XVII (parte prima)

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Narrazione in terza persona.

Trama: il tuo migliore amico Scott ha messo su un piano per farti conoscere una certa persona.

Richiesto da belieberandlarrys spero ti piaccia 🥰

Buona lettura!

Sei nervosa. Super nervosa. Così nervosa da perderti nei tuoi stessi pensieri ogni due per tre.
Come hai potuto accettare una cosa del genere?

Ti guardi nello specchio di fronte a te, i tuoi occhi scorrono lungo il tuo corpo coperto da un semplice tubino nero che ti arriva di poco sopra le ginocchia, ti piace questo vestito perché accentua soltanto le forme di cui sei entusiasta. Hai deciso di lasciare i capelli sciolti sulle spalle, avevi in mente di usare l'arricciacapelli per fare dei boccoli larghi ma il tuo piano è andato in frantumi qualche ora fa quando ti sei accorta di avere le dita tremanti.
Per lo stesso motivo, è stato leggermente difficile anche truccarsi ma ce l'avevi fatta comunque e adesso eri pronta già da un paio di minuti.

Qualche giorno fa Scott ti ha invitato ad una cena fuori, dicendo di avere qualcuno da presentarti. Ovviamente come prima cosa aveva guadagnato un sonoro verso di disapprovazione. Non ti piace affatto conoscere la gente di proposito, lo trovi innaturale e un pochino imbarazzante.
D'altro canto ci sarebbe stato Scott quindi avresti potuto benissimo restare per tutta serata in silenzio e comunque passare inosservata.
Dopotutto è il tuo migliore amico e una delle sue doti speciali è proprio tirarti fuori dalle situazioni imbarazzanti. Per questo motivo, avevi accettato.

Il tuo telefono squilla, riportandoti in fretta alla realtà. Fai qualche passo verso di esso, ancora a piedi scalzi, e rispondi alla telefonata.

"Pronto? Scott?"

"Ehi... Tutto okay?"

"Sì...no." non vuoi mentirgli e non potresti neanche. Si accorge subito che qualcosa non va soltanto dal suono della tua voce. "Sono ancora in tempo per fingere di essere malata?"

"Non esiste. Dai, T/n. Ti assicuro che non si tratta di un serial killer."

"Adesso sì che sono più tranquilla." scherzi, roteando gli occhi al cielo.

"Comunque, possiamo vederci direttamente al ristorante?"

"Perché?" sei confusa, ha insistito tanto per passarti a prendere e adesso...

"Sono in ritardo, il tavolo è prenotato a nome Evans. Io farò almeno cinque minuti di ritardo."

"Oh, non esiste!" imiti la sua voce, usando le sue stesse parole. Non si aspetterà sul serio che tu possa presentarti lì, da sola, e passare del tempo con una persona che nemmeno conosci. "No, Scott. Vuol dire che io ne farò dieci di ritardo."

"Allora ti prometto che farò il prima possibile ma ho bisogno che tu non faccia tardi, quelli del ristorante hanno insistito tanto sulla puntualità..." il suo tono quasi disperato ti fa vacillare. Combatti con te stessa su quale sia la scelta giusta, forse potreste andarci un'altra volta al ristorante e magari ordinare una pizza stasera?

"T/n, sei ancora lì?"

"E va bene! Però che siano davvero cinque." cedi anche se lui sa benissimo quanto la tua timidezza prenda il sopravvento in certe occasioni.

"Grazie, grazie, grazie!" sei costretta ad allontanare il cellulare dall'orecchio per evitare di diventare sorda così giovane.
"Potresti almeno dirmi il nome di questa persona? Non ho voglia di presentarmi a quella sbagliata sai..." incastri il telefono tra l'orecchio e la spalla, sedendoti sul divano. Dovrai indossare un paio di scarpe più comode e meno alte per poter guidare facilmente.
"Nah. Non è necessario, la riconoscerai. Adesso devo salutarti per forza altrimenti di questo passo arriverò con mezz'ora di ritardo."
Decidi di non contestare in alcun modo, soprattutto per non fargli perdere altro tempo. Ma chissà cosa avrà voluto dire con la riconoscerai.

ɪᴍᴍᴀɢɪɴᴀ ᴄʜʀɪꜱ ᴇᴠᴀɴꜱ (richieste chiuse)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora