Narrazione in prima persona.
Trama: Chris non riesce a dormire perché ha qualcosa da dirti.
Buona lettura!
"Chris?" allungo il braccio verso la sua parte del letto ma tutto ciò che trovo sono le coperte ancora intatte.
Sbatto le palpebre per qualche secondo, facendo abituare i miei occhi al buio della nostra camera.
Non è qui. Non è ancora tornato dal meeting con il suo team?
Accendo la lampada sul mio comodino e guardo lo schermo del mio cellulare. Sono le 03:37, in teoria dovrebbe essere a casa da un po'.
Decido di andare a prendere un bicchiere d'acqua in cucina però mi pento subito della mia scelta quando i miei piedi toccano il pavimento gelido.
Fuori ci saranno due o tre gradi al massimo.Mi stringo nella felpa pesante che uso per dormire e cammino in fretta fuori dalla stanza. Nel momento in cui apro la porta mi blocco, sul posto, sentendo un suono provenire dal piano di sotto.
Forse ieri sera ho per sbaglio lasciato la tv accesa oppure...
Il suono continua, assomigliando più ad una melodia che a qualche canzoncina di uno spot pubblicitario.
Inizio seriamente a preoccuparmi.
Ho visto troppi film.
La casa è interamente buia senza considerare la luce della luna fuori e quei pochi lampioni lungo il viale. Scendo le scale pianissimo, un gradino alla volta, fino a quando intravedo la luce fioca del lume e una figura seduta dietro il pianoforte in salone, anche di spalle non potrei non riconoscerlo."Stai provando qualche scena di un film horror?" grazie a quel poco di luce che illumina i tasti del pianoforte e il suo viso, riesco a vedere la curva che formano le sue labbra a causa della mia voce.
Colmo la distanza che ancora ci separa, poggiando le mani sulle sue spalle.
I suoi muscoli sono stranamente troppo tesi sotto il tessuto del maglione.
C'è qualcosa che non va.
Mi chino su di lui, avvolgendo le braccia intorno alla sua schiena, abbracciandolo da dietro.
"Non volevo svegliarti, T/n. Mi dispiace."
"In realtà non mi hai svegliato con la musica... mi mancavi." mormoro contro la parte alta del suo collo.
Lui si volta leggermente, con la mano porta il mio viso più vicino al suo quanto basta per posare dolcemente la sua bocca sulla mia.
"Torna a letto, arrivo tra un attimo." mi sposto di lato facendogli spazio mentre chiude il pianoforte e si alza, camminando verso la cucina per poi accendere la luce.
Nonostante stia facendo di tutto per comportarsi normalmente, sono sicura ci sia qualcosa sotto."Cosa c'è che non va, Chris?" lo seguo, appoggiandomi contro lo stipite della porta. Lo guardo versarsi un bicchiere d'acqua per poi riporre la bottiglia sul tavolo.
"Uhm, niente. Va tutto alla grande." per quanto sia un bravo attore è davvero pessimo a mentire.
Sollevo un sopracciglio nella sua direzione nel momento in cui lui alza gli occhi dal bicchiere per puntarli nei miei. Le sue labbra si incurvano impercettibilmente, quel poco necessario a farmi capire che in realtà ho ragione io e che a breve vuoterà il sacco.
"Mi hanno offerto una parte oggi, un ruolo abbastanza importsnte in una serie di film in produzione dall'anno prossimo, in Europa.""Ma è fantastico, Chris!" il mio entusiasmo si smorza velocemente quando lui non reagisce nel mio stesso modo. Annuisce soltanto, lasciandosi andare con la schiena contro il frigorifero e incrociando le braccia.
"Però tu non la pensi così...""Esatto, non so ancora se accettare." si passa una mano tra i capelli, alcune ciocche si rizzano sulla testa e io so perfettamente a cosa sta pensando.
Mi ha ripetuto tantissime volte la sua voglia di avere più tempo senza stress, senza problemi. Per stare con la sua famiglia, per stare con me.
"Vuoi parlarne?" mi avvicino a lui, il mio fianco urta accidentalmente la sua mano quando mi allungo verso il ripiano dove sono posizionati i bicchieri. D'altronde sono scesa al piano di sotto proprio per avere un po' di acqua.
"Sono quasi le quattro, piccola. Non credo di essere in grado di tenere una conversazione a quest'ora." ridacchia, e non so se lo stia facendo per la posizione assurda che ho assunto per arrivare al pensile o per altro.Ho la conferma che si tratti della prima quando ad un tratto mi solleva, facendomi inevitabilmente perdere un battito all'inaspettata mancanza di terreno sotto i piedi, solo per permettermi di afferrare il mio bicchiere. Non mi sono mai resa conto di quanto sia difficile raggiungere gli oggetti che non si trovano vicino all'orlo della mensola.
"Non sarebbe stato più facile prenderlo per me?""È che mi sei sembrata così determinata..." la sua stretta si allenta, la sua mano mi tiene fermamente ancorata al suo corpo mentre mi fa scivolare contro di lui, centimetro dopo centimetro, prima di farmi toccare nuovamente il pavimento.
Ah ecco, era questo il suo piano.Abbassa gli occhi sulle mie labbra e queste si schiudono d'istinto quando fa scorrere la lingua sul suo labbro inferiore, il mio viso ormai a pochissimi centimetri dal suo. Sento le sue dita risalire lungo la mia spina dorsale, provocandomi una serie di brividi, fino ad arrivare ai miei capelli, arrotolando una ciocca sull'indice.
Di cosa stavamo parlando prima?"L'Europa non è male." vedo chiaramente la confusione nei suoi occhi e trattengo a stento una risata.
"Eh?"
"Insomma... Londra, Parigi, Roma. Ci sono così tante città da vedere," divago, prendendo un sorso dal mio bicchiere, fingendo di essere davvero interessata all'argomento e per niente tentata ad eliminare lo spazio che rimane tra noi.
"Sei mai stato a Praga? Io ne sono innamorata, dovresti davvero andarci. Sono tutti dei posti magnifici.""Sei seria? Mi stai dicendo che per te va bene se andassi dall'altra parte del mondo?" nasce un cipiglio sul suo viso, a causa delle sopracciglia aggrottate e gli occhi ridotti a due fessure.
"Chris, sai che non posso metterti nessun limite. Dovresti considerare i pro e i contro, decidere cosa è meglio per te, dopotutto si tratta della tua carriera." alzo le spalle, fa malissimo pensarlo così lontano e non credo che riuscirei a sopportarlo ma, non posso assolutamente farglielo pesare.
Non voglio pensarci adesso."Adesso l'unica cosa che mi viene in mente è che, se fossi in Europa, non potrei fare... questo." sembra leggermi nel pensiero e finalmente azzerare la distanza, posando all'inizio un bacio sulla mia fronte per poi concentrarsi sulla bocca. I movimenti lenti e dolci delle sue labbra, guidano la mia mano a sfiorare la sua guancia, sentendo la barba solleticarmi il palmo.
Non passa molto prima che la passione prenda il sopravvento. Mi ritrovo intrappolata nell'angolo tra l'isola della cucina e la sua figura. Chris mi incita a dischiudere le labbra e far scivolare le nostre lingue insieme. Le sue mani scorrono dalla mia schiena al retro delle mie cosce, portandomi a sedere sul piano di marmo alle mie spalle, solo dopo aver spinto via in fretta tutti gli oggetti che c'erano su di esso.
"Vieni con me." scandisce ogni singola parola mentre la sua bocca scende lungo il mio collo, le sue dita si stringono intorno ai miei capelli solo per tirare leggermente indietro la mia testa e avere un migliore accesso.
"Di sopra?" ansimo, con gli occhi serrati. Cercando di portare il suo corpo più vicino, allargando un po' di più le gambe prima di avvolgerle attorno al suo bacino.
"No, in Europa. O meglio sì, di sopra va benissimo. Ma intendevo in Europa." sento le mie guance avvampare quando sorride contro la mia pelle, lasciando andare i miei capelli prima di accarezzarli per l'intera lunghezza.
"Dici sul serio?" mormoro, poggiando la fronte nell'incavo del suo collo solo per nascondere il rossore sul mio viso. Sinceramente non mi aspettavo un invito del genere, la mia mente già completamente persa dal suo tocco.
"Certo che sì. Io, te e Dodger. Che ne pensi?"
"Penso che sarebbe fantastico." lo abbraccio forte, stringendo le braccia attorno al suo torace in maniera spontanea per portarlo, se possibile, ancora più vicino."Comunque, vorrei accettare la tua proposta." incurva le labbra, il luccichio nei suoi occhi fa sorridere automaticamente anche me, giusto un secondo prima di riflettere meglio sulle sue parole.
"Quale proposta," non faccio in tempo neanche a finire la frase che un verso acuto sfugge dalle mie labbra a causa di un paio di braccia che mi sollevano di punto in bianco, portandomi sulla sua spalla destra."No dai, Chriiis. Mettimi giù." È inutile pregarlo o continuare a battere pugni sulla sua schiena, non perde neanche tempo a rispondermi, gli basta semplicemente camminare verso le scale per farmi capire cosa intendeva.
Andare in camera, al piano di sopra.
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ɪᴍᴍᴀɢɪɴᴀ ᴄʜʀɪꜱ ᴇᴠᴀɴꜱ (richieste chiuse)
FanfictionRaccolta di immagina su Chris Evans. Vi consiglio di non soffermarvi sui primi, perchè sono stati scritti tempo fa e contengono inevitabilmente qualche errore grammaticale, provate a leggere qualcuno più recente. 🥰 Buona lettura! 🥇 #chrisevans 01...