Smith, Tassorosso, non quadra ma ehi, l'avvertimento Out Of Character c'è per un motivo.
3. ⚠️Triggered warning⚠️: anche se non a fondo sono ci sono riferimenti a stupro e violenza, se siete sensibili vi prego di non leggere.Detto tutto ciò buona lettura e ci tengo davvero a sapere le vostre impressioni.
Elly💗Quella sera il Manor si era riempito di gente.
Gli unici che Hermione riconobbe furono Blaise e Nora e avrebbe voluto rimanere con loro ma Draco continuava a richiedere la sua presenza per presentarla agli ospiti.
Avevano appena augurato un buon divertimento ad un uomo sulla cinquantina quando il Mangiamorte le strinse un braccio e si accostò al suo orecchio.
« Puoi starmi accanto per un po' senza che debba sempre cercarti in giro per la sala facendo la figura del cretino che non sa dov'è la moglie? »
« Draco- »
« Solo fino a che non saranno arrivati tutti. Non mi sembra di chiedere tanto. »
Hermione lo guardò infastidita, fermò Ruf che stava passando accanto a loro, prese un calice di vino dal vassoio per svuotarlo in un solo sorso e sorrise al marito.
« Bene. »
« Non è la prima serata che facciamo Granger. Vorrei che capissi l'importanza dei dettagli e- »
« Lo so, Malfoy, lo- »
Vennero interrotti dall'arrivo di Zacharias Smith che sorrise strafottente ad entrambi.
« Malfoy... lady Malfoy... »
« Smith, cosa ci fai qui? »
« Ho saputo di questa serata, non serviva un invito e io ho deciso di investire la mia ricchezza per cui mi sembrava un ottimo punto da cui cominciare. »
Draco vide Blaise alzardi all'erta ma lo fermò.
« Accomodati e prendi da bere. »
« Grazie Malfoy, Granger... »
Tutti e tre lo guardarono allontanarsi.
« Draco perché l'hai- »
« Non avevo voglia di litigare e purtroppo è in una posizione più alta della mia. Restiamo tranquilli ed evitiamo scenate. »
« Certo. » assicurò Blaise.
Continuarono ad accogliere gente poi cominciarono a girare per la sala e ad intrattenere conversazioni con gli ospiti.
Quando Draco ebbe trovato tutte le persone che potevano fare il caso suo le invitò a sedersi sui divani per continuare la discussione che dopo qualche ora era ancora in corso.
« Vado a controllare Isaac. » sussurrò all'orecchio del marito prima di alzarsi e sorridere ai presenti.
Salì le scale ed entrò in camera accostando la porta.
Prese il piccolo in braccio sistemando le coperte per ripararlo dal freddo e sorrise a Ruf che le porse il biberon caldo, lo allattò guardandolo per tutto il tempo negli occhi seduta di fronte alla finestra.
Dopo un po' la porta di aprì e si richiuse.
« Prometto che torno giù Draco, aveva fame e l'ho allattato. »
« Beato lui. »
Quella non era la voce di Draco, si irrigidì e si alzò di scatto ritrovandosi Zacharias nella stanza.
« Tu cosa diavolo ci fai qui? »
« Questa serata è noiosa... mi aspettavo di meglio, poi ho avuto l'illuminazione di dove potessi trovarlo. »
Hermione cercando di mantenere la calma rimise Isaac nella culla e guardò la bacchetta sul comodino.
« Non ci pensare neanche Granger. »
« Cosa vuoi? »
« Te l'ho detto, mi annoio. »
Fece un passo verso di lei che ne fece uno indietro.
« Se fai un altro passo mi metto ad urlare Smith. »
Lui sogghignò e fece un passo.
« Silencio! »
Hermione si ritrovò l'urlo bloccato in gola e spalancò gli occhi presa dal panico.
« Anche se mi sarebbe piaciuto sentirti urlare purtroppo non si può. »
Lei cercò in uno scatto di raggiungere la sua arma ma lui le puntò di nuovo la bacchetta contro e sorrise maligno.
« Imperio. »
La donna si fermò all'istante e l'uomo la chiamò a sé.
Con lentezza mentre combatteva contro la maledizione arrivò fin davanti a lui.
« Smettila di opporre resistenza Granger. Non vogliamo lasciare segni giusto, né fisici tantomeno mentali. »
Continuando a guardarla e senza perdere la concentrazione si slacciò la cintura e i pantaloni.
« In ginocchio. »
Ringhiò a denti stretti per via dello sforzo che gli serviva per tenerla sotto controllo.
Hermione non obbedì e lui si arrabbiò, spinse la maledizione facendo cedere una delle pareti mentali create dalla riccia che come conseguenza restò ferma immobile per qualche secondo come se fosse stata totalmente sotto controllo.
« Te la sei cercata Sanguesporco. »
Continuò a darle ordini dovendoli ripetere più volte.
« Cazzo Granger sei una difficile eh, una moglie così fedele da non farsi neanche una scopata con un altro, sei proprio fuori da questo mondo. »
« Hermione? »
Tre colpi sulla porta fecero sbuffare l'uomo.
« Se ti fossi arresa più velocemente Granger avremmo quasi finito. »
« Hermione sei qui? »
« Ora toglierò l'incantesimo e tu gli dirai che tra poco lo raggiungerai. -la maniglia fece rumore mentre Draco da fuori cercava di entrare- Niente scherzi. »
Rimosse l'incantesimo e dopo qualche secondo di silenzio lei emise un gemito prima che Smith le togliesse di nuovo la voce.
« Granger?! Perché diavolo ti sei chiusa dentro! Hermione rispondi. »
Smith le premette con forza la bacchetta sulla fronte quasi tra gli occhi e ringhiò.
« Fanculo, se vuoi le maniere forti le avrai. »
Una seconda barriera cedette e gli occhi di Hermione di fecero vacui.
« Da brava... rispondigli. »
« Aa-arrivo. »
« Che succede Hermione? »
« Ni-iente Draco. Arriv-o. »
Il silenzio che seguì fece ghignare di soddisfazione il Mangiamorte che però stanco di aspettare la sollevò di peso e la gettò sul letto sormontandola e sollevandole il vestito.
La maledizione cedette ma lui fu rapido ad bloccarla guardando il suo sguardo furioso.
« Devo ammettere che aspettavo questo momento, da prima che ti incontrassi alla ronda. Se non ti fossi parata il culo unendoti a noi ti avrei reclamata, stavo già pregustando tutti i modi di farti pagare il trattamento ricevuto nell'ES. »
« Hermione? Cosa ti sta succedendo? »
Smith sbuffò.
« Il tuo maritino ci mette fretta, sarà meglio sbrigarsi. »
Hermione non riuscì a capire cosa stesse facendo finché non lo sentì scostarle l'intimo e la sua erezione le strusciò contro la coscia.
Cercò di colpirlo con dei calci, si divincolò facendo cigolare il letto e cercò inutilmente di gridare disperata quando il contatto tra i loro sessi si fece più intenso.
***
Draco rise alla battuta di un ospite, per pura cortesia poi guardò l'ora e corrugò la fronte prima di girarsi verso Blaise.
« Hermione? » mimò con le labbra guardando il moro indicare le scale.
« Signori, vogliate scusarmi un momento. »
Salì le scale e tentò di entrare in camera trovando la porta chiusa.
La chiamò più volte ma non ricevette mai una risposta soddisfacente.
« Hermione? Cosa ti sta succedendo? »
Ancora non ebbe risposta e riprovò a lanciare l'incantesimo per sbloccare la serratura che però non funzionò.
Prese un respiro profondo cercando di calmarsi, si concentrò sulla porta e con rabbia lanciò un incantesimo esplosivo, il legno cedette e lui entrò.
Ciò che si trovò davanti lo riempì di collera, Smith sovrastava Hermione sul letto e lei cercava di liberarsi.
A grandi passi li raggiunse afferrò il Tassorosso per il colletto e lo tirò lontano da lei che si ritirò velocemente in mezzo al letto con le ginocchia strette tra le braccia.
Le rivolse uno sguardo rapido e lei nei suoi occhi vide per la prima volta una furia omicida.
Si avvicinò all'uomo a terra e gli tirò un calcio nel fianco.
« Cerchi -con un altro calcio lo colpì allo stomaco- di stuprare -Smith cercò di afferrare la bacchetta- Expelliarmus! mia moglie -si coprì il viso con le mani ma venne comunque colpito sull'orecchio restando stordito- in casa mia! »
« Sei caduto in basso Malfoy. » il naso dell'uomo emise un rumore sordo dopo il colpo del biondo e il viso gli si riempì di sangue.
« Te ne sei davvero innamorato? Una Sanguesporco, tutto ciò contro cui lottiamo. »
Draco lo afferrò per la gola tirandolo in piedi.
« Sarò caduto in basso Smith... -cominciò sorridendo e Zacharias sentì il vetro alle sue spalle scomparire- ma tu farai un volo decisamente più alto del mio. »
Il Mangiamorte si godette l'espressione terrorizzata del collega mentre tendeva il braccio costringendolo a sporgersi sul vuoto.
« Questo succede a chi tocca le persone che amo. »
Lasciò la presa sul suo collo e ritirò velocemente il braccio per togliere qualsiasi appiglio al Tassorosso che con gli occhi spalancati dal panico cominciò a cadere fino ad atterrare con un tonfo nel giardino del Manor.
Malfoy si calmò respirando a fondo con lo sguardo puntato sul cadavere e le mani appoggiate allo stipite della finestra poi si raddrizzò e guardò la moglie.
Si avvicinò a lei che restò immobile sul letto e salì anche lui notando i tremori di tutto il corpo.
« Hermione quanto -dovette ingoiare un bel nodo prime di riuscire a pronunciare quelle parole- quanto ti ha- Hermione guardami. »
Le forzò il viso e tentò di sorriderle per calmarla.
« Ti prego parlami. »
Lei si portò una mano tremante alla bocca e tentò di parlare senza emettere alcun suono.
« Che figlio di- finitem incantatem! »
La riccia gemette e si portò le mani alla gola, Draco le fu subito accanto accarezzandole la schiena poi urlò e il biondo la strinse cercando di calmarla.
Hermione pianse stringendo la camicia di lui che restò lì a cullarla.
« Draco! »
Blaise entrò di corsa nella stanza seguito dalla moglie.
« Cosa cazzo è successo? Abbiamo visto Smith cadere. »
Nora prese in braccio Isaac che piangeva dopo essersi svegliato con l'urlo di Hermione e lo calmò.
« Quando sono entrato erano sul letto, Smith sopra di lei e... » non terminò la frase troppo preso dalla collera.
« Serve una pozione contraccettiva. Subito. »
« Dovrebbe essercene una in bagno, nel mobiletto, una bottiglietta verde. »
Il guaritore la trovò e tornò da loro.
« Devi berla Hermione. » disse Blaise ma lei non staccò il viso dal petto del biondo, c'era qualcosa nell'uomo su cui era appoggiata che la fave a stare bene anche in quel momento.
« Hermione... ti prego. » Draco se la staccò di dosso e la guardò negli occhi sentendo qualcosa dentro di sé attorcigliarsi.
« Cosa le ha fatto? »
Blaise la esaminò con la bacchetta e la sua mandibola si contrasse, accarezzò con un pollice il segno lasciato dalla bacchetta sulla fronte e guardò Draco.
« Un Imperius ma l'ha forzata, parecchio anche. Forse Hermione gli ha opposto resistenza. »
« Ovviamente l'ha fatto. Quanti danni ha? »
« Non lo so. Non riesco a capirlo, ha dei segni, una barriera ha di sicuro ceduto ma non so. »
« Hermione... -Draco le accarezzò il viso- Ti ricordi chi sei? »
Lei annuì in silenzio senza alcuna espressione.
« Sai chi sono io? »
Questa volta il Mangiamorte dovette aspettare di più per una risposta e il cuore gli saltò in gola prima di vederla annuire.
« Ti ricordi che abbiamo un figlio? »
Hermione guardò Nora che stringeva il piccolo poi Draco e cercò di parlare.
« Riesci a dire qualcosa? »
« I-Isa-ac. »
« Si -esalò sollevato il biondo- si è Isaac. »
La strinse e le baciò la fronte.
« Devi bere questa pozione Hermione. »
Il marito l'aiutò poi si rivolse al moro.
« Voglio che la controlli. Se le ha fatto qualcosa- »
« Forse è meglio addormentarla. »
« Si, Ruf! Portami il distillato della pace dal mio studio. »
Appena l'elfo tornò con la pozione Draco cercò di dargliela bere.
« Hermione ti servirà. »
Lei scosse la testa e il biondo sospirò.
« Ti fidi di me Hermione... Ti aiuterà. »
Con un po' di forza le fece bene l'intruglio e la guardò addormentarsi.
« Draco... -Blaise gli toccò una spalla- forse dovresti uscire. »
« No, voglio sapere cosa le ha fatto quello stronzo. »
« Lo saprai ma- »
« Io rimango qui Blaise. »
« D'accordo. »
Il Mangiamorte restò seduto accanto a lei, ad accarezzarle i capelli mentre l'amico la visitava.
« Non ha segni di violenza interna, solo esterni. »
« Cosa vuol dire? »
« Che Smith non è entrato. L'hai fermato in tempo. »
« Ma i segni esterni... »
« Ci ha provato Draco, di sicuro l'ha toccata. »
Il biondo la guardò accarezzandole la fronte con un pollice e si soffermò sul segno tondo lasciato dalla bacchetta.
« Dra dobbiamo togliere il corpo di Smith dal tuo giardino. La notizia si starà già spargendo, evitiamo di dare ancora spettacolo. »
« Si. »
Si alzò guardando ancora la riccia poi si rivolse a Nora.
« Puoi stare- »
« Certo Draco. Andate. »
Il salone era ormai deserto, il padrone di casa ringraziò Ruf per aver mandato via tutti e insieme a Blaise raggiunsero il corpo senza vita del Colonnello.
« Dobbiamo inventarci una storia. »
« Ha tentato di stuprare mia moglie, abbiamo lottato ed è caduto. »
« È quello che è successo? »
« No. L'ho ucciso, di proposito. Ho fatto sparire il vetro e l'ho fatto cadere. »
Blaise rabbrividì allo sguardo freddo del biondo.
« Rimetterò il vetro e lo romperò per creare la scena semmai qualcuno dovesse venire a controllare. »
« D'accordo. »
Coprirono il corpo e imperturbarono la zona prima di rientrare in casa.
« Andate a casa Blaise. »
« Sei sicuro di non aver bisogno di qualcosa? Posso restare. »
« No, tranquillo, andate a riposare. Ho solo bisogno di sapere una cosa... Posso lavorare sulla mente di Hermione? Quanto rischio? »
« Cosa vuoi fare? »
« Eliminare dei ricordi e inserirne altri, finti. L'Oscuro vorrà vederla e le leggerà la mente. In queste condizioni non riuscirà ad occludere l'argomento. »
« Puoi, solo... Sii delicato. »
Draco annuì e tornò in camera seguito dall'amico.
Prese Isaac dalle braccia di Nora e ringraziò entrambi prima che si smaterializzassero.
« Ruf! Ho bisogno che ti occupi tu di Isaac per un po'. »
« Certamente Padrone. »
Prese in braccio la riccia portandola in un'altra stanza e come aveva detto a Blaise creò una scena a doc poi chiuse la porta e sospirò pesantemente.
Tornò da lei, salì sul letto e le scostò i capelli dal viso poi le puntò la bacchetta alla tempia ed estrasse il ricordo di se stesso che lasciava cadere Smith nel vuoto, nascose il filamento argenteo in un'ampolla e poi lavorò al nuovo ricordo. Ci mise un'ora per renderlo chiaro e coerente, quando finì lasciò la bacchetta sul comodino e si sdraiò a fianco a lei.
Lo stomaco gli doleva dalla rabbia tornata dopo aver visto la scena dagli occhi di Hermione.
Si era quasi addormentato quando il suo marchio prese a bruciare.
Scese dal letto, indossò una giacca e dopo aver avvertito Nancy si smaterializzò dall'Oscuro.
« Draco. »
« Mio Signore. »
« Sai perché ti ho convocato. »
« Lo immagino Lord. »
« Ho saputo di ciò che è successo al Malfoy Manor questa sera... con Smith... »
Draco non rispose e restò con la testa bassa.
« Zacharias Smith é morto? »
« Si mio Signore. Il suo corpo è ancora nel giardino del Manor. »
L'Oscuro gli puntò la bacchetta contro e si infilò di proposito dolorosamente nella sua testa. Draco lo vide guardare attentamente la scena della violenza su Hermione e il finto combattimento tra i due uomini. Esaminò quei ricordi più volte prima di ritenersi soddisfatto.
« Dov'è Hermione? »
« Al Manor, sotto l'effetto di una pozione calmante. »
« Appena si sveglia voglio vederla. »
« Certo mio Signore. »
Draco fece un profondo inchino e uscì dalla stanza confuso sulla reazione troppo pacata del Lord ma troppo stanco per rifletterci si smaterializzò tornando al Manor, salì le scale fino ad arrivare nella camera in cui Hermione dormiva, congedò l'elfa con un gesto della mano e si sdraiò a fianco alla moglie senza neanche cambiarsi, la strinse a sé e si addormentò.
***
Draco si svegliò ancora abbracciato a lei dalla notte precedente, sorrise leggermente e le accarezzò i capelli aspettando che si svegliasse.
Quando la vide aprire gli occhi si tirò su appoggiando la testa sulla mano e le passò un pollice sulla guancia.
« Buongiorno. »
Aveva lo sguardo ancora un po' vacuo come la sera precedente ma probabilmente era ancora stordita dalla pozione.
« Come ti senti? »
« Intorpidita. »
« Si, la pozione che ti ho dato ieri era abbastanza potente ma dovevi dormire. »
« Dov'è Isaac? »
« Ha passato la notte con Ruf nella nursery. »
Si mise seduto e le tese le mani.
« Che ne dici se ci laviamo? »
Hermione annuì con vigore ricordando la sensazione delle mani di Zacharias addosso.
Draco la portò in bagno, si tolse la camicia e le slacciò con lentezza il vestito, quando cominciò ad abbassarglielo lei se lo strinse addosso.
« Granger... »
Le accarezzò le spalle poi le prese una mano.
« Non avere paura di me, per favore. »
Hermione annuì e Draco e accarezzò le spalle appoggiando la testa alla sua.
La riccia improvvisamente si sentì più tranquilla, un calore si diffuse in lei, le sembrò quasi di sentirlo scorrere nelle vene; si accigliò quasi spaventata da quelle sensazioni mai provate ma la voce dell'uomo la distrasse.
« Va meglio? » le sussurrò vicino all'orecchio.
La Grifona annuì ancora confusa e cercò di guardarlo.
« Come- cos'hai fatto? »
« Siamo collegati Hermione, la magia oscura può avere anche dei vantaggi. »
Lei non rispose e il vestito cadde a terra accartocciandosi attorno ai piedi della riccia, lo sguardo dell'uomo cadde sullo specchio alla loro sinistra e serrò la mascella notando i lividi sulle cosce di lei; si spostò davanti alla donna e le alzò il viso.
« Cosa ricordi di ieri? -la vide spalancare gli occhi e cercò di attirarla a sé- Lo so che è orrendo ma devo sapere cosa ricordi. »
« Ricordo che stavo allattando Isaac ed è entrato Smith, mi ha aggredita, voleva un rapporto ma poi sei entrato tu e... »
« E? »
« Avete lottato... Smith ha colpito la finestra, il vetro si è rotto e lui è caduto. »
Draco si irrigidì e lei se ne accorse.
« Draco... non- non mi ha fatto niente. »
Ma stranamente la rabbia di Draco non era per l'aggressione, qualcosa dentro di lui voleva che lei sapesse che aveva ucciso Zacharias, che l'aveva fatto perché lui l'aveva toccata e che nessuno avrebbe fatto del male alle persone che amava, non più.
« Draco che succede? »
Hermione gli prese una mano chiusa convulsamente a pugno e lui sembrò risvegliarsi.
« Niente... niente... »
« Smith ha- »
« No! No non ha fatto niente. Ci ha solo provato. »
Il Mangiamorte la portò nella vasca con sé e la strinse.
« Cosa succederà ora? »
« Che intendi? »
« Beh Smith è morto. Era il colonnello. L'Oscuro vorrà delle spiegazioni. »
« Mi ha convocato ieri sera. »
Hermione scattò seduta e si girò facendo uscire l'acqua.
« Cosa voleva? »
« Sapere cos'era successo e avrebbe voluto parlare anche con te ma eri sotto l'effetto della pozione per cui ti ha convocata questa mattina. »
« I-io... cosa devo dire? Devo- »
« Hermione! -l'afferrò per le braccia e lei si zittì- Devi solo lasciarlo entrare nella tua mente. Occludi solo ciò che non riguarda ieri sera, il resto fagli vedere quello che vuole. »
« Okay... »
La mano di Draco le sfiorò una coscia accarezzando la macchia violacea.
« Quando saremo tornati a casa questi spariranno, promesso. »
***
L'Oscuro entrò senza delicatezza nella mente della donna, vide i segni delle barriere sfondate da Smith e proseguì fino ai ricordi della serata.
Draco restò a guardare sua moglie in ginocchio con la testa tra le mani cercando di controllare l'istinto di correre da lei e aiutarla.
Fu una tortura per entrambi che durò a lungo, quando finalmente il Lord si ritenne soddisfatto uscì e guardò la donna appoggiarsi su un braccio esausta.
« Crucio! »
Il lampo di luce rossa colpì il biondo senza che nessuno dei due se lo aspettasse.
« Draco! » gridò Hermione ma non si avvicinò al biondo guardandolo cadere sul pavimento.
« Hai fatto di nuovo il passo più lungo della gamba Draco Malfoy. Sai bene quanto non approvi litigi tra i miei sottoposti. -lasciò la maledizione e Draco si tirò a fatica sulle ginocchia- Devo però rendere conto che Smith ha compiuto un atto orrendo intromettendosi in un'unione sancita con il Marchio Nero. »
La riccia guardò l'Oscuro scioccata e confusa, quale pazzo prima tortura e poi si complimenta?
« Riconosco, Draco, che hai protetto ciò che è tuo e hai onorato il Marchio, per questo non prenderò altri provvedimenti. Prenderai il posto di Smith come colonnello ma al prossimo sgarro non sarò clemente. Hai già perso la mia fiducia più volte Draco, vedi di non perderla definitivamente. »
« Si mio Signore. »
« Ora andate. »
Fu Hermione ad alzarsi per prima e ad avvicinarsi a Draco offrendogli aiuto che però lui non accettò.
« Dammi la mano. » sussurrò Hermione nel corridoio.
« Perché? »
« Mi smaterializzo io. »
« No- »
« Sei appena stato torturato Malfoy! »
Lo afferrò per un avambraccio e si smaterializzò nel salone del Manor, atterrarono sul divano e Draco di piegò e vomitare.
« Draco. »
La zittì con un gesto della mano e si pulì la bocca con un fazzoletto tirato fuori dalla tasca poi si accasciò sui cuscini.
Hermione guardò le mani di lui tremare per colpa della maledizione.
« Sto bene Granger. »
« Draco... »
« É stato più potente del solito. »
La riccia sussultò alle ultime parole del biondo, sospirò tristemente e gli prese una prese una mano, poi ci puntò la bacchetta che prese ad illuminarsi ad intermittenza.
« Stai lavorando con le energie. »
Biascicò Draco dopo qualche minuto ancora intontito ma sorpreso.
« Si. » Ammise lei sorridendo.
« È una pratica difficile, quando hai imparato? »
« Ho del tempo libero al di fuori dei compiti che l'Oscuro mi affida. Sto studiando. Va meglio? »
Chiese lasciandogli la mano e constatando che tremava di meno.
« Si, grazie. »
Lavorò anche sull'altra mano, Draco nel mentre chiuse gli occhi e quasi si addormentò; quando Hermione terminò mise via la bacchetta e si appoggiò a lui intrecciando le dita con le sue.
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Under the Darkness | Dramione | Italian Version
FanfictionDue anni dopo la seconda guerra magica il regno del terrore di Lord Voldemort è in piena espansione, la resistenza sull'orlo dell'estinzione e gli eroi che conoscevamo in fuga alla ricerca di una salvezza difficile da trovare. Hermione Granger è sco...