IV: Dubito che Kevin sia morto o che abbia fatto dei miracoli'

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Sono passate quasi due settimane da quando sono in questo posto.

Papà mi chiama una volta al giorno e sta' diventando snervante.

-<<Alex, ti prego, dimmi che non hai combinato niente>>.

-<<No papà tranquillo.>> è da venti minuti che continua a farmi domande su come va' la scuola, cos'ho fatto oggi, se la gente è simpatica e altre cagatine simili. Tutte cose che tra l'altro gli ho già detto ieri e l'altro ieri e l'altro ieri ancora.

<<Papà devo andare, ci sentiamo domani>>.

<<Va bene a domani amore. Mi mancate tanto. Un bacio.>>

<<Bleah. Ciao papà>> sento che ridacchia dall'altra parte della cornetta e poi attacco, non sopporto le dimostrazioni d'affetto, gli voglio tutto il bene del mondo ma proprio non sopporto quando mi chiama Amore, Tesoro mio o Alexia.

Pensare che Julia, la mia migliore amica, è il perfetto opposto. Nel vero senso della parola, lei è bionda con gli occhi azzurri e molto timida e adora la gente affettiva.

Vale, invece, caratterialmente è una via di mezzo tra le due, non è né timido come lei né estroverso come me. È il giusto. Lui ha i capelli rossi, non possono infatti mancare da parte mia battute del tipo "Rosso di capelli goloso di uccelli" seguito prontamente da uno scappellotto da parte sua.

***

È sabato pomeriggio e Maya, Paige, Annabelle e Eleonor mi hanno obbligato ad andare a una festa che inizia alle ventidue ed appena alle diciassette sono andate tutte a prepararsi lasciandomi sola.

In questo periodo ho legato molto con loro, anche con i ragazzi ovviamente, erano un gruppo molto unito e mi hanno accolta ben volentieri.
Mio fratello invece l'ho incontrato di rado nei corridoi e ho notato che ha molti amici e ogni sacrosanta volta che mi vede non mi saluta o fa' finta di non vedermi.

'Andiamo a fargli vista!'

'Ottima idea'

'Io ho sempre ottime idee'

A passo svelto mi reco alla segreteria alunni per chiedere la locazione della camera di Kevin.

<<Scusa Maddie ma non possiamo dare questo genere di informazioni>>dice la segretaria che mi sembra si chiami Clara, è una donna sulla sessantina d'anni con tanta pazienza, ogni volta che mi perdo mi offre la merenda.

<<Dai ma è una stanza! Non ti sto chiedendo vita, morte e miracoli>>

'Dubito che Kevin sia morto o che abbia fatto dei miracoli'

'È un modo di dire. Idiota'

<<Possiamo dare questo genere di informazioni solo a parenti stretti>>

<<Sono la sorella!>>esclamo raggiante.
Lei controlla sul registro e dice <<Oh. Scusa Maddie cara ma non avevo notato>>.

Guarda dinuovo il registro sul computer per poi dire <<Camera 472>>annuisco e salgo le scale due per volta.

Busso alla porta finché non si apre, Kevin è senza maglia e intravedo un qualcosa simile a degli addominali ma non ne sono sicura.

<<Questi sono addominali incarniti?>>dico scioccata allungando un dito per pigiare, lui sbuffa e prova chiudere la porta.

<<Ma cosa fai, fratellino mio adorato, non mi fai neanche accomodare?>>gli chiedo con un ghigno mettendo il piede in mezzo alla porta e, ovviamente, accomodandomi da sola.

La stanza è uguale alla mia: è spaziosa ha due letti, le pareti sono di un blu smorto e la finestra enorme fa oltrepassare molta luce nella stanza.

<<Vuoi qualcosa, a parte darmi fastidio?>>mi chiede lui chiaramente incuriosito dalla mia visita.

<<No, ma va, niente di che, volevo soltanto venire a salutarti e cercare qualche bel manzone in corridoio>> mi spinge divertito e iniziamo a parlare su come si basi la sua giornata qua scuola.

Lo devo ammettere mi era mancato molto mio fratello in queste due settimane, è comunque strano passare da vedere una persona tutti i giorni e condividere lo stesso bagno a incontrarlo di sfuggita.

Ormai sono le 7.50 del pomeriggio e Kevin inizia a rompere perchè dalle otto chiudono le porte dei rispettivi corridoi per evitare i ""bunga bunga""".

Ci salutiamo cordialmente <<Sei davvero noioso sai?>>lo spintono.

<<Muoviti che è tardissimo>> mi urla contro, gli faccio il verso e inizio mettermi le scarpe il più piano possibile per dargli fastidio.
<<Ti giuro che se ti beccano io faccio finta di non conoscerti, intanto non sembriamo neanche parenti>>lo guardo con finto disprezzo <<Che esagerato che sei!>>.

Sull'uscio della porta sussurro <<intanto quello adottato sei tu>>, sento che sta per ribattere ma ormai ho chiuso la porta e mi sono messa a correre.

Funny disaster- Marcus Baker (Felix Mallard)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora