𖦹5𖦹

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《Paga pov》

Dopo pochi minuti prendendo dei respiri profondi riuscì a regolare la situazione.
con tutte le mie forze provai ad alzarmi e a guardarmi allo specchio,
Non per far sembrare la situazione ridicola, ma in quel momento potevo essere paragonato alla fontana di Trevi dei poveri.
Ero distrutto, sia fisicamente che mentalmente.

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*𝑃𝑎𝑔𝑎..*

spalancai gli occhi,
in quel momento avevo perso la percezione del tempo ed ero sicuro che Piadina avesse mandato a fanculo la situazione e se ne fosse andato a dormire.

*𝑝𝑎𝑔𝑎 𝑡𝑒 𝑙𝑜 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑜, 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑣𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑝𝑟𝑖.
𝑚𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑖 𝑓𝑎𝑐𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑎𝑛𝑔𝑜𝑠𝑐𝑖𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑡𝑒*

effettivamente piadina era dietro la porta da un bel po' di tempo,
non avrei mai voluto che proprio lui mi vedesse in questo modo

che figura di merda

Non so con quale coraggio ma aprì la porta,
prima che lui entrasse mi appoggiai al muro per la frustazione..
non so perché ma ormai non sapevo come potesse andar a finire la cosa.

In neanche una frazione di secondo, vidi la porta spalancarsi,
ed eccolo lì, Piadina.

non lo vidi subito bene in faccia,
ma quando si avvicinò a me rimasi quasi stupito..
Aveva gli occhi lucidi come se dovesse piangere da un momento all'altro.

Non appena fu ad un passo di distanza mi guardò e così feci anche io.. o meglio,
provai, perchè dopo poco mi rimisi a piangere come un bambino.
A quel punto Piadina si accovacciò e si accasciò a me abbracciandomi, così facendo mi misi con la testa attaccata al suo petto.

Purtroppo pian piano iniziai a singhiozzare sempre più forte fino al tal punto di scoppiare in un vero e proprio pianto.
Se devo dir la verità non c'era un reale motivo per quel pianto.

forse era solo per tutta l'angoscia accumulata in quel mese.

O semplicemente uno sfogo.

Ma il motivo non mi interessava più di tanto, la cosa che mi interessava nonostante la situazione, era di stare nelle braccia di Piadina.

Dopo poco lui si mise a sedere ed io ne approffittai per aggrapparmi ancora più a lui.

Passò del tempo ed io ero ancora lì a "sfogarmi"
Difatti piadina non notando nessun cambiamento riguardo a ciò
iniziò quasi a cullarmi come un bambino,
potevo percepire la sua mano accarezzarmi la schiena.

ormai senza più fiato in gola, iniziai finalmente a calmarmi.

《Piadina pov》

Ero disperato.
Sentire Paga piangere in quel modo mi mise su un'angoscia indescrivibile.
provai a calmarlo in ogni modo possibile e non so come ma ma ci riuscì,
difatti dopo non so quanto tempo si riuscì a calmare (anche se ancora respirava a fatica)

Chiusi gli occhi.
A parte l'accaduto io ero stanco,
ma non per la situazione, ero proprio stanco di mio.
Ogni mattina Paga si sveglia praticamente all'alba per fare varie ricerce per l'università perciò automaticamente sentendo lui andarsene dal letto mi sveglio anche io,

essendo già uno sfaticato non voglio sembrare quello che si alza ore dopo non facendo nulla (a parte studiare) tutto il giorno.

alzandoci all'alba di conseguenza andavamo a dormire presto ed infatti anche non sapendo minimamente l'orario capì fosse ormai arrivata l'ora in cui io andavo normalmente a dormire.

Per questo motivo rischiai di addormentarmi
e la cosa non mi dispiaceva affatto,
nel senso, anche se eravamo praticamente seduti per terra uno abbracciato all'altro non mi dava fastidio, anzi, mi piaceva.

Però è anche vero che se io mi fossi addormentato in una situazione del genere sarei stato una persona orribile, un vero e proprio pezzo di merda

perciò mi sforzai a stare sveglio.

aprì di nuovo gli occhi e diedi un'occhiata a Paga.
Ovviamente l'unica cosa che riuscivo a vedere in quel momento nel mio campo visivo era la sua schiena perciò l'unica cosa percepibile era che finalmente riprese il suo respiro regolare.

Forse era arrivato il momento di fare qualcosa..
Con malinconia cercai di staccarmi da lui
ma inaspettatamente dopo pochi centimetri di distanza Paga mi strinse ancor più forte di prima facendo di nuovo attaccare il suo petto al mio.
"E ora che faccio?"
pensai più modi possibili per continuare la situazione senza "ferirlo"
Eh niente, l'unica era di parlargli restando fermi così, di conseguenza provai a girare la testa così da vedere almeno la sua guancia accasciata alla mia spalla.

*𝑝𝑎𝑔𝑎..*

dissi sospirando

ℎ𝑒𝑦, 𝑛𝑜𝑛 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑟𝑜𝑣𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑖𝑐𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜, 𝑚𝑎*

...
Non sapevo come continuare la conversazione.. ero un idiota.

Non so con quale volontà di dio ma Paga girò la testa verso la mia, o meglio, se vogliamo rispettare le prospettive veso il mio collo.

Mi provò a guardare,
mi faceva tenerezza.. ma non lo dico in modo dispregiativo, il contrario.
Era come se il suo volto mostrasse il viso di un bambino.

In mia sprovvista però dopo poco mosse la testa guardando il pavimento..

*. . . 𝑠𝑐𝑢𝑠𝑎𝑚𝑖*

disse Paga con una voce tremolante

*𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒̀..?*

*. . .*

piccolo appunto, so benissimo che parlare/sfogarsi a parole non è affatto facile, ma c'è anche da dire che io e lui ci conoscevamo già da un bel po' di anni e speravo avesse almeno capito che si poteva fidare di me.
ed il fatto che pure in questo momento si rifiuti di dirmi il suo problema mi da abbastanza su i nervi

da lì decisi di parlagli sul serio,
ad a ogni costo.

Con tutta la mia volontà e un po' di sforzo mi alzai con Paga ancora attaccato a me.
Lo feci apposta così da essere sicuro che non si isolasse come aveva fatto un'ora prima.

*𝑃𝑖𝑎𝑑𝑖𝑛𝑎?*

Paga in quel momento dev'essere stato abbastanza confuso o comunque colpito

Provai a oltrepassare la porta del bagno senza fare casini e fortunatamente ci riuscì.

Andai verso il divano di Paga cercando di stare attento passo dopo passo per non scivolare o cadere.

Finalmemte arrivato presi Paga delicatamente e lo lasciai sopra la parte sinistra del suo divano rivolto verso destra così da potermi mettere davanti a lui così io con molta calma mi misi sopra al divano..

A quel punto lui mi guardava con uno sguardo confuso mentre io lo iniziai a guardare con uno sguardo serio e preoccupato.

* 𝑃𝑎𝑔𝑎, 𝑑𝑜𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑢 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑒𝑠𝑡𝑟𝑒𝑚𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑜, 𝑁𝑜𝑛 𝑝𝑢𝑜𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑑 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑣𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑖̀.*

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