52.

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Draco mise piede nell'ingresso del Manor e Ruf chiuse il portone dietro di lui.
Blaise aveva espresso il desiderio di riaccompagnarlo a casa ma poi si era ritrovato incastrato con un appuntamento e in tutta sincerità Draco ne era stato sollevato. Voleva solo rimettere piede a casa sua in tranquillità.
Salì lentamente le scale e arrivò nel salone dove si fermò per guardarsi intorno, estremamente felice di essere a casa.
Scorse la testa della riccia sbucare dallo schienale del divano e sorrise curioso della reazione che avrebbe avuto.
« Granger. »
La guardò alzarsi di scatto e osservarlo con un'espressione di puro stupore sul viso.
« Malfoy... »
Lasciò il libro sul divano e si avvicinò a lui.
« Stai bene... »
« Sto bene Granger. »
Hermione sorrise e fece un piccolo passo indietro.
« Bentornato a casa. »
« Grazie, per aver ascoltato Blaise e non aver fatto di testa tua. » disse accarezzandole il viso e alzandole la testa per guardarla negli occhi.
« Quanto ti ha raccontato? »
« Tutto Granger. » rispose con un ghigno.
Le passò una mano tra i ricci sorridendo ancora e il suo sguardo scivolò sulla sua pancia, erano passate due settimane e dai vestiti ancora non si vedeva.
« Cosa ti è successo? »
Draco la guardò di nuovo sentendo una mano di lei accarezzargli la clavicola.
« Mi sono diviso da Smith e sono stato attaccato. Ricordo un profumo dolciastro, mi ha annebbiato i sensi e qualcuno mi ha aggredito con la maledizione di Dolohov, ha detto qualcosa su di me poi è scomparso e io ho perso i sensi. Quando mi sono risvegliato c'era Blaise ed ero in ospedale da tre giorni. »
« E nei giorni successivi? »
« Solo controlli e riabilitazione. Le lacerazioni ai muscoli hanno richiesto più tempo per guarire. »
Le accarezzò un fianco e la mano si strinse sulla sua anca.
« E voi come state? »
Hermione lo guardò stranita da quel "voi" e annuì.
« Bene. »
« Novità? »
« Ho ancora le nausee ma con le pozioni le controllo e penso di aver iniziato ad avere le voglie. »
« Voglia di cosa? »
Sembrò pensarci su poi sorrise.
« Negli ultimi giorni ho voglia di cioccolato. »
Draco sorrise e annuì.
« Ti procurerò del cioccolato allora. »
Lasciò la presa che aveva su di lei e si tolse la giacca.
« Ho bisogno di farmi una doccia. »
« D'accordo. »
Hermione lo osservò salire le scale, aspettò un po' poi raccolse il libro e lo seguì.
Draco entrò in camera guardandosi intorno, non sembrava cambiata molto da quando la condivideva con Hermione a parte una pila di libri su una sedia e qualche indumento femminile in giro.
Forse il bagno era la stanza più cambiata, sul mobile c'erano una trousse di trucchi e una spazzola da cui spuntava qualche capello riccio, sul muro era appeso un accappatoio nuovo a fianco al suo.
Si sbottonò la camicia guardandosi allo specchio, tutte le ferite si erano richiuse senza lasciare traccia, le uniche cicatrici che ancora gli costellavano il petto erano quelle causate dal Sectumsempra di Potter.
Con un colpo di bacchetta cominciò a riempire la vasca e vi ci si immerse da subito appoggiando la testa al bordo appositamente rialzato.
Aveva la testa piena dei ricordi dell'attacco. Cercava di catturare più dettagli dell'aggressore ma l'unica cosa che riusciva a ricordare era l'altezza (distorta però dal suo essere sdraiato a terra) e i capelli lunghi di cui non ricordava il colore.
Si concentrò fino a farsi venire il mal di testa, imprecò con rabbia e affondò un pugno nell'acqua facendone fuoriuscire.
Stanco appellò a sé l'asciugamano uscendo dall'acqua. Si guardò allo specchio constatando che i capelli ora erano decisamente troppo lunghi e tornò in camera dove trovò Hermione seduta sul letto.
Si guardarono in silenzio per qualche secondo poi Draco si avvicinò al letto e lei abbassò lo sguardo.
« Non hai segni... » mormorò dopo averlo osservato attentamente.
« No, al San Mungo sono bravi. »
Si sedette sul materasso indossando i boxer, lasciò l'asciugamano bagnato per terra e si girò a guardarla.
« Tu piuttosto come hai fatto ad accorgertene? » le chiese facendola arrossire di botto.
« Ti conosco. » borbottò lei in risposta con il viso in fiamme.
Draco terminò di vestirsi, afferrò il mantello e infilò la bacchetta in tasca.
« Ci vediamo tra qualche ora. »
« Come? Dove vai? »
« Dall'Oscuro. Vuole vedermi. »
« Lo sa? » chiese allarmata portandosi le mani sul ventre, il Mangiamorte le rivolse uno sguardo freddo.
« Prega di no Granger. »
Lo guardò afferrare per ultimo un foglio di pergamena piegato che riconobbe subito, uscì dalla stanza e lei non lo seguì.
Stava andando a dare al Signore Oscuro le informazioni della resistenza che aveva ottenuto da Ronald, questo la rendeva ufficialmente complice e Mangiamorte, in cuor suo faceva ancora più male che prendere il marchio.
Si appoggiò alla testiera del letto e tentò di seppellire quel senso di disperazione mentre sentiva la gola bruciare.
***
« Draco. »
« Mio Signore... »
Disse inchinandosi ma non fece un altro passo poiché il serpente non lo lasciò passare.
« Nagini, lascialo passare. »
Draco sentì solo un sibilo uscire dalle labbra dell'Oscuro e un altro sibilo del serpente in risposta prima che questo strisciasse lontano.
« Nagini ultimamente è... protettiva... si fida poco di tutti. »
« Me compreso mio Signore? »
« Purtroppo Draco, si. »
« Mi rincresce mio Signore, vi ho sempre servito con fedeltà e non ho intenzione di cambiare. »
« Me lo auguro Draco. Siediti. » sibilò indicando le sedie che circondavano il lungo tavolo scuro.
Draco accolse l'invito e sentì la serpe strisciargli sui piedi.
« Ero in pensiero per la tua salute sapendo cosa ti è successo. »
« Sto bene mio Signore, al San Mungo non mi è mancato niente. »
« Ne sono sollevato. Ho parlato con Smith e Neil ma la loro versione inizia dal tuo ritrovamento. Sai dirmi altro? »
« C'era un gas, ne ho sentito il profumo ma non sono stato abbastanza veloce a riconoscerlo per evitarne l'effetto. Poi sono stato aggredito, dell'aggressore ricordo solo che aveva i capelli lunghi. Non ricordo altro mio Signore. »
« Permetti? » domandò l'Oscuro estraendo la bacchetta di sambuco dalla manica ma non aspettò una risposta.
Si infilò nella mente di Malfoy e vagò tra i ricordi di quella notte riuscendo a ricavarne non molto di più.
« Voglio che tu sappia Draco che chiunque abbia cercato di uccidere il mio generale verrà cercato minuziosamente e punito. La gogna pubblica lo attende. »
« Grazie mio Signore. »
« E Hermione? So che non sta bene. »
« Purtroppo non sappiamo cos'abbia, sta facendo degli esami e quando scopriremo cos'è lo cureremo. »
« Al momento alloggia a Malfoy Manor, è corretto? »
« Si mio Signore. »
Nagini da sotto il tavolo sibilò e Voldemort alzò i suoi occhi sanguigni verso l'uomo.
« Sei preoccupato Draco? »
Il biondo sembrò vacillare ma si riprese rapidamente.
« Ribadisco quello che ho già detto e che tutt'ora penso. Hermione Granger è un ottimo acquisto per le vostre fila mio Signore e mi dispiacerebbe molto perdere questo potenziale quindi si, in effetti sono un po' preoccupato. »
Nagini sibilò ancora e l'Oscuro tornò serio.
« Hai altro da dirmi? »
Draco estrasse dalla tasca il foglio di pergamena, lo aprì e lo porse al suo signore.
« Hermione è riuscita ad ottenere dal prigioniero Weasley la lista dei membri della resistenza aggiornata a qualche mese fa. »
Gli occhi sanguigni di Voldemort scorsero avidi sulla carta mentre un sorriso gli deformava il viso.
« Porta i miei complimenti ad Hermione, si è rivelata estremamente utile fin da subito. Mi rende fiero. »
« Lo farò mio Signore. »
Malfoy attese in silenzio e quando la lista tornò sul tavolo prese parola.
« Questo è tutto quello che dovevo dirvi. »
« Ed è stato utilissimo, tutto ciò che mi hai comunicato Draco. Tu non mi deludi mai, devi essere fiero di non essere come tuo padre. »
Il groppo formatosi in gola a Draco al "non mi deludi mai" divenne un macigno sul cuore a sentir nominare il proprio padre ma il biondo rimase impassibile come sempre senza lasciar trasparire alcuna emozione.
« Lo sono mio Signore, enormemente. »
« Puoi andare Draco. »
Con un profondo inchino si congedò da lui, uscì dalla stanza e si smaterializzò.
Tornato al Manor si chiuse nello studio e non rivolse la parola ad Hermione fin dopo la cena.
Erano in camera quando lei si alzò dal letto e lo raggiunse in bagno, si appoggiò allo stipite della porta e lui se ne accorse solo qualche secondo dopo.
« Cosa succede? »
« Dovrei chiederlo io a te. »
« Cosa vuoi Granger? »
« Cosa ti ha detto l'Oscuro per renderti così? »
« Così come? »
« Così freddo, e arrabbiato, così tu. »
Draco rise, una risata cattiva e di scherno.
« Così tu? »
« Così tu del periodo delle segrete. »
Il sorriso di Draco gli scomparve dal viso in un istante.
« Niente che debba interessarti Granger. »
Hermione che non aveva nessuna voglia di litigare gli diede le spalle ma si fermò alle parole del biondo.
« L'Oscuro si complimenta con te per le fondamentali informazioni che gli hai procurato sulla resistenza. »
Le passò a fianco guardandola per un attimo e ghignando alla sua espressione persa.
« Sei ufficialmente nelle sue grazie Granger, non sei contenta? »
« Vai a farti fottere Malfoy. » la cattiveria con cui le parole uscirono dalla sua bocca lasciò Draco seriamente sorpreso.
La riccia afferrò la vestaglia e uscì dalla stanza mentre Draco rimase a guardare la soglia vuota.
Si sedette sul letto e prese il libro certo di vederla rientrare da un momento all'altro, invece lui iniziò a far fatica a tenere gli occhi aperti e lei ancora non era tornata.
Probabilmente avrebbe fatto bene una notte lontani così il Mangiamorte incaricò l'elfo di portare una pozione alla riccia in camera e si sdraiò sotto le coperte pronto ad andare a dormire.
« Padrone. »
« Ruf... cosa c'è? »
« La Signorina non è in camera. »
Draco si mise seduto poi si scostò le coperte di dosso e si alzò uscendo a passo di marcia dalla camera.
Guardò in biblioteca ma era vuota, la stanza del piano era chiusa a chiave per cui scese in sala e si guardò intorno non vedendola da nessuna parte.
Dovette avvicinarsi al camino per trovarla, era seduta a terra appoggiata al divano, troppo bassa per essere vista da lontano.
« Mezzosangue. » pronunciare di nuovo quell'appellativo gli diede una strana sensazione, si sentì quasi a disagio.
« Vattene Malfoy. » ma Draco invece di ascoltarla si sedette sul divano a fianco a lei.
« Ti ho chiesto di andartene Malfoy. »
« E io ti ho sentita ma quando te lo chiedo io non lo fai mai quindi non vedo perché dovrei accontentarti. »
La riccia non gli rispose, il Mangiamorte rimane in silenzio a guardare il fuoco poi si sdraiò sul sofà e si coprì gli occhi con un braccio.
Era di nuovo sul punto di addormentarsi quando un rumore attirò la sua attenzione, guardò la schiena della riccia sobbalzare e la sua mano sulla bocca.
« Granger... »
Hermione singhiozzò ancora una volta e si strinse le ginocchia al petto, Draco sospirò, si alzò e l'afferrò per un braccio costringendola a fare lo stesso.
« Malfoy- »
« Smettila Granger. »
Lei si zittì restando a guardarlo in silenzio. Il Mangiamorte aveva l'espressione di un padre intento a sgridare la figlia.
« Cosa ti prende? »
« Lasciami... »
Il biondo le afferrò invece entrambe le braccia ottenendo la sua attenzione.
« Sono stanco Granger e voglio andare a dormire. Hai ora la possibilità di dirmi cosa ti affligge oppure io torno in camera e tu verrai con me a dormire. »
« Puoi andarci da solo! »
« Granger- »
« Sei stato da solo due settimane! Una notte in più non farà differenza. E lo stesso vale per me. »
« E se io volessi dormire con te, dopo due settimane di assenza? Ci ha pensato quella tua mente brillante? »
Hermione non rispose sorpresa da quella possibilità e vide il biondo sospirare.
« Blaise aveva ragione quando mi ha detto che eri nervosa ma non pensavo fino a questo punto. Sono qui Granger, se è questo che ti preoccupa e non ti libererai facilmente di me, non è semplice farmi fuori. -precisò sorridendo- Sei al sicuro e devi iniziare a rilassarti o rischi delle complicazioni. »
« Se mi vuoi più rilassata smettila di trattarmi male, di infastidirmi e di essere così scontroso. »
« Cercherò il più possibile di fare tutto ciò Granger. »
« Bene... »
« Ora possiamo andare a dormire? »
Hermione annuì anche se ancora imbronciata sentendo la presa del biondo allentarsi. Lo seguì in camera e si tolse il vestito per indossare la camicia da notte.
Quando entrambi furono sdraiati Draco spense tutte le fonti di luce e con delicatezza cercò il viso di lei.
« So che sei preoccupata e lo sono anch'io ma in un modo o nell'altro risolveremo il problema. »
« Quindi è un problema? »
« No, non intendevo... non per me. »
« Non per te ma per il Generale lo è. »
Il Mangiamorte non seppe cos'altro dire, intrecciò la mano tra i suoi ricci e nel buio della stanza la baciò.
« Il Generale troverà una soluzione. » sussurrò sulle sue labbra prima di lasciarla e sdraiarsi sotto le coperte.

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E chissà quale soluzione il Generale troverà per risolvere questa pericolosa situazione.
Siete curios*? Spero di sì!

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora