•ꪻ᭙ꫀꪀꪻꪗ ꪮꪀꫀ•

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Al mattino Nightmare non lasciò il castello abbandonando la ragazza come aveva tranquillamente fatto negli ultimi mesi. No, invece decise di svegliarsi ancora nel letto di (T/n), magari aspettare finché non avesse aperto gli occhi, oppure attenderla nella sala da pranzo, o nel salotto.
Al mattino Nightmare si svegliò e optò per sorprende la ragazza come meglio poteva, anche solo per il gusto di vederla sorridere, e non soffrire come faceva con chiunque altro.
Perciò si mise per un po' su un fianco contemplando il viso di (T/n), i suoi capelli scompigliati sul cuscino e i tratti delicati, per poi alzarsi dal letto e scendere al piano inferiore, dove non aveva pensato cosa fare durante l'attesa.
Spostò lo sguardo da un angolo all'altro del palazzo, accorgendosi che aveva passato anni attaccato ad oggetti e cose materiali in generale; i sentimenti gli erano stati utili solo per sopravvivere, ed esclusivamente quelli negativi. Ma non era colpa sua, lo avrebbe spiegato alla ragazza in qualche modo che i mostri, gli umani o chiunque altro vivesse tra sottosuolo e superfice di qualsisi universo esistente, aveva subìto l'influenza negativa del principe degli incubi semplicemente perché egli doveva. La loro vita o la mia.

Perso nei suoi pensieri finì per entrare nella biblioteca e socchiudere la porta, forse per distrazione, o forse per invitare in qualche modo (T/n) ad entrare non appena sarebbe scesa. E così accadde.
Quasi un'ora dopo la ragazza si trovava davanti alla porta che tanto aveva sperato si aprisse, indecisa tra l'entrare e il chiedere a Nightmare se potesse leggere almeno un libro... Ma lei non sapeva che Nightmare era in casa. Sarebbe entrata e uscita dopo un po'.
Quindi schiuse la porta e, senza fare un passo avanti, ammirò la maestosità di tutti quei libri poggiati ordinatamente su ripiani in legno.

Probabilmente li ha suddivisi in sezioni.

Dopo svariati secondi si accorse che Nightmare era di fronte a lei, e l'aveva guardata da quando era entrata fino all'istante in cui gli sguardi si erano incontrati. Fu colta di sorpresa, eppure si limitò a ridacchiare notando il leggero rossore sul viso di Nightmare, infatti egli abbassò immediatamente l'occhio su uno dei tanti specchi che stavano appoggiati sugli angoli degli scaffali, per poi girarsi e non aggiungere niente.
Lei allora scosse la testa e iniziò a girovagare tra le mensole e a leggere nomi di libri, a scrutare le copertine e a sfogliare le pagine estraendo ogni tanto i libri dai ripiani.
Nightmare l'ammirava come suo solito, intanto il cuore gli si scaldava e questa cosa non poteva che fargli male... ma preferiva essere masochista piuttosto che ferire in qualche modo quella ragazza.
Rimasero parole in sospeso, mentre lei si faceva strada per la biblioteca e lui la guardava attraverso il riflesso sui vari specchi.
(T/n) prese un libro e si sedette sul pavimento appoggiando la schiena allo scaffale, e leggendo la dedica all'inizio della prima pagina.
"A chi ha capito cosa sia l'amore. Hai tutta la mia stima."

«Leggi romanzi rosa? Non me lo aspettavo da te» disse alzando gli occhi su Nightmare, che le stava passando davanti proprio in quell'istante.

«Leggo da molto più tempo di quanto pensi.» replicò sedendosi accanto a lei.

«Cosa vuoi dire? Non è che hai vissuto un'altra vita dove eri una ragazza che ama le storie d'amore e te la ricordi?» come sempre amava prenderlo in giro.

«Non proprio, ma quasi».

«Non riesco ad immaginarti in quel modo, ti prego» rise, poi aggiunse «Allora... tu che hai tanta esperienza, hai capito cos'è l'amore?»

«Lo trovo impossibile, al massimo l'ho interpretato» continuò Nightmare guardando le mani di (T/n) sul libro.

«Concordo sulla prima parte. E come lo hai interpretato?» adesso lo sguardo del ragazzo era anche sulla propria mano, visto che lei le aveva unite.

«L'amore.» posò la corona accanto a sé con la mano libera. «L'amore è la mia debolezza, è la mia criptonite, la mia fine.»

«Sei drammatico, forse. Ma penso tu abbia i tuoi motivi per definirlo così» inarcò le labbra in un sorriso, per poi appoggiare la testa sulla spalla di lui e continuare a sfogliare il libro.
E sorrise anche lui. Mostró un piccolo e forse insignificante sorriso, ma non ne esibiva uno così sincero da troppo tempo.

𝔾𝕖𝕥 𝕐𝕠𝕦 𝕋𝕙𝕖 𝕄𝕠𝕠𝕟 {𝑵𝒊𝒈𝒉𝒕𝒎𝒂𝒓𝒆!𝑺𝒂𝒏𝒔 𝑿 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora