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sᴏɴɢ:
ʜᴇʀᴇᴏs, ᴅᴀᴠɪᴅ ʙᴏᴡɪᴇAveva voglia di piangere, aveva voglia di liberarsi in un altro pianto e di accasciarsi sul materasso, aggrappandosi ad esso per non farsi portare via.
Aveva quasi finito di sistemare i propri capi d'abbigliamento nella sua valigia, sotto lo sguardo severo e freddo di suo padre, singhiozzando mentre frugava tra un cassetto ed un altro.
Suo padre in quel momento, alle sue spalle come un drago che tiene in ostaggio la principessa della storia, sembrava più spaventoso che mai, incutendogli timore e paura.
Non sapeva come comportarsi, non sapeva cosa fare, non sapeva se aspettarsi che Jungkook potesse arrivare da un momento all'altro per salvarlo, come un principe...
O magari come il suo caro Anpanman.
Jimin era combattuto, era impaurito.
Una parte della sua testa gli diceva di continuare a prepararsi per andar via, per lasciare l'Istituto.
Ma l'altra parte, quella che piano piano grazie a sé stesso e Jungkook aveva acquisito forza negli ultimi mesi, gli diceva tutt'altro...
Quella parte gli diceva di ribellarsi.
Ma non era semplice.
La violenza fisica non era facile da ignorare, non era facile da sopportare, e quel poco che aveva subito poco prima gli era bastato per rinfrescare la memoria.
La guancia gli bruciava, la schiena gli doleva e poteva sentire il livido formarsi sullo zigomo e farsi spazio sul suo volto.
Avrebbe potuto davvero ribellarsi?
Avrebbe avuto davvero la forza per sopportare un altro schiaffo?
Oppure uno di quei pugni che una volta gli avevano quasi rotto il setto nasale?
Jimin non era sicuro al riguardo, non sapeva se era abbastanza forte per permettere alla sua mente di immagazzinare altri ricordi del genere, altri segni che pur sparendo con il tempo rimanevano indelebili sotto pelle, impressi nell'anima.
Infondo sapeva di non essere così forte...
Ma nonostante ciò non voleva mollare.
Per Jungkook...
Per Jungkook avrebbe potuto provare ad essere più forte.Perché...
Perché quando era con Jungkook era più di quanto non fosse mai stato.
«I-Io...»
Jimin inspirò profondamente, chiudendo la valigia che era sul letto, suo padre dietro di lui che lo fissava.«I-Io non verrò con te, papà.
A fine anno mi diplomerò e n-non tornerò a casa, te lo giuro.
Mi troverò un posto mio, qualsiasi cosa... e non sentirai parlare più di me.
Ma per favore...»Jimin nascose le mani tremanti dietro la schiena.
«Non... Non portarmi via da lui.»
L'uomo lo guardò dalla testa ai piedi, lo sguardo imperscrutabile che non trasmetteva nulla, nessuna compassione, nessun sentimento.
«Portarti via da lui?» Sibilò il padre.
«Forse devo prenderti a pugni per farti recepire meglio il messaggio di nuovo.»
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THE POETRY BOY | JIKOOK
Fanficlo studente park jimin, fresco di rottura con il suo ragazzo epocale con cui ha programmato un futuro da sogno, un giorno scenderà a patti con il diavolo in persona, il misterioso jeon jungkook, pur di farsi insegnare le arti della seduzione e del s...