Anni e anni dopo quell'episodio, il ragazzino che conduceva una vita piacevole con il fratello, divenne Nightmare, il re degli incubi, il quale non avrebbe mai provato la minima pietà nel vedere gli altri soffrire: li osservava con sadicità, il suo sguardo era compiaciuto. Uccidere era la sua ultima opzione, ma tuttavia un suicidio davanti ai suoi occhi poteva essere solo utile per le sue energie. Si nutriva di questa negatività ed era un'abitudine quotidiana sprigionarne ancora e ancora, fino allo sfinimento di qualsiasi essere gli stesse accanto.
A compensare questa malinconica vita era il fratello Dream, re dei sogni, in contrasto con qualsiasi gesto o pensiero del primo: amava fare sorridere gli altri, non esitava ad aiutare chi ne aveva bisogno, incitava a trovare sempre il lato positivo in tutto. Positivo è proprio il termine esatto per descrivere questo solare ragazzo.
I due vivevano nello stesso regno.
Nonostante questa situazione incomodasse Nightmare, egli era obbligato a sopportarlo ogni giorno, perché doveva mantenersi un equilibrio, una stabilità, altrimenti il regno sarebbe crollato e di conseguenza i due fratelli. Però più quell'ammasso di negatività disperdeva tale energia, più Dream glielo doveva impedire, spesso ferendolo.«Non pensi di esagerare?» chiedeva, alludendo a fermarlo, e già alzava l'arco con la trafiggente freccia color turchese.
«Io non esagero.»
«E allora tutti quelli che vedi farsi del male davanti ai tuoi occhi, per colpa tua? È sbagliato Nightmare...»
«In realtà io non faccio niente. Sono loro ad avere la colpa.» era l'unica risposta che riusciva a dare, mentre sul suo viso appariva un sadico sorriso.
In risposta agli impedimenti imposti dal fratello, Nightmare poté solo cambiare residenza: un oscuro e lugubre castello. Sempre nel regno, ma il più distante possibile da quell'invece acceso e colorato castello dove aveva vissuto fin da piccolo; ma soprattutto distante da Dream, che non faceva altro che complicare il suo lavoro.
~•~
Era di nuovo lì.
Nightmare si trovava per l'ennesima volta davanti all'entrata di quella locanda.
Era ormai perseguitato dall'idea di cosa ci fosse dietro quella porta, ammesso che ci fosse stato qualcosa nel lato opposto di un semplice disegno. Più volte aveva pensato che era stata solo un'impressione o la fantasia di un ingenuo bambino, eppure tornava sempre e non si spiegava il perché.
Nessuno osava mai aprire bocca quando era lui a varcare la soglia, sapevano che altrimenti spettava loro uno sguardo freddo e un sorriso macabro, seguito da chissà quali grida da parte del mostro infastidito.
Perciò entrando si fece tranquillamente strada tra i tavoli, per poi sedersi sempre davanti all'unica parete che non era del monotono marrone del legno, era quasi un posto riservato a lui. Ma sembrava esserci qualcuno che non era a conoscenza di questo e se ne stava seduto al posto di Nightmare senza farsi problemi.«È il mio posto.» rimproverò la ragazza seduta.
«Stavo mangiando.» rispose convinta.
«Vai a mangiare in un altro posto.»
«Quanto antipatico... Finisco e me ne vado»
Nightmare diede uno sguardo alla porta, poi alla ragazza.
«No e adesso spostati o ti farò spostare io.»
Roteò gli occhi «Ho capito, ci vediamo domani» si alzò dal posto e si incamminò verso la porta.
«Non ci vediamo "domani" se vuoi continuare a venire in questo posto.»
La ragazza non lo ascoltó e uscì dalla porta appoggiandola sull'architrave.
E il giorno dopo era un' altra volta seduta al posto del mostro.
Lui, vedendola appena entrato, andò verso di lei facendosi rigido.«Allora non hai capito.»
La ragazza non era sola stavolta.
C'era qualcuno con lei.
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𝔾𝕖𝕥 𝕐𝕠𝕦 𝕋𝕙𝕖 𝕄𝕠𝕠𝕟 {𝑵𝒊𝒈𝒉𝒕𝒎𝒂𝒓𝒆!𝑺𝒂𝒏𝒔 𝑿 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓}
Romance«𝑯𝒂𝒊 𝒎𝒂𝒊 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒐 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒎𝒐𝒅𝒐 𝒊𝒏 𝒄𝒖𝒊 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒊 𝒍𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒆? 𝑳𝒂 𝑳𝒖𝒏𝒂? 𝑰𝒍 𝒄𝒊𝒆𝒍𝒐 𝒏𝒐𝒕𝒕𝒖𝒓𝒏𝒐?» «𝑬 𝒄𝒉𝒆 𝒎𝒐𝒅𝒐 𝒆̀.?» «𝑵𝒐𝒏 𝒔𝒐, 𝒔𝒆𝒎𝒃𝒓𝒆𝒓𝒆𝒔𝒕𝒊... 𝒊𝒏𝒏𝒂...