« Ronald... »
Sussurrò fissando sbalordita quegli occhi blu.
« Mi aspettavo qualcosa di meno formale ma sì. »
« Ron cosa ci fai qui?! »
« Cerco di sopravvivere. »
« Non posso crederci... »
Era incredula di aver ritrovato Ronald Weasley a miglia di distanza dall'Inghilterra.
Il rosso la guardò, qualsiasi magia avesse addosso si era dissolta quando gli aveva detto il suo nome rivelando il suo vero aspetto.
« Vedo che tu hai trovato modo di nasconderti. -constatò guardando il suo abito e i gioielli- Cosa ci fai qui? »
« Io... -non poteva dirgli di Malfoy, avrebbe dato di matto- accompagno una persona, per affari. Mi sta proteggendo. »
« Chi è? »
« L'ho conosciuta in Russia. »
« Ti sei spinta più in là di me a quanto pare, hai intenzione di restare con lui? »
« Che intendi? »
« Possiamo scappare Hermione! Insieme! Miseriaccia ti ho ritrovata non voglio perderti di nuovo. »
Hermione sorrise a quell'imprecazione così tipica sua e fu tentata di annuire ma dopo un istante abbassò lo sguardo e fece un passo indietro.
« Non posso. »
« Perché Hermione? »
« Ha bisogno di me -disse senza pensare poi invece ci pensò e sospirò- e io ho bisogno di lui. »
« Lo ami? »
Amarlo? Come avrebbe potuto amare Malfoy dopo tutto ciò che le aveva fatto?
« Cosa? No! »
« Allora vieni con me Hermione! »
« Non posso andarmene Ronald... »
« Io non ho intenzione di perderti ancora! »
Prima che lei potesse fare qualsiasi cosa lui l'afferrò per un polso e si smaterializzò.
« No! »
Si portò le mani tra i capelli terrorizzata e non si preoccupò di capire dove fosse.
« No! »
« Hermione- » Ronald si avvicinò preoccupato dal suo comportamento e tentò di alzarla dal pavimento.
« Mi hai ucciso! Mi ucciderai Ronald! »
« Hermione calmati- »
« Questa -gli mostrò la catenina che aveva addosso- si stringe fino ad uccidere se entro l'una non sarò vicino a lui. »
Weasley sembrò per un attimo preso dal panico poi diventò serio.
« Troveremo il modo di annullarlo. »
« Non puoi. » gli disse ridendo istericamente.
« Lo farò Hermione. »
« Devi riportarmi lì. »
« Non posso Hermione. »
« Invece devi Ronald! » gridò scagliandosi verso di lui con l'intenzione di colpirlo.
« No. »
Lo guardò con gli occhi pieni di lacrime e non riuscì a decifrare il suo sguardo.
« Perché? »
« Mi sei mancata Hermione. »
« E vale la pena uccidermi per avermi solo poche ore? »
« Ti ho detto che non morirai. »
Tirò fuori dalla tasca la moneta dorata e la fece saltare tre volte nella mano, due minuti dopo qualcuno bussò alla porta.
« L'orefice. »
Hermione emise una piccola risata nervosa attirando lo sguardo di Ron su di sé.
« Ciao Ryan. »
« Ron. »
Il ragazzo entrò e guardò entrambi.
« Che succede? »
« Quella catenina si stringe fino ad uccidere e ciò non deve succedere. Devi neutralizzarla. »
« È urgente? »
« Hai tre ore. »
« Direi di sì allora. Proviamoci. »
Si sedette vicino a lei sorridendole e presentandosi poi si concentrò sul gioiello.
Provò a leggere gli incantesimi presenti su esso ma non ci riuscì, provò a tagliarla o romperla ma fallì.
« Ron è magia più potente della mia. -decretò a pochi minuti dallo scattare dell'una- Mi dispiace. »
« Devi riportarmi da lui! » disse Hermione alzandosi dalla sedia e fronteggiando il suo ex compagno di scuola.
« Non posso perderti Hermione. »
« Mi perderai comunque Ronald! Mi stai condannando! »
« Io- »
L'orologio della città lo interruppe suonando un solo rintocco e la riccia chiuse gli occhi con entrambe le mani strette a pugno aspettandosi quella conosciuta sensazione di soffocamento.
***
Draco guardò nella direzione in cui lei era sparita pensieroso.
« Lord Malfoy, tutto bene? »
« Si, solo... è via da un po' oramai. »
« Nella mia vita ho imparato che non si deve mettere fretta alle signore. » rispose il padrone di casa ridendo, il Mangiamorte sorrise e annuì comunque immerso nei pensieri.
Stava bevendo quando un cameriere si accostò all'orecchio dell'uomo davanti a lui e gli sussurrò qualcosa, dopo di che gli sguardi dei due uomini si posarono su di lui che con un'espressione seria posò il bicchiere.
« Che succede? »
« Lord Malfoy, a quanto pare Lady Cathleen non si trova. »
« Cosa?! »
Si alzò dalla sedia seguito dal più vecchio e si allontanarono dalla tavola dove tutti borbottavano, prima che cominciassero a parlare li raggiunse anche Mazur.
« A quanto pare qualcuno si è smaterializzato- »
« Lei non poteva. »
« Lord Malfoy- »
« Le dico che non poteva perché non poteva. Un incantesimo glielo impediva. »
« Impediva anche le smaterializzazioni congiunte? »
« No... quelle no. Ero io a smaterializzarmi. »
« Quindi deve mancare qualcuno... -si girò verso il valletto che fece un passo avanti- Raduna tutti in biblioteca, voglio tutti fino all'ultima persona che lavora qua. Al più presto. »
« Sì Signore. »
« Posso offrirle qualcosa Lord Malfoy? Qualcosa per calmarvi. »
« No, ma grazie. Voglio solo capire se è qua o... »
« Faremo il possibile. »
Gli ospiti vennero congedati -a parte Malfoy e Mazur- e dopo due ore venne scoperta l'assenza di Callum Jugson, un cameriere entrato in servizio a Palazzo Wilanow da meno di un mese.
La dimora era stata perquisita da cima a fondo e della donna non c'era traccia.
« Sono desolato Lord Malfoy ma lei non è qui e non so dirle dove sia andata. »
Si sentì toccare una spalla e alzò lo sguardo verso l'uomo che lo ospitava.
« Torniamo a casa Lord Malfoy, ha bisogno di dormire, domani la cercheremo. »
Draco lasciò che fosse l'altro a smaterializzare entrambi e annuì al suo augurio di una buona notte prima di salire le scale.
Chiuse a chiave la porta della camera e velocemente indossò il pigiama e si infilò sotto le coperte.
Cercò di dormire ma fu un'impresa ardua.
Continuava a pensare a cosa diavolo fosse successo, dove fosse andata -o meglio dove fosse stata portata- e con chi fosse.
Mancava poco all'alba quando riuscì a chiudere gli occhi per un paio d'ore.
***
Il buio la circondava ormai da qualche minuto, forse era già morta.
Invece le bastò aprire gli occhi e vide quelli di Ronald.
« Hermione... »
« Non si è stretta... » sussurrò stordita.
« Stai bene? »
« Non... non capisco... »
Ron guardò l'altro ragazzo che alzò le spalle.
« Non sono stato io. »
Il rosso la guardò sorridendo quando i loro occhi si incontrarono.
« Siamo insieme Hermione. »
« Devo andare. »
« D'accordo Ryan, grazie. »
« Non c'è problema. »
« Stai attento e aggiornami. »
« Certo. »
La porta si chiuse e la riccia si alzò prima che l'uomo potesse avvicinarsi.
« Sono stanca. Dove posso dormire? »
« La prima porta a destra è la camera da letto. »
Hermione salì e trovò subito la stanza, il letto era singolo ma non si preoccupò di dove avrebbe dormito il rosso, voleva solo spegnere il cervello per qualche ora.
Quando si svegliò per colpa di un botto pensò di dover alzarsi e cercare Malfoy ubriaco poi ricordò che non era con lui e si portò le coperte fino al collo.
Si svegliò qualche ora più tardi, scese scalza per non fare rumore e trovò Ronald sul divano, stringeva la bacchetta nel sonno. La riccia tentò di sfilargliela ma lui si svegliò e le strinse un polso.
« Hermione... »
Si alzò e la guardò senza lasciarla.
« Cosa volevi fare? »
« Prendere la tua bacchetta, mi sembra ovvio. »
« Per farci? »
« Ho un vestito da gala Ronald, attiro l'attenzione. »
Il rosso la lasciò e aprì un cassetto estraendo una bacchetta.
« L'ho rubata ad un ghermidore. »
« Il tuo passatempo. » commentò divertita.
« Sono rimasti stupidi. »
« Grazie. »
Hermione trasfigurò il vestito in qualcosa di più semplice poi nascose la bacchetta nel grembiule.
« Cosa facciamo? »
« Oggi devo tornare al lavoro. » la riccia lo guardò dubbiosa.
« Dov'eri ieri sera? »
« Si. »
« Non puoi. » disse scuotendo la testa.
« E perchè? »
« Avrà fatto setacciare il castello e tu non c'eri. Non puoi tornarci. »
« Ma con chi diavolo giravi?! »
La Grifona si mise sulla difensiva e incrociò le braccia sotto il seno guardandolo con un'espressione truce.
« Con qualcuno che teneva a me. » è così no?
« E tu quanto tenevi a lui? »
« Ci tengo ancora. » rispose stupendo l'uomo davanti a lei e sé stessa.
Ronald si spostò in cucina e lei lo seguì.
« Dobbiamo tornare in Inghilterra. »
« Non so come sia la situazione lì. »
« Io si. Per questo devo tornarci. »
« Oppure perché vuoi tornare da lui. »
Hermione provò un moto di odio ma respirò a fondo.
« Vorrei lavarmi. »
« Il bagno è prima della camera. »
Si allontanò senza rispondergli e non lo vide guardarla con tanta malinconia quanta confusione. Hermione era cambiata e lui non se l'aspettava, non così.
La donna chiuse con un incantesimo la porta del bagno e sentì il petto gonfiarsi di gioia poiché poteva di nuovo fare magie; aprì l'acqua per coprire la sua voce e aprì la finestra sedendosi sul davanzale.
« Expecto Patronum. »
Dalla bacchetta uscì un soffio argenteo che durò solo pochi secondi prima di dissolversi nell'aria.
« Oh ti prego! Expecto Patronum! »
La scena si ripetè e lei sospirò. Forse era troppo tempo che non ne evocava uno, forse tutto ciò che aveva passato l'aveva resa incapace di evocarlo.
Non si arrese, tentò ancora, più volte fino a che aprendo gli occhi non si trovò di fronte una lontra.
Sorrise emozionata e tese la mano verso l'animale argentato.
« Trova Malfoy e portagli questo messaggio. Le cose sono sfuggite di mano, non era mia intenzione sparire così ma ora non posso tornare indietro. Cercherò di tornare in Inghilterra ma ci vorrà del tempo. »
L'animale volteggiò una volta in aria poi volò fuori dalla stanza e scomparve.
Lei si lavò e quando scese Ron aveva già scaldato l'acqua e riempito due tazze; le sorrise dolcemente vedendola arrivare e le porse la sua.
« Eri seria quando parlavi di tornare in Inghilterra? »
« Si Ronald. »
« È una follia Hermione. »
« Abbiamo sempre fatto follie no? »
***
Draco aprì gli occhi infastidito da una luce alla finestra, una lontra luminosa aveva le zampine appoggiate al vetro e ogni tanto si allontanava per nuotare nell'aria.
Il biondo si alzò e la osservò per un po' senza farla entrare finchè l'animale si appoggiò di nuovo alla finestra e lo guardò negli occhi.
La fece entrare e questa si posizionò sul letto guardandolo.
« Devi essere un patronus... »
Si sedette anche lui sul materasso distante dall'incanto.
« Una lontra... di chi sei? »
Allungò la mano per toccarla ma l'animale balzò nell'aria, volteggiò velocemente e quando si fermò cominciò a parlare con la voce di Hermione. Dopo poco la stanza fu di nuova silenziosa ma il patronus ancora fluttuava in aria.
Il biondo si alzò e tentò di nuovo di toccarla ma di nuovo questa si spostò volandogli a poco dalla testa e riposandosi sopra il letto.
« Okay, non ti farai toccare, l'ho capito. Grazie. »
Il patronus si dissolse nell'aria e Draco tornò a letto ripensando alle sue parole.-----------------------------
E così sono di nuovo separati... Mannaggia a Ron che si intromette.Cosa succederà ora secondo voi? E cosa ne pensate dell'andamento della storia?
Spero che questo capitolo vi abbia messo curiosità per i prossimi😏
Ci rivediamo venerdì😉
Elly💕

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Under the Darkness | Dramione | Italian Version
FanfictionDue anni dopo la seconda guerra magica il regno del terrore di Lord Voldemort è in piena espansione, la resistenza sull'orlo dell'estinzione e gli eroi che conoscevamo in fuga alla ricerca di una salvezza difficile da trovare. Hermione Granger è sco...