V: la nuova wonder woman?

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Il corridoio è ormai deserto, aveva ragione Kevin ho perso troppo tempo, mancano cinque minuti e io sono dalla parte opposta dell'uscita, accelero il passo ma sento delle risate e degli urli provenire da una stanza, mi avvicino ad essa e noto che è leggermente aperta e inizio a guardare cosa c'è dentro.

Saranno un gruppo di quattro ragazzi, tra questi riesco a distinguere Marcus, sono girati di schiena e davanti c'è un ragazzo più o meno l'età di mio fratello che tra un singhiozzo e l'altro chiede di essere lasciato e tutti gli altri ridono e lo spintonano.
Non riesco a capire il motivo di tutto ciò ma decido di intervenire mettendo a rischio la mia reputazione scolastica che ho già capito essere svanita.

Mi catafiondo nella stanza facendo sbattere la porta contro il muro <<Ma che state facendo?>>il ragazzino mi guarda con un leggero bagliore di speranza negli occhi e tutti quanti smettono di sghignazzare e parlare.

Passano sedici secondi di silenzio che sembrano interminabili finché non prende la parola Marcus venendomi incontro <<Bene, bene, bene>>fa una specie di piccolo applauso che fa ridacchiare i suoi amichetti.

<<Ma chi abbiamo qui, la nuova wonder woman?>> prova a stuzzicarmi.
<<Fai come nei film? La nuova ragazza sfigatella si mette contro la banda per salvare lo sfigatello e diventa l'idolo della scuola>>tutti quanti ridono e lui si avvicina sempre di più per poi sussurrarmi all'orecchio <<peccato che qua non siamo nei film e ti farò passare l'inferno a partire da ora>>il suo tono mi fa accapponare la pelle ma pochi secondi dopo ritorno il solito scaricatore di porto e lo spintono.

<<Ma smettila di fare il cretino>>lo beffeggio.
<<Cioè magari lo sei proprio, ma non è affar mio>>i suoi amici mi guardano a dir poco stupiti, io mi avvicino a loro e prendo il piccolo malcapitato per un braccio e lo porto fuori dall'aula <<Grazie e arrivederci>>urlo ormai sulla porta.

Il ragazzino smette di singhiozzare, mi abbraccia e mi ringrazia circa mille volte.

Arrivata davanti all'uscita

'finalmente'

'Eh a chi lo dici'

Dicevo, arrivata davanti all'uscita faccio il più veloce possibile per afferrare la maniglia ma vengo tirata per un braccio dentro a uno sgabuzzino, il tempo di realizzare che cosa fosse successo due grosse mani mi sbattono violentemente contro al muro facendomi decisamente male <<Aii!>>urlo e vedo il viso compiaciuto di Marcus.

<<Allora? Adesso non fai più tanto la furba>>dice notando la mia faccia allibita.

<<Ma sei pazzo? Lasciami andare e smettila di essere così imbeccile>> dico io senza farmi intimorire.

<<Che c'è hai paura di stare così vicina a me? Lo so che sono troppo bello per una come te. Inizio a pensare che probabilmente tu non abbia mai avuto un ragazzo sai? sei così acida, probabilmente non hai neanche amici e, sicuramente, se continuerai a metterti contro di me non ne avrai neanche qui, è chiaro?>>dice tutto questo bisbigliando e muovendo le labbra vicino al mio lobo.

La testa mi va automaticamente indietro, ha ragione è davvero bello, mi vengono i brividi a sentire le sue labbra che mi sfiorano leggermente.

'Uno sconosciuto ti minaccia e tu ti fai venire i brividi di piacere? Ma sei scema Alexia!'

'Mi duole dirlo ma hai ragione tu coscienza'

Quindi non posso fare a meno di rispondere: <<Secondo me, invece, te non hai una buona situazione famigliare, forse non hai una figura maschile e magari è per questo che ti circondi di amici, perchè hai bisogno di certezze perchè sai di essere il figlio di nessuno perchè tu non sei nessuno d'importante>>.

La tensione nell'aria si potrebbe tagliare con delle forbici, mi stringe le braccia fino a farmi male <<Come osi!>>urla, probabilmente a voce troppo alta poiché la porta si spalanca mostrando la faccia della sorvegliante corrucciata <<Adesso vi porto dal preside>>.

  ***

Scendiamo le scale e attraversiamo il giardino che divide i dormitori dalla scuola, al cui suo interno c'è la presidenza.
Io mi trovo alla destra della sorvegliante mentre Marcus alla sua sinistra, la sorvegliante è a dir poco irritata mentre Marcus è proprio incazzato, noto la sua mascella contratta e la maglietta a maniche corte mostra i suoi bicipiti tesi.

'Ma incazzato per cosa che è tutta colpa sua?"

'Infatti sore'

'Non chiamarmi sore'

Ormai siamo davanti alla porta della preside e Marcus in un'ultimo vano tentativo prova a convincere la sorvegliante a non farci entrare e non dire niente ma quest'ultima ha già bussato.

La preside ci accoglie con un'aria a quanto sorpresa e dopo che la sorvegliante le racconta ciò che a visto e sentito cambia espressione e anche lei si irrita e ci domanda <<Quindi ragazzi cosa stavate facendo?>>

Prima che Marcus riesca a giustificarsi prendo la parola <<Eh signorina Brown facevamo i funghi>>.

<<I funghi? È una nuova droga?>>dice alzando lo sguardo verso la sorvegliante che però fa finta di niente e non lo ricambia.
Con la coda dell'occhio vedo le sopracciglia di Marcus arruffarsi con fare incurioso e continuo dicendo <<sì signora, facevamo i porcini>>.

Marcus con voce leggermente divertita ribatte subito <<No signorina non è vero>>.
L'espressione della preside è in bilico tra l'essere scioccata o scocciata e alla fine ci liquida dicendo solamente <<Va bene ora andate fuori da qui ma la prossima volta che infrangerete le regole dell'istituto ci saranno delle conseguenze serie>>.

***

Quando mettiamo piede nel giardino scoppio subito in una sonora risata attirando l'attenzione di qualche spazzino lì vicino.
Marcus non mi segue ma anzi mi si avvicina e dice  <<Senti ragazzina..>>

<<Ho un nome>>rispondo io un po' indispettita ma con un sorriso a trentadue denti sul volto, subito dopo mi ritrovo il suo grosso petto davanti alla faccia e il mio cuore salta un battito.

'Ma che battito! Quelli sono ormoni'

Quella che la mia coscienza chiama eccitazione svanisce appena apre bocca <<Tu non hai neanche la minima idea di che fine fanno le persone come te...>>la sua espressione cambia del tutto e diventa sempre più cupa tanto che decido di indietreggiare senza mai perdere il contatto visivo ma ogni passo che faccio lui ne fa altrettanti e ci ritroviamo di nuovo nella stessa posizione di prima.
Io contro il muro e lui che mi sovrasta.

<<E invece me l'hai già detto, quindi basta con sta storia>> dico io provando a scappare dal suo contatto.

Quando sta per continuare il discorso, o meglio dire la minaccia, viene interrotto dalla mia compagna di stanza che corre verso di noi <<Maddie ma dov'eri? Sono ore che ti cerco>>.

Quando vede che la persona difronte a me è Marcus la sua espressione diventa ancora più preoccupata ma lui senza proferire parola si allontana dal mio piccolo corpo ancora attaccato al muro e sparisce nella lieve nebulosa del giardino.

<<Scappiamo finché siamo in tempo>> dice Maya afferrandomi un polso, lievemente rosso perché già stretto da Marcus in precedenza, e conducendomi nei dormitori.

Funny disaster- Marcus Baker (Felix Mallard)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora