Pretty boy -Sakusa Kiyoomi x reader |ita|

20.

Sentii il ragazzo al mio fianco girarsi tra le coperte. Ero ancora tra le sue braccia, anche se la sua presa era diventata più debole una volta addormentatosi. Mi strinsi ancora a lui. Era estate e il caldo fuori non mancava, ma le stanze erano ben arieggiate e il clima nella nostra era quasi fresco. Alzai un braccio, liberandolo dal lenzuolo e lo spostai sulla chioma del moro, massaggiandogliela con i polpastrelli, giocando con le ciocche arrotolandole attorno alle mie dita. Lo sentii muoversi un po' e aprire timidamente un occhio ancora assonnato. -Buongiorno- mi disse con la sua tipica voce roca appena sveglio, seguita da una lieve risatina. Mi tirò a sé in modo tale da stringermi di più. Ci ritrovammo con lui steso supino ed io sopra di lui avvinghiata al suo bacino come un koala. Mi accarezzò la testa, sapeva che era una cosa che adoravo e mi faceva rilassare molto, soprattutto quando prendeva qualche ciocca di capelli tirandola lievemente un paio di volte. A tal proposito spesso si ritrovava a farmi lo shampoo e ad asciugarmi i capelli. Di solito mi mettevo seduta accanto al bordo della vasca, dando la schiena a questa e abbassavo la testa verso l'interno. Sakusa come un vero parrucchiere  si metteva dall'altro lato della vasca, nel suo appartamento aveva una di quelle con i piedini a zampa di leone, un po' rialzata da terra e quindi era posizionata al centro del bagno in modo che ci si potesse accedere da qualsiasi lato. A quei ricordi sorrisi ed evidentemente le mie guance che si contraevano furono notate da Kyoomi. -Sei felice?- mi chiese. Alzai il viso dai suoi pettorali, in modo da poterlo guardare in viso. -Sì, stavo pensando al mio altro fidanzato- scherzai, ridacchiando in silenzio. -Ah sì? Dovresti farmelo conoscere, potrei scoparti davanti a lui così capirebbe che sei mia-. Il mio stomaco...il mio stomaco fu totalmente invaso da uno sciame di farfalle. Decisi però di continuare a provocarlo. -Vedo che siamo abbastanza arrapati ultimamente..- gli dissi, con voce quasi impercettibilmente tremolante a causa della sensazione che poco prima aveva provocato in me. Spostò la mano sulla mia natica, stringendola e facendo movimenti circolari con il palmo. -Sì, qualche problema a riguardo?- mi rispose a tono. -Assolutamente nessuno- dissi, baciandolo con un sorriso stampato sul mio volto.

-Oggi avete la prima partita vero?- mi staccai da lui e vidi che mi guardò torvo per un secondo a causa dell'azione che avevo appena compiuto. -Sì, inoltre mi hanno detto che giocheremo sempre con la stessa squadra, solo che in località diverse, in modo da adattarci a tutti i tipi di palazzetti- -Mh capito- corrugai la fronte, cercando di capire chi potesse mai essere la squadra avversaria. Evidentemente non  era una di quelle delle nostre zone.

•

La sala per la colazione era gremita di gente. Ci avvicinammo al tavolo dalle squadra, dove avevano riservato i nostri posti. Mentre il moro conversava un po', cosa strana da parte sua, andai a salutare i gemelli Miya e il resto del gruppo.
-Allora? Com'è stata la vostra notte da fidanzatini?- mi sfottè Tendou. -Stupenda, come la tua immagino- ammiccai al suo fidanzato scherzosamente. -Nah, questo dormiglione non mi ha proprio dato soddisfazione- disse il rosso, guardando male Ushijima al suo fianco. -Sarà per la prossima- lo presi in giro, continuando il giro di saluti, dove non poteva mancare un caloroso abbraccio al mio gufo preferito.
Quando ebbi salutato anche i fratelli Miya, che mi tempestarono di baci, tornai al mio tavolo.

-Carichi per oggi?- chiesi ai ragazzi, che sorridenti annuirono, alcuni ancora un po' assonnati e altri desiderosi di passare l'intera giornata al mare. Anche il coach si avvicinò al tavolo per fare le solite raccomandazioni, riservando un saluto speciale per me. Avevo passato numerose giornate alle partite e agli allenamenti di Sakusa, ed ero diventata abbastanza esperta. Il coach aveva cominciato ad invitarmi a guardare le partite in campo, prendendo quasi il posto di una manager e anche la squadra aveva quindi cominciato a conoscermi meglio.

Sentii il cellulare vibrare e notai la notifica.

[Messaggi]
[Minthe ❤️: come va? mi manchii                10:07]

Aprii la chat.

Minthe ❤️
come va? mi manchii
10:07

Minthe! mi manchi anche tu
10:07
va tutto bene, sono in vacanza
con Kyoomi e la sua squadra
10:07
e indovina un po'
10:07
ci sono anche i Miya e il resto
del gruppo
10:08

non doveva essere una vacanza
di coppia?
10:08

sì...questa era l'idea ma diciamo
che c'è stato un piccolo
inconveniente
10:08
avevo litigato con Atsumu per la
sua gelosia o iperprotettività non
ho nemmeno idea di come definirla
10:08
così me li sono ritrovati dietro
10:08
HANNO PERFINO SCOPERTO TUTTI
GLI HOTEL E FATTO LE PRENOTAZIONI LÌ
10:08

NON CI CREDO HAHAHAHA
10:09
li adoro sono incredibili
10:09

sì ma li adoreresti di meno
se invadessero la tua privacy
10:09

in effetti
10:09
però sai che lo fanno perché ci
tengono davvero tanto a te
10:09

hai ragione ma esagerano
10:10

vabbè dai...ricordati di scrivermi
ogni tanto eh <(￣︶￣)↗
10:10

sì ovvio ❤️
10:10

ti voglio bene
10:10
e buona vacanza, usate le protezioni
10:10

lo stesso consiglio vale per te :P
10:10

Dopo aver finito la colazione salimmo in camera a sistemarci. Kyoomi indossò la tuta dell'allenamento poiché prima dell'amichevole dovevano allenarsi e io lo seguii indossando dei pantaloncini morbidi e una canottiera leggermente aderente. Presi anche un giacchetto antivento oversize, sapendo che la zona del palazzetto era abbastanza ventosa soprattutto di sera. Il gruppo invece decise di andare a fare un giro per la città, mangiando fuori e assistendo direttamente alla partita.

•

L'auto si fermò nel parcheggio del palazzetto. Era una struttura abbastanza ampia, che ospitava ben due campi di pallavolo, che tolte le reti lasciavano spazio ad un campo da basket. Attesi all'esterno degli spogliatoi che i ragazzi fossero pronti. C'era un piccolo bar e decisi di prendere qualcosa. Non ero sola lì. Al banco infatti c'era un ragazzo con un abbigliamento da pallavolista. Pensai subito fosse uno degli avversari e non mi sbagliai, ma quando si girò verso di me, capii che non sarebbe stata una bella partita.