•ꫀﺃᧁꫝꪻꫀꫀꪀ•

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«Perché qualcuno fa qualcosa?» domandò di rimando Nightmare.

«È maleducazione rispondere ad una domanda con un'altra, non lo sai?» la ragazza si alzò dal posto sul quale siedeva per avvicinarsi al mostro, il quale non si era ancora accomodato, e che rimase ad osservarla sedersi proprio davanti a sé, sopra il tavolo.

«Domandare è lecito, rispondere è educazione... non lo sai?» il suo tono di voce era inusualmente pacato ed ammaliante penso (T/n), è strano persino per lui.

«Proprio per questo, perché tieni un ciuffo davanti ad un occhio?» la ragazza insisteva tanto pur sapendo che egli non avrebbe necessariamente reagito bene; infondo lei stava quasi riuscendo a metterlo ai suoi piedi, o almeno questo le piaceva pensare.

«Sei una ragazzina insolente» un lato della bocca di Nightmare si sollevò creando un mezzo sorriso.

«Ho diciannove anni. Dov'è la tua irascibilità?» sorrise in modo diverso dal solito, ammaliante si ritrovò a pensare anche il mostro.

«Dov'è la tua ilarità invece?» l'idea iniziale era un susseguirsi di domande e spiegazioni, rispettivamente di (T/n) e di Nightmare, ma da un momento all'altro si trasformò in una serie di sguardi di sfida, uniti a provocazioni che i due si lanciavano l'un l'altra quasi fossero esplosivi, come se si stessero gradualmente e mutualmente dichiarando guerra.
Per ottenere cosa in fin dei conti?
Risposte chiedeva lei.
Ma lui? Cos'è che desiderava?
Non sapeva dare una risposta a sé stesso, come poteva darne più di una alla ragazza alla quale tanto si stava affezionando?

«Dov'è la chiave della biblioteca?» adesso (T/n) poggiava i piedi per terra e si guardava intorno, alludendo a scorgere un luogo che il mostro avrebbe usato per nascondere l'unica via di entrata per quella parte di paradiso.

«Non c'è nessuna chiave, solo i miei tentacoli ti impediranno di andare là dentro.» concluse infilando le mani dentro le tasche.

«Allora ho un'altra domanda, perché non vuoi che entri in quella meravigliosa biblioteca? Sono solo libri, niente armi o altro di pericoloso» la ragazza guardò intensamente Nightmare negli occhi, sperando di convincerlo.

«Se sono solo libri potrai farne a meno.» distolse lo sguardo lui, non riuscendo a opporsi in altro modo, come di consueto negli ultimi due giorni.

«Dici che devo iniziare a fare attenzione a quali parole uso?»

«Conviene a te e non a me, direi che è meglio di no.»

La ragazza non replicò, anzi a quell'affermazione pensó bene di lasciare la stanza senza preavviso, per andare verso le scale e dirigersi al piano superiore, dove si trovava la camera da letto; solo che lei non era diretta lì. Preferì avvicinarsi ancora una volta alla finestra dalla quale la Luna riusciva ad illuminare debolmente il corridoio.

«Che fai adesso.?» chiese Nightmare limitandosi a seguirla, infastidito dal cambio drastico di luogo.

«Visto che non so usare le parole, ho deciso che userò i fatti» gli rispose lei con tono deciso mentre scostava la tenda da davanti la finestra, così da aumentare la luce su di loro, creando l'effetto di un riflettore su un palco, dove due attori erano sul punto di fare un passo inaspettato.

«Ragazzina, non fare niente di avventato.» continuava a limitarsi.

«Sono (T/n) per te» dicendo questo si avvicinò a lui e posò le proprie labbra su quelle del mostro.

𝔾𝕖𝕥 𝕐𝕠𝕦 𝕋𝕙𝕖 𝕄𝕠𝕠𝕟 {𝑵𝒊𝒈𝒉𝒕𝒎𝒂𝒓𝒆!𝑺𝒂𝒏𝒔 𝑿 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora