Sedeva accanto a lei una ragazza uh po' più piccola, avrà avuto poco meno di vent'anni anni; aveva capelli non troppo lunghi, di un arancio scuro, sul castano andante; gli occhi grandi di un verde acceso, smeraldo; le guance rosee sulle quali si potevano chiaramente notare delle lentiggini, puntini marroncini che portavano facilmente a pensare fosse una ragazza dolce.
«Qua solo io posso sedermi.»
«Non penso sia così...» rispose la seconda, guardandolo, con
un'esitazione quasi impercettibile.«Non sai come funziona.?»
«So che se fosse il tuo posto ci sarebbe scritto "privato"»
«Piccola insolente, vi conviene spostarvi, a te e alla tua amichetta che è tornata.» cominciò a spazientirsi il ragazzo tentacolato.
«Almeno facci finire la colazione...»
«Devi darmi del lei.»
«Mi può gentilmente far finire la colazione?» provocò così una risata soffocata dell'amica.
Avrebbe potuto scaraventarla sulla parete, avrebbe potuto per lo meno ringhiarle contro, e invece? Invece stette fermo, non mosse un muscolo. La sua parte mostruosa, i suoi istinti sembravano essere sopraffatti, i suoi tentacoli sembravano attratti da una forza di gravità maggiore rispetto al normale.
Allora l'unico rumore che si poté udire fu il rimbombo della porta sbattuta da Nightmare perché egli stesso si era diretto verso l'uscita.
L'amica che aveva assistito alla scena sorrideva divertita, la gente all'interno della locanda sembrava parecchio spaventata dall'insolita reazione di Nightmare, ma la ragazza dai capelli rossi preferì seguirlo. Non poteva rendere vani i sacrifici che aveva fatto per arrivare fino a lì, subito appena incontrato il tanto cercato mostro.
Dopo qualche passo già si trovava a pochi metri di distanza da lui. Nightmare percepì il leggero ma deciso suono delle suole di quegli scarponcini marroni, che calpestavano lievemente la distesa bianca ai loro piedi; si voltò di scatto e i loro sguardi finalmente si incrociarono.«Mi stai dietro per essere scaraventata sulla neve.?»
«Esatto!» esclamò con sarcasmo. «Volevo abbracciarla e sono venuta per chiederti di buttarmi a terra.»
«Torna dalla tua amica per rompere a qualcun altro.»
«Uh no, dico sul serio. Ti sei mai sdraiato sulla neve? È così comoda... O forse non lo sentiresti per colpa della melma» le scappò un'innocente risatina.
Roteò gli occhi «Vuoi andartene.?»
«Certo, ma si dia il caso che tu hai delle informazioni preziose di cui ho bisogno»
«Mhm, e cosa ci ottengo io?»
«Non vuoi neanche sapere di cosa si tratta?»
«L' importante è la ricompensa.» si stampò un ghigno sul suo viso.
La ragazza, sul punto di dire qualcosa del quale si sarebbe pentita, rimase immobile; ma sgomenta da quel sorrisetto scosse la testa in segno di resa e pronunciò quelle desiderate parole:
«Ciò che vuoi»Il mostro sperava solo in quella risposta, ora la giovane era nelle sue mani e le avrebbe domandato il necessario per usarla a suo piacimento.
«Che informazioni ti servono, sentiamo.»
«Vuoi la versione estesa o quella breve?»
«Spiegati in due parole.»
«Va bene, ragazzo-pennello»
«Non letteralmente, idiota»
«Oh be', mi hanno parlato di un ragazzo con un pennello gigante e delle fiale di vernice, ma non so il suo nome»
«E chi te ne ha parlato?»
«Era vestito tutto di giallo con qualche striscia turchese qua e là e si chiamava...»
Nightmare la interruppe «Dream.»
«...si, Dream, e mi ha detto anche che tu potevi aiutarmi a trovarlo e il prima possibile» si mosse verso di lui di qualche centimetro.
«Mi dispiace ma prima viene quello che voglio io se vorrai il mio aiuto.»
«Oh ti dispiace, davvero?»
Ricominciava a spazientirsi, quella ragazza non aveva limiti.
«Vuoi trovare questo ragazzo o no.?»La ragazza annuì sicura di sé «Sono a tua piena disposizione»
Di nuovo quel ghigno, voleva giocare sporco.
«Anche a me serve trovare qualcuno. Si chiama Ink.»
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𝔾𝕖𝕥 𝕐𝕠𝕦 𝕋𝕙𝕖 𝕄𝕠𝕠𝕟 {𝑵𝒊𝒈𝒉𝒕𝒎𝒂𝒓𝒆!𝑺𝒂𝒏𝒔 𝑿 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓}
Romansa«𝑯𝒂𝒊 𝒎𝒂𝒊 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒂𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒐 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒎𝒐𝒅𝒐 𝒊𝒏 𝒄𝒖𝒊 𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒊 𝒍𝒆 𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒆? 𝑳𝒂 𝑳𝒖𝒏𝒂? 𝑰𝒍 𝒄𝒊𝒆𝒍𝒐 𝒏𝒐𝒕𝒕𝒖𝒓𝒏𝒐?» «𝑬 𝒄𝒉𝒆 𝒎𝒐𝒅𝒐 𝒆̀.?» «𝑵𝒐𝒏 𝒔𝒐, 𝒔𝒆𝒎𝒃𝒓𝒆𝒓𝒆𝒔𝒕𝒊... 𝒊𝒏𝒏𝒂...