XXVII

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Narrazione di terza persona.

Trama: hai un lavoro molto speciale, devi costantemente avere occhi su tutto e tutti, non puoi permetterti di abbassare la guardia per nessun motivo. Tranne uno. L'unico che riesce a farti sentire vulnerabile è proprio colui che dovresti proteggere.

ATTENZIONE: bollino rosso 🔴
vi consiglio di non leggere se non si tratta del vostro genere.

Richiesto da watt_erika21spero ti piaccia.

Buona lettura!


"T/c! Vieni, abbiamo un impegno." Jake ti sorprende davanti allo specchio mentre con le dita stai aggiustando i capelli nella coda di cavallo. Dai un'ultima occhiata al tuo corpo fasciato dalla divisa da guardia del corpo e poi abbandoni la stanza.

Ti affretti a seguirlo. Avere un impegno qui significa dover accompagnare il capo da qualche parte. In particolare, il venerdì sera significa scortare Chris Evans in qualche locale esclusivo, dalla location segreta. Los Angeles ne è piena.

"E io che pensavo di aver scampato un altro beverdì." mormori, entrando nel SUV al posto del passeggero accanto a quello del conducente.
Jake sorride, infilando proprio come te la cintura di sicurezza e accendendo il motore.
"Non so se ho capito male... sembra che debba incontrare qualcuno. Non è un semplice venerdì." risponde, guidando fino alla villa del nostro capo.
Appoggi il capo al finestrino, guardando la strada scorrere accanto a voi. Speri non sia una serata movimentata, l'ultima volta hai dovuto allontanare una specie di coglione che non faceva altro che sbraitare, alto quasi il doppio di te, ma è stato alquanto soddisfacente quando lo hai costretto di faccia al muro. Un piccolo sorriso affiora sul tuo viso al ricordo, e si allarga notevolmente nel momento in cui la tua mente segue a mostrarti le immagini di quel giorno.

"Ricordami di non litigare mai con te." aveva parlato una voce alle tue spalle. La conoscevi bene ma non potevi crederci. Ti eri voltata molto lentamente, anche se l'impazienza ti stava crescendo dentro. A qualche passo da te Chris Evans ti guardava curioso, i suoi occhi rastrellarono il tuo corpo con una certa risolutezza che non ti diede neanche fastidio. "Immagino di doverti ringraziare." continuò a guardarti, adesso il suo sguardo era più intenso ma concentrato solo sulle tue iridi.

"Assolutamente. È il mio lavoro."
Eh già, avevi liquidato Chris Evans con una semplice frase di circostanza. La punta dei tuoi capelli, raccolti come al solito con un elastico, sbattè sul tuo collo per la fretta nell'attimo in cui ti voltasti nascondendo uno strano calore sulla parte alta delle tue guance.
Lo avevi liquidato sì, ma non nella tua testa.

"Sei nel mondo dei sogni?" qualcosa tocca la tua spalla ripetutamente riportandoti con i piedi per terra. Ti accorgi subito che siete giunti a destinazione, o quantomeno alla prima destinazione.
"Uhm... no. Sono qui."

La casa di LA di Chris Evans si estende davanti ai vostri occhi, le luci all'interno vengono spente e dopo qualche secondo dalla porta d'ingresso esce lui. Jeans scuri e camicia bianca, alza gli occhi su di voi e poi solleva una mano in segno di saluto, avvicinandosi.
Percorre il breve tragitto come se stesse sfilando su una passerella, con l'unica differenza che lui neanche ci prova ad attirare l'attenzione, gli viene naturale e basta.

"Fai entrare Evans."

"Sì sì, giusto." ti precipiti fuori dall'automobile, pronta a salutarlo e a tenere aperta la portiera per lui.
I tuoi occhi finiscono sull'asfalto man mano che la distanza tra te e il tuo capo si fa minima, ti senti assalita dalla timidezza, dall'agitazione, e una serie di emozioni nuove che non hai mai provato prima.
Generalmente resti sempre in disparte, a volte ti capita di guidare fino alla meta desiderata o semplicemente di tenere d'occhio da lontano chiunque risulti sospetto, mai vi siete trovati così vicini, a parte quella sera.

ɪᴍᴍᴀɢɪɴᴀ ᴄʜʀɪꜱ ᴇᴠᴀɴꜱ (richieste chiuse)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora