𖦹 🌑 𖦹

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<< paga pov >>

vuoto,

questa era l'unica cosa che riuscivo a percepire.

non so quanti minuti passarono prima di sbarazzarmi da quell'unica terribile sensazione

so dicerto però che pian piano sentì il mio corpo recuperare alcuni dei miei sensi

riuscì a capire infatti che ero disteso

volevo aprire gli occhi per capire in che circostanze fossi e dove mi trovavo, ma sembrava un gesto troppo pesante da svolgere.

dopo altrettanto tempo riuscì a risentire il mio terribile mal di testa che ormai mi perseguitava da giorni

preso dalla determinazione,
lentamente provai per la seconda volta ad aprire gli occhi

inizialmente non ci riuscì,
ma con qualche sforzo poco dopo varie luci iniziarono ad avvolgermi completamente gli occhi per poi concretamente vedere la forma un soffitto

non era un soffitto a me familiare, di conseguenza iniziai con maggior curiosità a domandarmi dove fossi

con la stessa difficoltà di prima alzai la schiena per potermi sedere

. . .

"forse era meglio non farlo."

questo fu il mio primo pensiero quando riuscì a capire che la stanza in cui mi trovavo era una stanza d'ospedale.

due minuti di estremo silenzio passarono nel mentre focalizzavo meglio la cosa 

in tali minuti mi ricordai tutto d'un tratto ciò che era accaduto "poco prima" sotto forma di un velocissimo flashback

cosa mi era successo?

ma sopratutto, dov'era piadina?

mantre mi ponevo queste domande esistenziali sentì la porta della stanza aprirsi

la scena fu molto confusa da interpretare da mio punto di vista,

tutto era troppo confuso da spiegare da mio punto di vista.

alla porta era un medico, che non appena distolse lo sguardo dal suo taccuino, quasi sobbalzò alla mia vista

lui mi disse di aspettare fermo dov'ero senza muovere un dito

ed in men che non si dica, lo vidi affrettarsi ad uscire dalla stanza.

inutile dire che erano tante le domande a cui volevo porre sicura risposta sul momento

poteva facilmente venirmi un attacco dì panico dopo tutto quello che avevo subito.

veramente dopo pochi secondi passati da quell'evento entrarono in stanza tre persone

medici suppongo data la loro uniforme

minuti di carta e penna.

tutti loro avevano degli sguardi entusiasti nonostante potessi percepire un pizzico di malinconia verso i miei confronti.

tali tre individui si sederono avanti a me su tre sedie diverse

a sinistra era seduto un uomo, si è no sulla quarantina d'anni,
impegnato a compilare un modulo.

a destra c'era una donna dai capelli viola, non riuscì ad intuire la sua età, ma questo veramente poco importava.

ed infine al centro, esattamente difronte a me, c'era un'altra persona,
un ragazzo alla mia vista più giovane dei primi due descritti.

quello che iniziò a parlare fu esattamente lui;

X: *buon giorno, come ti senti?*

chiese con un sorriso stampato sul volto

 𖦹 salvami 𖦹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora