Pretty boy -Sakusa Kiyoomi x reader |ita|

10.

Mi svegliai un po' dolorante, portandomi una mano alla schiena per massaggiare la zona che mi doleva. Subito notai le figure di Sakusa e dei due gemelli già in divisa, che mi fissavano con una sguardo a metà tra il severo e il preoccupato.

-Che sta succedendo...?- chiesi sbadigliando. -Kiyoomi ci ha detto che hai un livido, sul collo...e abbiamo notato anche dei segni rossi sul polso. Devi dirci qualcosa?- cercò di convincermi a parlare Osamu. -Ah..no non è nulla...ho indossato degli elastici e sul collo è una puntura che ho stuzzicato, tutto qui-. Sakusa mi prese per le spalle, guardandomi con uno sguardo disperato. -T/n-chan per favore, dici la verità. Possiamo aiutarti...ti prego...- vedevo l'agitazione che faceva tremare le sue pupille.
Abbassai il capo, guardandomi le mani. -Possiamo parlare...da soli?- chiesi spostando una mano verso la manica della divisa di Sakusa, in modo da indicare che volevo rimanere sola con lui. I gemelli si lanciarono uno sguardo, uscendo poi dalla stanza.

-Eita...sono andata a casa sua... è venuto fuori scuola, abbiamo camminato fino a casa sua, e poi mi ha fatta salire...e..ed è successo...io ho provato a distaccarmi...ma era forte...- la voce mi tremava, era maledettamente flebile. Qualche lacrima rigò il mio viso, ma furono subito catturate dal pollice del ragazzo, che aveva cercato di nascondere la sua preoccupazione dietro un viso più rilassato. Mi ritrovai tra le sue braccia, e mi strinsi a queste, come se fossero l'unica cosa che poteva evitarmi una caduta precipitosa in un oblio sconosciuto.

Sakusa si alzò in piedi, sempre tenendomi in braccio. Il mio viso ero poggiato accanto al suo collo e le lacrime che ancora scendevano gli bagnavano la pelle. Aveva un braccio sotto il mio fondoschiena, per non farmi cadere, ma la mano era poggiata sul mio fianco, mentre l'altra la muoveva tra i miei capelli cercando di farmi calmare. Uscì dalla stanza, tenendomi sempre con sé. -Ragazzi- si rivolse ai gemelli -andate a scuola, T/n ed io ci prenderemo una pausa per oggi- -Sì ma T/n, io devo capire cosa le è succ...- Osamu fermò Atsumu dal salire le scale, sopra le quali c'eravamo Sakusa ed io. -Atsumu, andiamo-.

•

Lo stress aveva esaurito le mie forze, così mi riaddormentai, sotto il leggero tocco di Kiyoomi. Al mio risveglio lo trovai accanto al mio letto, con un bicchiere d'acqua e dei pancakes. Gli rivolsi un sorriso un po' impacciato, per ringraziarlo delle sue attenzioni. Come risposta si chinò su di me e mi scoccò un bacio sulla fronte. -Mi dispiace di averti trattenuto a casa con me...- gli dissi con voce ancora un po' assonnata. Ero un po' disorientata dallo sbalzo di temperatura che c'era sotto le coperte, dov'ero stata fino a poco prima, e la stanza più fredda. 
-Io ho deciso di rimanere, tu non mi hai chiesto nulla- mi bloccò dal ribattere, così mi tirai su, mettendomi a sedere tra le coperte.
-Credo di stare bene, preparo io il pranzo va bene?- -Mi dispiace deluderti, ma ho già fatto io e in ogni caso non ci saresti riuscita in tempo, è già l'una- -L'UNA?! Ma quanto ho dormito...?- -Mh un bel po' principessa-.

Come la sera prima, mangiammo sul tavolino del divano. Il ragazzo non mi lasciò un attimo, stringendomi a sé come meglio poteva. Era un metodo strano di dimostrare il suo affetto. Dai suoi occhi sembrava non traspirasse alcuna emozione, eppure nascondeva una tale dolcezza dentro di sé, che però cercava, per qualche strana ragione, di nascondere.

-Ah...devo mettere il ghiaccio, altrimenti questi lividi non spariranno più...- -Stai qui, vado io-. Il moro si alzò, dirigendosi in cucina. Sentii il rumore del ghiaccio che si sgretolava a contatto con il cassetto del freezer.

Tornò nella stanza con un pezzo di stoffa con cui aveva avvolto i cubetti.
Ne prese uno e lo applicò con delicatezza su una delle zone arrossate. Mi sentii protetta in quel momento. Era un gesto stupido, che avrebbe potuto fare chiunque, ma per me, in quel momento, lui che stava alleviando il dolore causatomi da quei lividi, era tutto.

Finii a fissare il suo viso bianco, osservandone attentamente i dettagli, soffermandomi su ogni imperfezione e ammirandone la bellezza. I nostri sguardi si incrociarono. Mi avvicinai al suo viso, delineandone i contorni con l'indice. Arrivai a far sfiorare le nostre labbra, per poi unirle. Sakusa spostò una mano dietro il mio collo, avvolgendolo con questa. Mi stesi sul divano con lui sopra di me, mentre continuavamo a baciarci, facendo unire le nostre lingue, i nostri corpi e le nostre anime.
Sentii una mano toccare la pelle sulla mia pancia, facendomi venire i brividi. Poco dopo però si allontanò, alzandosi da me. -Mi dispiace, ho allungato le mani, anche dopo quello che hai subito, non volevo...-. Gli sorrisi, compiaciuta, con l'effetto del suo bacio ancora in circolo nel mio corpo. Gli presi la mano che aveva allontanato da me, riportandola sotto la mia maglia. -Contrariamente a quello che credi...il tuo tocco mi fa sentire sicura, quindi ti prego...continua-.

•

-Siamo a casaaaaaaa- Atsumu entrò alquanto spumeggiante, per chissà quale ragione. Si precipitò su di me, preoccupandosi per il mio stato mentale. Lo rassicurai con uno sguardo, al quale rispose poggiando la testa sulle mie gambe. -'Umu carenza di coccole?- il tinto annuì con il capo, raggomitolandosi come un bambino, abbandonandosi al mio tocco.

Il moro intanto si era accomodato accanto a me, disegnando cerchi con le dita, sul tessuto che mi copriva.
-Sbaglio o siete più intimi?- chiese Osamu, attento come al solito. -Sono successe un po' di cose...e abbiamo deciso di fidanzarci, anche se non ci conosciamo da molto- -T/N-CHAN MI HAI ABBANDONATO- piagnucolò Atsumu -KIYOOMI SARAI ANCHE IL SUO RAGAZZO, MA LEI RESTA MIA- gridò poi quasi in lacrime. Il ragazzo alla mia destra lo incenerì con lo sguardo, assestandogli un pugno sulla testa, per poi tornare ad accarezzare la mia schiena.