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-Divinità che schifo questa pizza!- urlò il gufo, bevendo ampi sorsi dal collo stretto della bottiglia. -L'anno scorso sono stato in Italia con i miei e ho assaggiato la pizza napolena, una cosa del genere, quella sì che si poteva chiamare pizza e non aveva nulla a che vedere con questo cartone che stiamo mangiando-. -Bokuto...MA CHE VUOL DIRE NAPOLENA? HAHHAHAH SI DICE NAPOLETANA- lo corresse un ragazzo dai capelli bianchi con le punte grigie. Era più magro rispetto Bokuto, ma comunque muscoloso e a dir la verità mi attirava un po'. Da quello che avevo capito il suo cognome era Semi.

Avevo sempre avuto un debole per i pallavolisti, magari a causa del fatto che i gemelli praticassero questo sport, ma davvero non potevo resistere ai ragazzi che facevano pallavolo. Amavo quando durante le partite indossavano quelle maglie aderenti che mettevano in risalto il fisico scolpito, per non parlare dei calzettoni fin sopra il ginocchio, quelli erano davvero il mio punto debole.

Era una comitiva alquanto bizzarra, non sapevo come si erano conosciuti i ragazzi, siccome appartenevano tutti a scuole differenti e quindi a squadre differenti e rivali, fatta eccezione per i gemelli che però valevano per uno. In realtà però c'era un ragazzo, Tendō che era in squadra con Semi. Era uno alquanto versatile, a metà tra il super turbolento e molto sulle sue, per questo sommariamente si adattava un po' a tutti, anche se sapevo che la sua infanzia non era stata delle migliori.

Per la cena ci eravamo accampati attorno al divano, un po' sul pavimento e un po' sul soffice sofà. Sakusa era capitato accanto a me, o meglio si era seduto di sua spontanea volontà, come aveva fatto Semi che aveva lanciato via il povero Bokuto che si stava accomodando alla mia destra. Insomma ero diventata un peperone, in mezzo a due ragazzi che non mi erano del tutto indifferenti. Fortunatamente però i ragazzi avevano acquistato varie cassette di birra, così dopo qualche sorso cominciai a sciogliermi e il gruppo non perse occasione per diventare più intimo con la sottoscritta.

Quando finalmente finimmo di mangiare, tra una fetta di "pizza" e qualche bottiglia di birra sparsa qua e là, decidemmo di mettere su un film horror, sotto suggerimento di Semi, che nei suoi film mentali aveva immaginato di coccolarmi appena avrei avuto paura, cosa che non sarebbe successa, visto il mio amore per questo genere cinematografico. Il poverino non riuscì nemmeno a sedersi accanto a me, poiché Atsumu mi rapì con una specie di mossa di wrestling gettandomi sul divano, per poi accomodarsi e farmi posizionare tra le sue gambe, bloccandomi con una braccio in una presa ben serrata.
-Uhm Semi? Puoi spegnere la luce visto che ti trovi lì vicino?- chiesi al ragazzo. -T/n-chan, tutta questa formalità? Non usare il cognome chiamami Eita- mi rivolse un sorrisetto quasi di sfida. -Ah, uh ok (?)-.

Dopo circa mezz'ora dall'inizio del film mi sporsi dietro lo schienale del divano, dove era nascosto il povero gufo, spaventato dalle innumerevoli scene di sangue del film splatter che avevano scelto. -Bokuto, vieni qui- sussurai, facendogli cenno di salire sul divano.
Atsumu un po' per l'alcool, un po' per la posizione in cui eravamo, si era addormentato e così mi svincolai dalla presa fin troppo possessiva e feci accomodare Bokuto con la testa sulle mie gambe, accarezzandogli i capelli, attorcigliando qualche ciocca grigia per farlo calmare.

Poco dopo sentii una stretta allontanarmi dal ragazzo, che finì per sbattere con la testa sui cuscini del divano. Alzai lo sguardo verso il mio rapitore, notando che si trattava di Sakusa. -Bokuto è grande, se lo tratti come un bambino non dimostrerà mai la sua età-. Mi ritrovai quindi tra le gambe del moro, con il suo mento sulla mia testa ed entrambe le sue braccia incrociate ad avvolgermi le spalle. Non osai muovermi di un millimetro, inspirando completamente il suo profumo, godendomi il battito del suo cuore contro la mia schiena, quasi come se potesse attraversarla, toccando il mio cuore che giaceva protetto dalla gabbia toracica, minacciata di essere rotta dalla frenesia del battito che aveva acquisito l'organo di Sakusa.

Cominciai a sentire gli occhi pesanti e la mente annebbiarsi. Reggevo abbastanza bene l'alcool, ma quella sera avevo bevuto qualche sorso di troppo, finendo per abbandonarmi al petto caldo e ampio di Kiyoomi. Potei quasi sentire il velo di imbarazzo che scese sul ragazzo a quella mia azione. Evidentemente prima non si era nemmeno reso conto di quello che aveva fatto, ma ora che eravamo praticamente appiccicati la cosa cambiava un bel po'.

Sakusa's pov:
Non mi riconosco, non sono io. Come mi trovo in questa situazione? Non la conosco nemmeno da un giorno, le ho dato la mia sciarpa pensando che non l'avrei più vista e invece l'ho sottratta a Bokuto, per quale motivo? Non avevo un motivo...ma non volevo vederla dare attenzioni a lui, in quel momento...desideravo di essere al posto di Bokuto...? È mai possibile un'idiozia del genere? No, dev'esserci un'altra spiegazione. NON LA CONOSCO, non posso provare un interesse tale per lei da esserne geloso. Profuma così tanto però..anche quando voleva restituirmi la sciarpa, nonostante l'avesse lavata era infusa di questo profumo. È così leggero eppure non puoi dimenticarlo. Anche i capelli sono morbidi. che qualcuno mi abbia visto accarezzarla in questo modo...?

Mi guardai intorno, per scrutare la situazione. I ragazzi erano quasi tutti addormentati tranne Bokuto che era troppo brillo per capire qualsiasi cosa stesse succedendo attorno a lui e Tendō, che aveva la testa incollata sullo schermo del cellulare. Evidentemente stava parlando con il fidanzato. Faceva parte della sua squadra, era il capitano, un certo Ushijima, un tipo colossale con i capelli verdi. Me ne aveva parlato poco dopo essersi fidanzati. Avevamo acquisito molta confidenza uscendo insieme ed eravamo quasi migliori amici. Gli feci un cenno e un po' maledicendomi si alzò dal tappeto su cui si era posizionato appoggiando la schiena alla parte bassa della poltrona dietro di lui. Svegliò tutti i ragazzi, alzando una nuvola di lamenti generali, raccomandando loro di fare silenzio per non svegliare T/n e li fece salire in camera. Avevo ottenuto quello che volevo. Feci stendere T/n che si era ormai completamente adagiata su di me e mi posizionai dietro di lei, sul divano, stringendole la vita in modo tale che potesse nascondere il viso contro il mio petto.

Pretty boy -Sakusa Kiyoomi x reader  |ita|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora