72.

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Una materializzazione nel salone colse Hermione di sorpresa, scattò in piedi e sentì il cuore arrivarle in gola quando riconobbe suo marito in piedi davanti a lei.
« Draco... -sussurrò incredula- Oh mio dio Draco! »
Si avvicinò rapidamente e gli strinse le braccia intorno al busto mettendo da parte, per qualche istante, tutte le domande che aveva.
Draco provò una strana sensazione a stringere tra le braccia la donna, il calore del corpo di lei lo lasciò per un attimo confuso, da quando non abbracciava una persona? Era così piacevole.
Le mise una mano sulla schiena stringendola a sé e l'altra la intrecciò tra i suoi ricci, Merlino quanto gli era mancato farlo.
« Sei qui. -la sentì sussurrare contro il suo petto- Sei salvo. »
« Sono qui Hermione. »
La donna staccò solo la testa dal corpo del biondo e lo guardò negli occhi mentre il battito cardiaco le rimbombava nelle orecchie.
« Resterai? » chiese con la voce tremante. Non ottenne risposta, Draco si piegò su di lei e le baciò la fronte premendole la mano sulla schiena quando ebbe l'impressione di sentirla cadere.
« Non lo so. »
« Padron Draco. »
L'uomo alzò la testa dirigendo lo sguardo verso l'elfo e la sua espressione cambiò.
Perse il poco colore che aveva ripreso con quell'abbraccio, la bocca si indurì in una linea sottile sul suo volto mentre guardava il bambino che stringeva la mano all'elfo, Isaac aveva quasi due anni, era alto poco meno di Ruf ed era uguale a come il padre se l'era immaginato dalle descrizioni di Hermione e dalle foto in bianco e nero. Uguale a lui, gli occhi azzurri e la testa piena di capelli biondissimi.
La riccia lo guardò stranita da quel comportamento glaciale ma lui non se ne accorse continuando a fissare suo figlio, che non vedeva da più di un anno.
« Mama? »
« Devo sistemare una cosa. » disse rapidamente rivolto alla moglie che lo guardò scossa.
« Cosa? Draco no, aspett- »
Le prese il viso tra le mani zittendola e si avvicinò alle sue labbra senza però ancora baciarla.
« Perdonami. Ti prego. »
Poggiò per un rapido secondo le labbra su quelle di lei poi ruppe semplicemente ogni contatto, senza allontanarsi da lei, e si smaterializzò lasciandola ad aspettare, di nuovo.
« Signora? »
Hermione guardò Ruf e la sua espressione stranita e triste poi si spostò sul figlio e si avvicinò per prenderlo in braccio.
« Mama? »
Si costrinse a sorridere e gli baciò il viso.
« Giochiamo a qualcosa? »
Il bimbo sorrise ed annuì vigorosamente.
« Allora vai a prendere quello con cui vuoi giocare. »
Lo guardò correre un po' instabile verso le scale e percorrere un gradino alla volta con grande determinazione.
« Signora. »
Rivolse l'attenzione di nuovo all'elfo e si sedette sul divano sospirando.
« Non doveva tornare. Nel senso, sono felice, ovviamente, sono al settimo cielo che sia a casa ma c'è di certo qualcosa dietro questo ritorno inaspettato e la reazione con Isaac... è suo figlio. »
« E questo Padron Draco lo sa di certo. Il Padrone è stato via a lungo, il Signorino Isaac era ancora un neonato e ora cammina e parla. Padron Draco si abituerà. »
Hermione sorrise dolcemente all'elfo e si passò le mani sul viso.
« Come farei senza di te Ruf. »
« Ruf è qui per servire la famiglia Malfoy. Ruf è fiero di servire la famiglia Malfoy. »
Qualsiasi cosa Hermione avesse voluto dire venne interrotta dal figlio che in cima alle scale con le braccia piene di giochi la chiamò.
« Isaac, quanta roba! »
« Giochi. »
« Tutti i tuoi preferiti. »
« Si! »
Restarono sul pavimento del salone a giocare fino a tarda ora.
Hermione congedò Ruf la prima volta che si presentò per proporre la cena, la seconda ordinò di preparare per Isaac sotto lo sguardo apprensivo dell'elfo, fece mangiare il figlio e tornarono sul divano, abbracciati davanti al fuoco. Ruf si presentò altre due volte ma lei scosse sempre la testa silenziosamente, avrebbe aspettato Draco. Scoccò la mezzanotte e questa volta Nancy la svegliò.
La donna mise a letto il piccolo e con la pancia ancora vuota ma soprattutto annodata si sdraiò sotto le coperte.
Draco rientrò nel salone del Manor a notte fonda e Ruf gli si materializzò davanti.
« Padron Draco. »
« Ruf. È tardi. »
« Bentornato Padrone. »
Ruf non fu certo se quello sul viso del Mangiamorte fosse un sorriso ma di sicuro sembrava sollevato di essere a casa.
« Grazie Ruf. »
« La Signora è andata a dormire ma la cena è a disposizione. »
« Non ha mangiato? »
L'elfo scosse la testa: « Aspettava lei. »
« Grazie Ruf ma voglio solo andare a dormire. »
« Certo Padrone. Buonanotte. »
Draco entrò in camera e rimase fermo qualche secondo a guardare la riccia sotto le coperte poi prese semplicemente un pigiama dal cassetto e uscì diretto al divano.
Si era già sdraiato e coperto quando una voce lo destò dal tentativo di dormire.
« Non vuoi neanche dormire con me? »
Si mise seduto e la guardò, era scalza nonostante il pavimento gelido del maniero, aveva una vestaglia bordeaux sopra la camicia da notte perlata e i ricci gonfi tutt'intorno alla testa, sembrava proprio un leone.
« Non volevo svegliarti. »
« Lo sono già. »
« Lo vedo. »
Si guardarono per una manciata di secondi che ad entrambi sembrò infinita prima che lei parlasse.
« Vuoi spiegarmi cosa succede? Torni a casa senza preavviso -e non fraintendere, sono contentissima- non degni nostro figlio di una parola dopo un anno e mezzo che non lo vedi, dopo neanche due minuti a casa mi preghi di perdonarti e sparisci per tornare a notte fonda. »
« Granger- »
« Draco voglio sapere cosa succede. »
« Sono tornato con Blaise. »
« Anche Blaise è a casa?! »
Draco la guardò negli occhi e qualcosa si agitò dentro Hermione a quello sguardo fino a che lui non abbassò la testa e quel qualcosa divenne un senso di soffocamento.
« Draco... »
« Blaise è al San Mungo. »
Il Mangiamorte di alzò e raggiunse la moglie stringendola prima che cadesse, la strinse a sé e le accarezzò i capelli, cercò di calmarla, di farla respirare ad una velocità normale poi la portò con sé sul divano.
« Cosa... cos'è successo? »
« È stato attaccato l'accampamento centrale, alcuni ribelli sono riusciti ad infiltrarsi e hanno attaccato l'ospedale da campo, Blaise era in servizio, lo era sempre, e lo era anche in quel momento. Hanno lanciato maledizioni, ucciso quasi tutti i presenti. Pochi si sono salvati, tra questi Blaise ma da quando è stato colpito non ha più ripreso conoscenza. »
« Quanto tempo fa? »
« Più di una settimana oramai. »
Hermione si zittì e Draco ora nervoso si alzò dal divano.
« Quel fottuto idiota non ha riposato seriamente nemmeno una volta da quando è arrivato al fronte. Troppe persone da curare, troppi casi persi da salvare, sempre lì, giorno e notte. »
« Draco. »
« Ho insistito che tornasse a casa fin da quando è comparso la prima volta, ma lui no, "sono un guaritore, non mi metterò in pericolo", quando gli ho detto che doveva tornare a casa perché aveva Amelia e Nora mi ha risposto che io avevo te e Isaac... stronzo! »
« Draco... »
Hermione gli tese la mano ma lui non si mosse così fu lei ad alzarsi e a raggiungerlo intrecciando le loro dita.
« Domani andiamo al San Mungo. Ti aiuterò. »
« Devo dirlo a Nora. »
« Dove sei stato oggi? »
« All'ospedale. Io non... volevo andare da lei ma... non potevo... non-non posso dirle... non- »
« Draco, Draco guardami. »
Gli prese rapidamente il viso tra le mani e lui le afferrò i polsi stringendoli poi la guardò negli occhi sentendosi in colpa davanti alla sua espressione turbata.
« Scusa... troppo veloce... sempre pronto a... »
« Colpa mia. »
Questa volta gli accarezzò il viso lentamente.
« Domani andiamo insieme da Nora, deve saperlo. »
« Lo so. »
Hermione intrecciò le due dita sulla nuca di lui e cercò di attirarlo a sé, ci riuscì giusto il tempo di lasciargli un rapido bacio sulle labbra.
« Andiamo a dormire? Insieme. Nel nostro letto. »
« Granger... »
« Ti prego. Non mi interessa neanche dormire, possiamo stare svegli tutta la notte, voglio solo averti con me. »
Alla fine lo vide annuire e gli strinse la mano sorridendo davvero felice.
Si sdraiarono nel letto e Hermione poggiò delicatamente la testa sulla sua spalla sentendo le braccia dell'uomo stringerla.
« Sono davvero felice che tu sia a casa Draco. » sussurrò lei attirando il suo sguardo.
« Mi sei mancata Hermione. » rispose anche lui sussurrando prima di baciarle, come suo solito, la fronte.
Quando la mattina Hermione aprì gli occhi era sdraiata sul posto di Draco e il resto del letto era vuoto.
Si mise a sedere sospirando pesantemente poi ebbe un'illuminazione e si alzò di scatto raggiungendo la camera di Isaac. Si intristì quando la vide vuota se non il piccolo che ancora dormiva.
Tornò in camera sua a cambiarsi poi svegliò il bambino e lo preparò.
Scese le scale con lui in braccio e si fermò per un secondo guardando il marito seduto sul divano che di nuovo assunse un'espressione glaciale davanti al figlio.
« Mamma. »
« Si tesoro? »
Isaac indicò il biondo seduto sul divano ed Hermione gli strinse la manina.
« Non si indica Isaac, non è educato. »
« Chi? » domandò stringendosi al collo della madre.
La riccia raggiunse Draco che si raddrizzò con il cuore in gola e si sedette a fianco a lui, Isaac appoggiò i piedi sulle gambe di Hermione e non lasciò la presa.
« Lui è papà. -rispose lei sistemandogli la maglietta stropicciata- Ti ho parlato di papà, non era qui perché ti stava proteggendo da lontano, è lui. Papà. Si chiama Draco. »
Isaac lo indicò ancora: « Papà. »
« Si, è papà. » confermò abbassandogli di nuovo la manina.
Finalmente guardò Draco e si sentì sprofondare davanti alla sua espressione gelida.
« Dra- »
« Sei cresciuto tantissimo Isaac. »
Il bimbo appoggiò la testa sulla spalla della madre quasi a volersi nascondere ma non smise di guardarlo curioso.
« Sei timido? »
Draco allungò la mano verso di lui.
« Posso abbracciarti? So che ti piacciono gli abbracci. »
La Grifona notò il tremore della mano di Draco prima che lui la chiudesse a pugno per un istante per poi riaprirla senza più tremori.
« Isaac... »
Il bimbo allungò una manina a sfiorare le dita di Draco poi dopo qualche secondo fece un instabile passo avanti e Draco lo prese in braccio, prima sollevandolo poi stringendolo quando il piccolo si lasciò praticamente cadere stringendogli le braccia intorno al collo.
Hermione sorrise guardandoli poi si alzò e cominciò ad allontanarsi prima di essere fermata da Draco.
« Dove vai? »
« A parlare con Ruf. »
Draco si alzò continuando a stringere il figlio con un espressione nervosa e la raggiunse per poi metterglielo tra le braccia.
« Draco- »
« Devo andare da Blaise. »
« Ci andiamo insieme Draco, il tempo di fare cola- »
« Devo prima sistemare delle cose. Vediamoci da Nora. »
« Draco asp- »
Ma lui si smaterializzò senza lasciarle altro tempo.
« Papà. » disse Isaac guardando il salone vuoto ed Hermione lo strinse a sé.
« Già, papà è tornato a casa, forse... »
Hermione nonostante fosse a digiuno dalla sera prima non aveva fame e mangiò qualcosa solo per accontentare l'elfo.
« Ruf? »
« Sì, Signora. »
« Non so quanto ci metteremo. Stai con Isaac. »
« Ruf si occuperà del Signorino. »
« Grazie. »
Strinse nervosamente la bacchetta nella tasca del soprabito e si smaterializzò a Zabini Manor.
Quando atterrò la scena che le si parò davanti la strinse il cuore: Draco era in piedi nel salone e Nora gridava davanti a lui.
« Hermione... »
« Ciao Nora. »
« Cosa sta succedendo?! »
« Nora ti prego calmati. » tentò Draco.
« Calmarmi?! Compari nel mio salotto con una faccia cadaverica e stai in silenzio, poi arriva Hermione e- »
« Signora? »
« Milac. »
« La Signora perdoni Milac, Milac non voleva disturbare ma la Signorina Amelia la vuole. »
« Dammi... dammi un attimo Milac. »
« Sì Signora. »
Nora guardò di nuovo Draco e scosse la testa.
« Devi dirmi qualcosa Malfoy, è palese, per cui ti prego fallo ora. »
« Sono tornato con Blaise. -Hermione si avvicinò lentamente a Nora e quando le fu accanto lei si aggrappò al suo braccio- Blaise è al San Mungo in questo momento. L'accampamento è stato attaccato e lui è uno dei pochi sopravvissuti. »
« Quando potrò vederlo? Parlarci almeno. »
« Nora... »
« Blaise è incosciente da più di una settimana. Non sappiamo cosa l'abbia colpito ma qualunque cosa sia non gli permette di riprendersi. »
Hermione notò di nuovo l'elfo scendere le scale e si rivolse alla padrona di casa.
« Ti va bene se vado da Amelia? »
Nora annuì con un'espressione vuota e lasciò il braccio della riccia che dopo aver guardato il marito accovacciarsi vicino a loro si allontanò.
Salì le scale seguendo l'elfo ed entrò nella stanza della bambina che subito la guardò e sorrise.
« Mione! »
« Ciao Amelia. »
La piccola scese dal letto e le corse incontro aggrappandosi alle sue gambe prima che lei la prendesse in braccio.
« Come stai oggi? »
« Bene! »
« Sono molto contenta che tu stia bene. »
Si sedette sulla poltrona e Amelia si perse a guardare e giocare con i suoi ricci.
« Ti piacciono Amelia? »
La bimba annuì e guardò i propri quasi come se li stesse studiando a confronto con quelli di Hermione.
La Grifona avrebbe potuto passare delle ore a guardare i bambini scoprire il mondo e imparare cose.
Intrattenne la piccola per una decina di minuti e quando finì di leggere il libro di fiabe la prese di nuovo in braccio e uscì diretta al salone.
Li trovò entrambi come li aveva lasciati, Draco inginocchiato davanti alla donna in lacrime.
« Mamma. »
Nora si asciugò rapidamente gli occhi prima di farsi vedere dalla bambina.
« Grazie Hermione. »
« Non devi. »
La riccia si avvicinò al marito e lo guardò senza essere ricambiata.
« Vieni da noi Nora. »
« Oh Herm- »
« Almeno per oggi. Non voglio lasciarti sola, come tu non l'hai fatto con me. Passate la mattinata con noi, Amelia e Isaac possono giocare tutto il giorno. Oggi pomeriggio se vuoi, se te la senti ti accompagnamo da Blaise. »
Dovette insistere per un po' ma alla fine la nobile cedette, Milac in poco tempo preparò ciò che poteva servire per Amelia poi guardò le due Signore seguire gli ospiti nel camino e sparire.
Hermione passò la mattinata a chiacchierare con l'amica, cercando di distrarla dalla situazione e a farle pensare ad altro, giocarono con i bambini in giardino (per poco tempo dato le basse temperature di quei giorni, e continuarono a farlo sedute davanti al fuoco.
La riccia per tutto il tempo sentì gli occhi del marito sulla schiena e quando Nora si allontanò per un attimo lei si girò a guardarlo mentre era seduta sul pavimento.
« A cosa pensi Draco? »
« Niente. » ma lei scosse la testa sorridendo, anche se dentro qualcosa le stringeva il cuore.
« Bugiardo. » sussurrò prima di vederlo irrigidirsi.
« Cosa? »
« Stai mentendo Draco. Ti conosco, ho imparato a leggerti anche quando cerchi di impedirmelo e qualcosa ti sta tormentando. -si alzò lasciando Isaac concentrato sul giocattolo e si sedette sul divano a fianco a lui- Dimmi a cosa pensi? »
Draco restò in silenzio per qualche secondo poi infranse le poche speranze di Hermione ringhiando un "niente" tra i denti e alzandosi dal divano.
« Malfoy. » il tono duro di lei lo sorprese e si girò a guardarla, ora era in piedi davanti a lui con le braccia incrociate sotto il seno.
« Non trattarmi così. Non come se fossi la prima che incontri e che cerca di parlarti. Sono tua moglie. Ho passato anni a conoscerti e a farti aprire con me. Non buttare tutto al vento. Non tornare a quando mi hai comprata. » non era una scelta di parole felice, e lo sapeva bene, eppure qualcosa le aveva fatto pronunciare proprio quelle.
Draco si arrabbiò, visibilmente e lei si avvicinò.
« Io non so cosa tu abbia passato al fronte, non riesco neanche ad immaginarlo e non ho la pretesa di riuscirci ma ti prego Draco, posso aiutarti. Devi solo fidarti di me, com'eri abituato a fare. »
Il Mangiamorte strinse i pugni fino a farsi sbiancare le nocche.
« Non ho niente da dirti. »
Lo lasciò allontanarsi e fu distratta da Nora che tornò in sala.
« È tutto okay? »
« Draco... sarà dura tornare alla normalità. »
« Hermione... »
« Ho lavorato anni per conquistarmi la sua fiducia, per aiutarlo e un anno di guerra ha bruciato tutto il mio lavoro. »
« No... »
« Cosa? »
« Non l'ha bruciato, una cosa bruciata non si recupera. L'ha solo sotterrato, e tu hai tutta la forza per scavare e riportarlo alla luce. Pensa ad Isaac. »
Fecero pranzo in silenzio se non per le risate dei bambini poi Nora decise che sarebbe andata al San Mungo ed entrambi i Malfoy l'accompagnarono.
Hermione ebbe il cuore in gola tutto il tempo e quasi rinunciò ad entrare nella stanza fino a che Nora non la strinse un braccio per avere un po' di supporto.
Si aspettava uno spettacolo orrendo e invece Blaise era semplicemente sdraiato sotto le lenzuola bianche, sembrava dormisse, una bolla fluttuante si ingrandiva e restringeva ritmicamente segnando il ritmo respiratorio del Serpeverde.
Non aveva alcun aiuto esterno per sopravvivere, era vivo e sano, ma non si svegliava.
Quando Hermione provò a fare un passo per avvicinarsi Draco l'afferrò per un braccio ma non ricambiò lo sguardo di lei che nonostante ciò si avvicinò a lui e lentamente gli accarezzò il viso appoggiandosi alla sua spalla.
La Grifona continuò a guardare Blaise, ridotto in quello stato e le domande crebbero nella sua testa. Avrebbe voluto lanciare un incantesimo diagnostico ma avrebbe aspettato, non davanti a Nora, sarebbe tornata il giorno dopo, fuori dall'orario di visita, era certa che l'avrebbero fatta passare senza aver da ridire e avrebbe iniziato a studiare.
Accompagnarono Nora a casa e trascorsero la serata separati fino a quando non fu ora di andare a dormire.
Hermione entrò in camera trovando il marito seduto sul letto con le spalle verso la porta, curiosa di un pensiero che le era nato in testa quel pomeriggio afferrò la bacchetta per lanciare un incantesimo di esame sulla traccia magica di Draco e come immaginava trovò alti livelli di magia nera insediata in lui.
« Che cosa- »
« Quante maledizioni hai usato in questi anni Draco? »
« E me lo chiedi Granger? Secondo te? »
« Ma non hai usato maledizioni comuni, e conosciute, neanche quelle senza perdono lasciano segni così profondi nella traccia magica. »
« Il reparto di sviluppo. »
« Si? »
« Arrivavano da lì. »
« Era un reparto di sviluppo strategico. Serviva per organizzare attacchi e difese. »
« Non solo. Al suo interno sono stati creati vari reparti di sperimentazione, dai gas a nuovi incantesimi e maledizioni sconosciuti agli avversari. »
« Draco... »
« Era un giusto prezzo. »
« La tua anima? La tua traccia magica? Quella magia nera l'ha corrotta Draco. »
« La mia magia ha iniziato a corrompersi quando avevo sedici anni Granger, quando ho preso il Marchio. >>
Hermione non parlò più sapendo che lui aveva ragione, indossò il pigiama silenziosamente e si sedette sul letto restando a pensare.
Lo guardò per qualche secondo e dopo avergli toccato delicatamente le spalle per annunciare la sua presenza lo abbracciò da dietro.
« Lo sai cosa penso di te Draco? »
Gli sussurrò nell'orecchio sentendolo rabbrividire sotto di sé.
« Sei forte... e coraggioso... e sai affrontare tutti gli ostacoli che la vita ti mette davanti. »
Gli accarezzò una spalla e si sporse fino a far toccare le loro guance.
« Al nostro matrimonio Blaise mi ha detto delle cose, per confortarmi, che io ora non riesco a togliermi dalla testa. -portò le dita tra i capelli biondi del marito- Ha detto che io e te abbiamo sofferto tanto nella vita ma che insieme abbiamo creato un posto sicuro per entrambi, una famiglia. Vorrei solo che anche tu considerassi questo, come un posto sicuro. »
« Lo sai che lo faccio. » mormorò lui con un tono talmente basso che lei lo sentì a malapena.
« Davvero? »
« Sì Hermione. Non dubitarne. »
« Perché non vuoi parlare con me? »
« Sono a casa da un giorno Granger. Dammi del tempo. »
« D'accordo. Voglio solo che tu sappia che- »
« Lo so Granger... che ti ho al mio fianco. Ti ho sposata sai. »
Hermione rise e Draco per un attimo sentì un vuoto al cuore, quanto gli piaceva quella risata.
« Me lo dai un bacio? » gli chiese infine lei a bassa voce guardandolo finalmente girarsi.
« Solo uno? » sussurrò lui accarezzandole la guancia destra mentre le scostava i capelli dal viso.
« Quanti vuoi Draco. » rispose prima di sporgersi verso di lui e baciarlo con il cuore in gola come se fosse stata la prima volta. 

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Che dire...
È passato un anno e mezzo, siamo ora a gennaio 2004, Isaac ha quasi due anni e la guerra non è assolutamente finita.

Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo, e ci stiamo definitivamente avvicinando alla fine della storia.

Spero vi sia piaciuto,
Elly💗

Under the Darkness | Dramione | Italian VersionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora