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(introduzione capitolo)

Da quella serata passarono circa due settimane e mezze e ormai eravamo già a maggio.
Fortunatamente le prof della classe di Paga decisero di fare l'ultimo loro test del biennio in inizio aprile, perciò non si doveva preparare a nulla (a parte continuare ovviamente a studiare)
ma, sfortunatamente non fu così per Piadina che a differenza sua, gli misero un test precisamente nella penultima settimana di maggio.

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Erano precisamente le dieci di sera,
in quel momento ero sul divano e sinceramente mi stavo divertendo a vedere delirare Piadina per la disperazione della preparazione del suo ultimo test del biennio.
Non sono affatto una persona crudele, ma essendo sempre stato solo non ho mai visto una persona delirare in quel modo per un singolo test.

A dire il vero io non ho mai avuto nessuna difficoltà sullo studio nonostante le migliaia di pagine da studiare e compiti da svolgere.
per mia fortuna io sono una di quelle persone a cui gli bastano solo due o tre letture ed un po' di impegno che neanche in un quarto d'ora finisce di studiare.
Sopratutto il fatto di essere sempre stato una persona estremamente solitaria mi ha solo che "aiutato" in questa situazione.

ricordo ancora che alle superiori venivo minacciato per cose minime,
i miei ex compagni erano imbarazzanti,

ogni volta che non passavo tutti gli esercizi assegnati dai prof passavo nei guai

Una volta in una situazione del genere provai a dire: "non potresti farteli da solo"ad un mio compagno

potete immaginare benissimo tutti quanti che cosa sia successo dopo.
quell'unico e singolo individuo mi riempì di lividi creati da calci e pugni solo perché gli risposi semplicemente di "no"

A pensarci bene ho ancora una cicatrice creata da uno dei tanti fantastici miei ex compagni di scuola sul braccio.

mi ricordo ancor meglio come si preoccupavano per me i miei genitori una volta tornato a casa vedendomi in condizioni pessime..
Fortunatamente i miei genitori mi hanno sempre voluto un bene assurdo,
l'unica pecca è che loro lavorando in un certo tipo di azienda partivano tutti e due verso le 07.15 e tornavano a casa sempre sul tardo pomeriggio, in un orario compreso tra le 18.20 - 18.40
dipendentemente o meno anche dal traffico,
ed è inutile dirlo, ma anche questo causò in me una grande solitudine anche se una volta ritornati a casa mi facevano sempre sorridere..

Ora farei di tutto per rivederli,
come ho già detto ho dovuto traslocare per scuola in un'altra regione

A pensarci bene io non vedo i miei genitori da più di un'anno,
difatti l'anno scorso in estate proprio quando volevo andare a trovarli mi chiamarono dicendo che stavano partendo all'estero per un mese e mezzo, perciò non ho avuto occasione di vederli e dovetti passare tutta l'estate da solo con l'unico e solo svago fare delle camminate in riva al mare verso le 21.00 di sera così da non incontrare persone che già conoscevo per non rischiare "risse"

parlando di questo,
a dir la verità non sono sempre stato solo,

avevo un gatto che i miei genitori mi presero a 13 anni,
si chiamava miki :)
Ci tenevo molto a lui,
era come un'amico,

purtroppo però morì dopo poche settimane il trasloco.
Era giá vecchiotto ma fu una perdita troppo importante per me,
così importante che dovetti restare a casa da scuola per tre giorni consecutivi a causa della mia scarsa sanità mentale.

*𝑜ℎ 𝑝𝑎𝑔𝑎?*

mi mossi di scatto e girai la testa,
vidi piadina in ginocchio davanti a me con un'aria preoccupata,
non capivo.

*𝑝𝑎𝑔𝑎 𝑡𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑏𝑒𝑛𝑒?*

*𝑠𝑖*

gli dissi ancor più confuso di prima

*𝑠𝑒𝑖 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑜? 𝑛𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑒𝑖 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑟𝑖𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑚𝑎𝑖 𝑎 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑜 𝑠𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑜 𝑡𝑟𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑓𝑖𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑎 𝑡𝑒, 𝑞𝑢𝑎𝑠𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑠𝑖 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑣𝑜 𝑡𝑖 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑠𝑠𝑖 𝑎 𝑝𝑖𝑛𝑔𝑒𝑟𝑒..*

rimasi fisso a guardarlo;
in tutto quel tempo non pensavo la mia espressione cambiasse, ma evidentemete non fu così,

*𝑠𝑖, 𝑠𝑡𝑜 𝑏𝑒𝑛𝑒.*

*𝑝𝑎𝑔𝑎*

*𝑚ℎ*

* 𝑠𝑡𝑎𝑣𝑖 𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑟𝑡𝑖 𝑎 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑔𝑒𝑟𝑒*

in quel momento mi strofinai l'occhio destro, effettivamente ero abbastanza angosciato.

credo che il fatto di non piangere da quando piadina si è traslocato qui influisca su ciò

prima che piadina venisse qui si e no ogni giorno mi angosciavo o addirittura piangevo,
anche senza un determinato motivo,

perciò l'aver passato più di un mese assieme a lui e non aver mai pianto non è affatto una cosa da sottovalutare.

*𝑛𝑜 𝑠𝑢𝑙 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑜 𝑠𝑡𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑛𝑞𝑢𝑖𝑙𝑙𝑜, 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑚𝑖 𝑠𝑖𝑎 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜*

dopo aver detto questo Piadina mi iniziò a fissare

per il disagio accumulato in quella situazione mi alzai il più velocemente possibile senza pensarci andando in bagno.

*𝑛𝑜 𝑎𝑠𝑝𝑒, paga?*

solo dopo essermi chiuso a chiave in bagno mi resi conto della cazzata che avevo appena fatto

nel senso,
senza alcun senso mi alzai a caso e mi rinchiusi in bagno..

ma che problemi avevo?

*𝑝𝑎𝑔𝑎.. 𝑎𝑝𝑟𝑖.*

In tutto questo trambusto mi ricordai magicamente anche dell'esistenza di piadina e della sua reazione

"MA CHE CAZZO HO APPENA FATTO?"

avevo vent'anni e in quel momento potevo essere paragonato ad un dannato bambino.

"sono un fallimento"

*𝑎𝑠𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎 𝑝𝑎𝑔𝑎, 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑙𝑎𝑟𝑛𝑒?*

non ascoltai nemmeno quello che mi disse piadina, ero nel bel mezzo di un'attacco di panico causato da una mia stessa bambinata tanto che mi dovetti sedere atterra.

non aveva senso,
tutto quello che successe aveva un senso.

in quel momento tra la disperazione e il disagio finalmente dopo un mese mi rimisi a piangere silenziosamente in modo da non farlo notare a Piadina.

*𝑝𝑎𝑔𝑎.. 𝑛𝑜𝑛 𝑡𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑖𝑛𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑚𝑎 𝑡𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑔𝑜 𝑒𝑠𝑐𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒̀ 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑓𝑎𝑖 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑛𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑠𝑐𝑖𝑎 𝑝𝑢𝑟𝑒 𝑚𝑒.. 𝑡𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑔𝑜.*

𖦹_____________________________________𖦹

hey salve gente,
piccolo appunto ・-・
Voglio scusarmi per il capitolo decisamente breve (posso garantirvi però che il prossimo sarà più duraturo)
L'unico problema è che ho "riscontrato" delle difficoltá a scrivere tale capitolo.

per il resto niente,
ci sentiamo in un prossimo capitolo,

☁︎𝚋𝚢𝚎☁︎

♡・ᴗ・♡

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