VI: ti obbligo a giocare con me a "sette minuti in paradiso"

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I colori caldi del freddo autunno riempiono il cortile e affacciandomi dalla finestra mi sembra di essere davanti a un quadro di Claude Monet.
Gli alberi non ancora spogli sono colmi di colori, come se Monet avesse sporcato il pennello di tempera e avesse iniziato a disegnare sulle loro cime.
Per terra, invece, giacciono ancora poche foglie marroni e piccole pozzanghere d'acqua dovute a una lieve pioggiarella di oggi pomeriggio.
Non riesco neanche a finire di ammirare il giardino che la mia compagna di stanza, nonché nuova amica, mi risveglia dal mio stato di trance <<Non per dire ma devi essere pronta tra ben...>>guarda l'ora sul suo nuovissimo iphone <<dieci minuti>>.

Sbuffo contrariata e mi sdraio sul suo letto <<Non posso andare così>> chiedo indicando il mio pigiamone.
Maya ha un'espressione a dir poco allibita e inizia a spiegarmi quanto sia importante per me essere una strafiga stasera perché sarà una specie di "coming out" alla nuova scuola.
<<quindi direi che è il caso che tu ti lavi, perché puzzi, ti trucchi, perché tutte stiamo meglio con un po' di trucco e ti vesta perché quelli sembrano i vestiti di mio padre>>ascolto il suo monologo senza ribattere e inizio a prepararmi.

***

Maya indossa un bellissimo vestito azzurro che fa risaltare i suoi grandi occhi del medesimo colore mentre io ho optato per un semplice tubino nero scollato davanti e un piccolo spacco sulle gambe.
Io e Maya decidiamo di farci dare un passaggio da un suo amico perché come abbiamo detto insieme <<non si sa mai come saremmo messe a fine serata>>, quindi chiamiamo Matt che arriva sotto il nostro dormitorio dopo pochi minuti.

<<Ciao belle ragazze!>> ci saluta quando entriamo in macchina <<Ciao anche a te bel figone!>> risponde la mia amica, alle sue parole Matt rimane un po' sbalordito e si guardano con uno sguardo diverso dal solito e finalmente capisco che c'è del tenero tra i due.

Matt è un bel ragazzo, è biondo con gli occhi marroni e un bel sorriso e molto, ma molto fisicato sarà un metro e novanta per ottanta chili di muscoli e, cosa più importante, è uno dei ragazzi più simpatici, dolci e gentili che io abbia mai incontrato, quindi Maya ha fatto proprio una bella scelta.
Per volontà della situazione mi isolo sui posti dietro della macchina guardando Instagram, mentre la mia compagna e Matt si lanciano una serie di frecciatine e si scambiano dei sorrisetti.

Quando scendiamo dalla macchina Matt incontra subito i suoi compagni di football che lo salutano con una stretta di mano e un pugno sulla spalla per fare i duri, mentre io mio avvicino alla mia amica sussurrandole <<aw che schifo l'amore>> e lei scoppia subito a ridere ammonendomi col sorriso <<Stai zitta! gli altri non lo sanno, giuro che ti spezzo le gambine se parli>> io inizio a ridere rumorosamente scimmiottandola finché non vedo in lontananza Stefan e il sorriso mi si spegne in faccia per lasciar posto all'odio.

'Si chiama Marcus, dai non è difficile'

'Stessa roba...'

Maya segue il mio sguardo e si gira nella mia stessa direzione e vede anche lei lo stereotipo di un coglione, mi cinge le spalle con preoccupazione e mi dice <<Non calcolarlo e entriamo>>, mi dispiace non averle raccontando per filo e per segno cos'è successo ma non ho ancora avuto tempo, Maya è così empatica che mi sa che tempo qualche giorno le dirò pure quante volte vado al cesso.
Appena facciamo il nostro trionfale ingresso nell'abitazione di uno dei ragazzi del college la musica mi perfora i timpani e l'odore di alcol misto ad erba penetra all'interno delle mie narici <<solo dall'odore sono ubriaca marcia e fattissima>> urlo a Maya nell'orecchio.

<<Andiamo a cercare gli altri e poi potrà iniziare la vera festa>> ribatte lei urlando a sua volta.

Appena incontriamo tutta la gruppida, già un po' brilla, andiamo a farci dei drink e la situazione peggiora man mano che si va avanti e in men che non si dica io sono il nuovo vocalist della serata, Annabelle e un'altra amica di Maya sono collassate sul divano mentre Maya e Matt si sono imbucati di nascosto in qualche camera da letto.

<<Ora su le mani i ragazzi fidanzatii!>> urlo da sopra il palco e una serie di mani sventolano in aria seguite da urli e fischi di questi adolescenti arrapati.
<<Ora su le mani i ragazzi singlee!>>continuo ad urlare con troppa enfasi e i ragazzi rispondono con altrettanta enfasi, le mani alzate ora sono molte più di quelle di prima e gli urli sono aumentati, quando sto per urlare nuovamente mi viene strappato dalle mani il microfono.

<<Ragazzi, e ovviamente ragazze...>>esordisce Marcus lanciando uno sguardo languido al pubblico così che tutte le ragazze rispondono con degli urletti <<..che ne dite di fare un'enorme partita ad obbligo e verità>>la sala risponde con un sonoro <<SI!>> e tutti iniziano a mettersi in cerchio e, con titubanza, faccio lo stesso.

Vengo affianca da Paige, Logan e Jake <<Ma dobbiamo partecipare davvero a sta cagata>> chiedo agli amici di Maya e loro in coro biascicano un <<A quanto pare>>.

Il gioco incomincia e inizia un ragazzo abbastanza bello che chiede ad una ragazza, anche lei bella ma probabilmente piccola, <<obbligo o verità?>>lei risponde <<obbligo>> ,  lui riflette gioioso per qualche secondo come se fosse in una recita scolastica per poi esordire: <<togliti la maglietta>>.
Tutti gli occhi sono puntati su di lei e si sente un lieve <<uuuh>> arrivare da certi maschi, la ragazza un po' titubante si leva la maglietta e tutti le fanno un sonoro applauso.

Il gioco va avanti per altri dieci minuti e io, fortunatamente, non sono ancora stata scelta e quando penso di essere fuori da ogni pericolo sento <<Madison, obbligo o verità?>> mi giro in direzione della voce e mi ritrovo due occhi verdi che mi sfidano <<Che c'è? Hai paura wonderwoman?>> continua Marcus cercando di farmi cedere.

<<Per niente>> rispondo io <<scelgo obbligo>> il suo sguardo diventa sempre più intenso.

<<Ah bhe coraggiosa la ragazza>> esordisce lui facendo sghignazzare i suoi amichetti.

<<Ti obbligo a giocare con me a sette minuti in paradiso>> e detto ció si alza e mi fa segno di alzarmi, non aspettando neanche una mia risposta e insieme ci dirigiamo verso il bagno.
Arrivati dentro chiude la porta a chiave e si gira verso di me puntando i suoi occhi verdi nei mie marroni sempre come se mi stesse sfidando.

<<Allora cosa succederà qui? Noi due da soli in un bagno per sette minuti>> la distanza diventa minima e questo non fa altro che farmi mancare l'aria, a quel punto lo spintono e mi allontano dalla sua figura <<Tu devi lasciarmi in pace!>> gli urlo addosso ormai lontana da lui.

<<Che c'è non riesci a resistere? Ti viene voglia di toccarmi? Vuoi baciarmi?>> chiede lui restringendo nuovamente la distanza.

<<Emh- io- no, ovviamente>> il suo corpo si avvicina pericolosamente al mio e le sue labbra vengono inumidite leggermente dalla sua lingua, a quel punto socchiudo gli occhi e con voce roca mi sussurra <<Sei soltanto una ragazzina e io le ragazzine non le bacio>> apro bruscamente gli occhi e il suo sorrisino soddisfatto mi fa solo più incazzare.

<<Questa è guerra Baker>> gli dico oltrepassandolo dopo avergli dato una spallata.

<<Ma non mi dire! Adesso sai anche il mio cognome?>> mi urla lui dietro e in uno scatto più che rapido e silenzioso riesco a prendere le chiavi del bagno e quando esco chiuderlo dentro.
I suoi pugni battono violentemente contro la porta di legno <<Apri la porta stronza!>> e con nonchalance rispondo <<Scusa la musica è troppo alta non riesco a sentirti>>.

Lascio le chiavi del bagno dentro la serratura e mi allontano chiamando Maya e Matt perché ho bisogno di tornare a casa, voglio dimenticarmi di questa serata, voglio dimenticarmi di questa vita almeno per stanotte.

Funny disaster- Marcus Baker (Felix Mallard)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora