XVI:Sei piú bello senza faccia.. volevo dire senza livido

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Piccola interruzione,fatemi sapere se vi piace ed a 10 stelline pubblico il prossimo capitolo❤️

Marcus è alla guida mentre io sono accoccolata sul sedile del passeggero con le ginocchia tirate al petto e i tacchi per terra.
Gli occhi mi si sono arrossati dopo il pianto e le labbra si sono gonfiate, probabilmente sono l'unica cosa bella.

<<Marcus..>> dico con un fil di voce.

<<Dimmi Madison>>risponde tenendo gli occhi fissi sulla strada.

<<Grazie>> la sbronza ormai mi sta passando sono passati dieci minuti dalla quasi-violenza.

<<Me l'hai già detto e ti ho già detto prego>> fa il duro anche dopo aver assistito alla cosa peggiore che possa mai succedere a una ragazza.

<<Stronzo>>sbuffo cercando di camuffarlo ma con scarsi risultati.

<<Cos'hai detto?>>domanda lui stringendo il volante.

<<Sei veramente uno stronzo>> alzo il tono di voce incrociando le braccia al petto come una bambina.
Lui accosta con la macchina al lato della strada e si gira nella mia direzione <<Scendi>> dice facendomi un cenno con la testa in direzione della portiera.

<<Ma sei pazzo? sono le tre di notte!>> urlo allibita.

<<Mi stai facendo incazzare Collins>> afferma serrando la mascella.

Sul mio viso si crea un sorriso sbruffone, perché il mio passatempo preferito è esasperare le persone non dimentichiamocelo, <<Ti incazzi? E cosa mi fai Baker?>>.

Tira su le sopracciglia divertito e non ho neanche il tempo di capacitarmi di ciò che sta succedendo che le sue mani sono sul mio viso e le sue labbra si sono posate sulle mie.
Non è un bacio delicato, è un bacio impetuoso, pieno di desiderio è disorientante, consumante e folle.
Come fa un semplice bacio ad essere tutte queste cose?
Forse non è il bacio.. forse è Marcus.

<<Poi faccio dei casini Collins>> sussurra a un centimetro dalle mie labbra lasciandomi desiderosa.

<<Per stavolta non ti lascio in mezzo alla strada, però vedi di moderare i termini con me>> afferma facendo ripartire la macchina e zittendomi per la prima volta.

Nella macchina si è celato un silenzio mortale ma a lui non sembra dare fastidio, appena davanti al dormitorio afferro velocemente la mia borsa e salto giù dall'abitacolo.
Mi sembra di non respirare da una vita, l'aria fredda di novembre invade di brividi tutto il corpo per ciò affrettò il passo per arrivare al dormitorio.
Ma prima di arrivare all'entrata mi giro un'ultima volta in direzione del mio salvatore che si trova al mio fianco.

<<Non mi hai detto chi ti ha fatto un'occhio nero>> domando con fare non curante ma desiderosa di sapere.
La mia domanda è quasi impercettibile tanto che mentre giro le chiavi nella toppa inizio a credere veramente che non mi abbia sentita.

<<Ho giocato alla lotta con Alex>> dice appena in un sussurro ma per sua sfortuna sono stata in grado di sentirlo.

<<Non mi giudicare Alexia>> sbotta lui salendo i gradini due alla volta per arrivare il piú veloce possibile a destinazione.

<<Però ti dona, ti da che quel non so che da cattivo ragazzo ed è anche un po' eccitante>> lo rincorro per le scale e gli afferro un braccio divertita ma solo dopo mi rendo conto della frase che ho detto.
Vi ricordate quando ho detto di essere sobria? Bene a quanto pare non lo sono.

<<Come hai detto?>> sorride lui ed è la prima volta che glielo vedo fare stasera.

'per forza lo hai elogiato come fanno di solito tutte le sue spasimanti'

'devo inventarmi qualcosa!'

'hai detto bene "DEVI" perché io tutto sto cringe non lo reggo'

'tu sei me...cioè io sono te...cioè noi siamo me...'

'mi è chiaro il concetto! Ora inventiamoci qualcosa!'

<<Non intendevo dire che sei bello con un livido sulla faccia, tutti non siamo il massimo dopo un pugno ma tu non stai così male>> dico io gesticolando mentre lui acconsente divertito fingendo di capire <<Sei piú bello senza faccia.. volevo dire senza livido!>> mi correggo velocemente.

<<Mi stai dicendo che sono bello?>> mi domanda. Sento il rossore bruciarmi le guance, le mani sudare, lo stomaco arrotolarsi su se stesso e i neuroni ballare la samba.
<<Merda>> esordisco senza pensare

'la domanda è: hai mai pensato?'

'me lo sto chiedendo anch'io'

Lui mi guarda confuso e poi scoppia a ridere lasciandomi spiazzata <<Ogni tanto vorrei essere nel tuo cervello e sapere cosa pensi>> dice tra una risata e l'altra.

<<Samba>> mi sfugge.

<<Cosa?>> chiede stordito puntandomi gli occhi addosso ancora un po' lacrimanti dalla risata.

<<Niente. Notte>> stavolta a scappare sono io e proprio di corsa, esagerata oserei dire.

'Non può piacermi Marcus. Non può piacermi Marcus. Non può piacermi Marcus. Non può piacermi Marcus. Non può piacermi Marcus.'

Mi ripeto mentre traballo per il corridoio per convincere me stessa ma soprattutto Maya domani mattina.

Spalanco la porta della camera col fiatone che mio padre dopo una maratona se lo può sognare.
Mi butto sul letto con un tuffo ad angelo che non dev'essere un'ottima idea dopo le 8 birre di stasera, una sensazione di caldo mi arriva alla bocca ma riesco a ricacciarla dentro.
Mi alzo di scatto e un giramento mi prende la testa facendomi barcollare e quasi cadere, maledetto alcol!
Mi tolgo i trampoli così evito di spaccarmi la testa dopo un secondo eventuale giramento, anche se non sarebbe una caduta esagerata persino con i tacchi.
Mi infilo quello che, con un occhio aperto, mi sembra il mio pigiama e provo ad arrivare al letto senza rompermi qualche osso.
Prima di addormentarmi il telefono illumina un'ultima volta la stanza, lo afferro pensando di trovare un messaggio di Maya ma invece è un numero che non ho salvato ma dal selfie della foto profilo riconosco Marcus.

Marcus Bakers:

<Sono fidanzato lasciami stare.>

Rispondo velocemente al messaggio arrabbiata mentre due lacrime o piú solcano le mie guance ancora un po' sporche di blush.
Se prima pensavo che mi piacesse ora non ne ho il minimo dubbio è la persona che odio di piú al mondo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 11, 2023 ⏰

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Funny disaster- Marcus Baker (Felix Mallard)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora