Sono passate quasi due settimane da quando sono in questo posto.
Papà mi chiama una volta al giorno e sta' diventando snervante.
-<<Alex, ti prego, dimmi che non hai combinato niente>>.
-<<No papà tranquillo.>> è da venti minuti che continua a farmi domande su come va' la scuola, cos'ho fatto oggi, se la gente è simpatica e altre cagatine simili. Tutte cose che tra l'altro gli ho già detto ieri e l'altro ieri e l'altro ieri ancora.
<<Papà devo andare, ci sentiamo domani>>.
<<Va bene a domani amore. Mi mancate tanto. Un bacio.>>
<<Bleah. Ciao papà>> sento che ridacchia dall'altra parte della cornetta e poi attacco, non sopporto le dimostrazioni d'affetto, gli voglio tutto il bene del mondo ma proprio non sopporto quando mi chiama Amore, Tesoro mio o Alexia.
Pensare che Julia, la mia migliore amica, è il perfetto opposto. Nel vero senso della parola, lei è bionda con gli occhi azzurri e molto timida e adora la gente affettiva.
Vale, invece, caratterialmente è una via di mezzo tra le due, non è né timido come lei né estroverso come me. È il giusto. Lui ha i capelli rossi, non possono infatti mancare da parte mia battute del tipo "Rosso di capelli goloso di uccelli" seguito prontamente da uno scappellotto da parte sua.
***
È sabato pomeriggio e Maya, Paige, Annabelle e Eleonor mi hanno obbligato ad andare a una festa che inizia alle ventidue ed appena alle diciassette sono andate tutte a prepararsi lasciandomi sola.
In questo periodo ho legato molto con loro, anche con i ragazzi ovviamente, erano un gruppo molto unito e mi hanno accolta ben volentieri.
Mio fratello invece l'ho incontrato di rado nei corridoi e ho notato che ha molti amici e ogni sacrosanta volta che mi vede non mi saluta o fa' finta di non vedermi.'Andiamo a fargli vista!'
'Ottima idea'
'Io ho sempre ottime idee'
A passo svelto mi reco alla segreteria alunni per chiedere la locazione della camera di Kevin.
<<Scusa Maddie ma non possiamo dare questo genere di informazioni>>dice la segretaria che mi sembra si chiami Clara, è una donna sulla sessantina d'anni con tanta pazienza, ogni volta che mi perdo mi offre la merenda.
<<Dai ma è una stanza! Non ti sto chiedendo vita, morte e miracoli>>
'Dubito che Kevin sia morto o che abbia fatto dei miracoli'
'È un modo di dire. Idiota'
<<Possiamo dare questo genere di informazioni solo a parenti stretti>>
<<Sono la sorella!>>esclamo raggiante.
Lei controlla sul registro e dice <<Oh. Scusa Maddie cara ma non avevo notato>>.Guarda dinuovo il registro sul computer per poi dire <<Camera 472>>annuisco e salgo le scale due per volta.
Busso alla porta finché non si apre, Kevin è senza maglia e intravedo un qualcosa simile a degli addominali ma non ne sono sicura.
<<Questi sono addominali incarniti?>>dico scioccata allungando un dito per pigiare, lui sbuffa e prova chiudere la porta.
<<Ma cosa fai, fratellino mio adorato, non mi fai neanche accomodare?>>gli chiedo con un ghigno mettendo il piede in mezzo alla porta e, ovviamente, accomodandomi da sola.
La stanza è uguale alla mia: è spaziosa ha due letti, le pareti sono di un blu smorto e la finestra enorme fa oltrepassare molta luce nella stanza.
<<Vuoi qualcosa, a parte darmi fastidio?>>mi chiede lui chiaramente incuriosito dalla mia visita.
<<No, ma va, niente di che, volevo soltanto venire a salutarti e cercare qualche bel manzone in corridoio>> mi spinge divertito e iniziamo a parlare su come si basi la sua giornata qua scuola.
Lo devo ammettere mi era mancato molto mio fratello in queste due settimane, è comunque strano passare da vedere una persona tutti i giorni e condividere lo stesso bagno a incontrarlo di sfuggita.
Ormai sono le 7.50 del pomeriggio e Kevin inizia a rompere perchè dalle otto chiudono le porte dei rispettivi corridoi per evitare i ""bunga bunga""".
Ci salutiamo cordialmente <<Sei davvero noioso sai?>>lo spintono.
<<Muoviti che è tardissimo>> mi urla contro, gli faccio il verso e inizio mettermi le scarpe il più piano possibile per dargli fastidio.
<<Ti giuro che se ti beccano io faccio finta di non conoscerti, intanto non sembriamo neanche parenti>>lo guardo con finto disprezzo <<Che esagerato che sei!>>.Sull'uscio della porta sussurro <<intanto quello adottato sei tu>>, sento che sta per ribattere ma ormai ho chiuso la porta e mi sono messa a correre.
STAI LEGGENDO
Funny disaster- Marcus Baker (Felix Mallard)
Teen FictionMadison Alexia Collins ha sempre avuto un'attrazione verso le sfide o qualunque altra cosa la potesse mettere nei guai. Questo aspetto così repentino di lei non passa inosservato agli occhi di nessun ragazzo, soprattutto uno in particolare. Marcus B...