•ꪀﺃꪀꫀꪻꫀꫀꪀ•

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Nightmare non reagì subito.
Rimase alcuni istanti ad assaporare quelle labbra rosa, senza ricambiare il bacio che gli stava offrendo (T/n).
Facile pensare che lo facesse solo per illuderla, tanto quanto ignorare quelle strane forze interiori che chiamiamo sentimenti, piuttosto che accettarli così come sono, lì dove sono, e per chi sono.
Il problema di Nightmare era proprio che non poteva accettarli in nessun modo, da nessuna parte e soprattutto per nessuno, almeno non sentimenti, emozioni del genere. No, queste avrebbero causato conseguenze drastiche non solo per lui, ma per tutti.
Quando si allontanò dalla ragazza abbozzò un'espressione di dissenso, mentre la sua testa si riempiva di assurde scuse da usare contro un gesto così semplice come un bacio.

«Dopo trenta secondi pieni non dirmi che non ti è piaciuto, Nightmare» sul suo viso splendeva constantemente un brillante sorriso per nascondere la paura di reazioni esagerate da parte del mostro.

«Hai deciso di chiamarmi col mio nome dopo due giorni.? E soprattutto di baciarmi dopo due cazzo di giorni.? Tu sei fuori di testa. Cosa ti aspetti che succeda ora.?» fingeva la rabbia per contrastare ciò che di buono stava sfortunatamente nascendo in lui.

«Si dice "a prima vista". "Amore a prima vista".»

«Stai parlando di amore dopo che ti ho lasciata morire assiderata nella Snowdin di Underswap. Hai sentito un echo flower riprodurre una scena che dovresti definire agghiacciante, dove ho fatto suicidare l'ennesima vittima. Ho tagliato una rosa davanti ai tuoi occhi. Ti ho forzata a dormire con me. Ho giurato di non farti mai entrare in quella biblioteca perché la adori. Ti ho lasciata qui, sola, un'intera giornata. Potrei continuare a farlo ogni giorno, settimana, mese, anno, e tu lo sai bene. Cosa c'è che non va in te?»

«Posso facilmente smontare tutto quello che hai detto con tre parole: sono ancora viva. Perché abbiamo notato entrambi che non hai intenzione di farmi del male. E questo non me lo so spiegare. Perciò ho capito solo due cose in un giorno e... insomma, qualche minuto».
Nightmare le fece segno di proseguire, in parte riflettendo su quello che lei stava dicendo.

Abbiamo notato entrambi che non hai intenzione di farmi del male.
Ma io ho bisogno di farle del male. Cos'è che mi frena?

«La prima è che ti piace poco poco il nero, - ridacchiò lievemente - e la seconda è che tu, mio caro Nightmare, hai paura di amare. Solo che non so il perché» dal modo in cui pronunciò le ultime parole, esse presero l'intonazione di una domanda.

«E non lo saprai oggi, mia cara (T/n).» rispose lui con una punta di soddisfazione.

«Hai usato il mio nome dopo due giorni. Dovrei prenderti per pazzo» anche stavolta scelse di sdrammatizzare, imitando leggermente il mostro nella sua precedente performance di motivazioni per il quale odiarlo. O meglio, non amarlo.

«Vorrà dire che chiederò a Dream» fece per andarsene sperando di intimorire un minimo il ragazzo tentacolato, ma senza molto successo.

«Non sai come arrivare al suo castello, né tantomeno come uscire da qui. Non ricordi? Attenzione alle parole.»

«Touchè» (T/n) avrebbe aggiunto altro, avrebbe continuato la conversazione, avrebbe insistito per sapere di più su Nightmare. Forse per rispetto, o magari per stanchezza, si limitò ad un dolce «Buonanotte» accompagnato dal solito smagliante sorriso, per poi dirigersi in camera.
Il mostro, dopo aver osservato quelle labbra augurargli una buona nottata, appoggiò la schiena al muro e scivolò giù fino a sedersi sul pavimento, accanto alla fatidica finestra dalla quale la Luna poteva illuminare debolmente il corridoio.
E continuò a riflettere.

Dovrei raccontarglielo?
No, non sono affari suoi.
Però in lei sento qualcosa di diverso, di stranamente disturbante, contro ogni mia forza e mio potere.
Quegli occhi verdi. Quelle ciocche rosse. Quella voce. Quel sorriso. Quelle labbra. Quel bacio.
Porca puttana, non posso permetterlo.
È in gioco l'intero multiverso.

𝔾𝕖𝕥 𝕐𝕠𝕦 𝕋𝕙𝕖 𝕄𝕠𝕠𝕟 {𝑵𝒊𝒈𝒉𝒕𝒎𝒂𝒓𝒆!𝑺𝒂𝒏𝒔 𝑿 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora