Mi trascinai lungo il corridoio, strisciando la borsa lungo questo, mentre svogliatamente mi dirigevo verso il tetto dove eravamo soliti avere il pranzo i gemelli ed io, ed infatti li ritrovai seduti che già addentavano i loro onigiri.
Mi lasciai cadere tra di loro, stremata per la ramanzina ricevuta per il ritardo e le pesanti ore di lezione. Perfino nell'ora di canto non ero riuscita ad intonare una sola nota per bene.-Stasera che si fa?- chiese Atsumu energico come sempre. -Non so ma dopo voglio passare da Pinky perché hanno detto che hanno creato un nuovo tipo di mochi e che hanno introdotto dei dolci cinesi, ma sono in edizione limitata e non voglio assolutamente perdermeli. Quindiiii ci vediamo appena esco dalla pasticceria a casa mia. Vi chiamo e non dimenticate di portare il cambio di abiti, tanto dormite da me come sempre e i pigiami li avete già lì-. Addentai il mio pranzo, assaporandolo. -Ma Pinky non è la pasticceria dove va sempre Sakusa?- quasi soffocai -Cooooooosa?! Ma no...ehm.. in ogni caso non mi perderei quei dolci cinesi-.
La pausa pranzo durò meno di quello che credessimo, così ci ritrovammo tutti e tre ognuno nelle rispettive classi.
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Era inizio marzo e ancora faceva un po' freddo. Mi strinsi nella giacchetta della divisa scolastica, con la gonna alquanto corta che svolazzava mossa dal venticello che mi investiva le cosce quasi completamente coperte dalle parigine.
Mi affrettai a giungere alla pasticceria, per non trovare troppa folla. Trovai un posticino accanto alla vetrata della pasticceria. Una cameriera con un grazioso vestito rosa mi si avvicinò, chiedendomi del mio ordine. Come mi ero prefissata ordinai due Tanghulu, uno alla fragola e uno ai mirtilli. Consistevano in degli spiedini di frutta ricoperti di zucchero sciolto che creava una specie di rivestimento solito e trasparente per i frutti. In accompagnamento ordinai un cappuccino che mi fu servito in un ampio bicchiere in carta con un coperchio marrone a coprirne l'apertura. Mi poggiai allo schienale della poltroncina che costituiva la mia seduta e poggiai la testa all'indietro sullo schienale di questa. Sfortunatamente il cliente dietro di me ebbe la stessa pensata e finimmo per far scontrare le nostre teste. Entrambi ci girammo per scusarci e sgranai gli occhi alla vista del ragazzo in mascherina che mi guardava con uno sguardo indecifrabile, a metà tra il dispiaciuto, l'infastidito e l'apatico. Anche lui aveva ordinato i Tanghulu e visto che ne stava mangiando uno ai kiwi la mascherina era abbassata a coprirgli solo il mento. Era la prima volta che vedevo la sua bocca ed era davvero perfetta vista nel contesto. -Scusaa avrei dovuto guardare...- mi scusai, raccattando tutte le mie cose dal tavolo e dirigendomi verso la cassa.Rivolsi un cordiale sorriso alla cassiera e cercai di estrarre dalla mia borsa il portafogli, sempre tenendo in equilibrio non so come il mio cappuccino. Pagai e mi diressi verso la porta per uscire, tirandola verso di me e facendo tintinnare la campanellina posta sopra di questa. Una presa sulla mia borsa mi fece fermare e incuriosita, pensando di essermi impigliata da qualche parte, mi girai. Un ragazzo molto sorridente mi porse il mio portafogli, dicendomi che mi era caduto alla cassa. Lo ringraziai sfoderando un sorriso a trentadue denti.
Finalmente potei uscire dalla pasticceria. Le temperature erano un po' calate ma non faceva freddissimo e mi bastò strofinarmi un po' le braccia con le mani per riscaldarmi. Ma come se la mia pace fosse stata completamente esaurita, una mano grande quasi quanto la mia testa si poggiò su questa, bloccandomi. -Ma insomma...- borbottai tra me e mi girai per osservare l'ostacolo che questa volta mi stava bloccando. Era Sakusa, questa volta con la mascherina a coprirgli la bocca. -Senti mi dispiace, prima non ti ho chiesto scusa- rimasi allibbita, incantata ad osservare la sua pelle candida, un po' arrossata sulle gote, ma non troppo grazie alla mascherina che gli teneva al caldo il viso. Le nocche infatti erano molto più arrossate. Spostai la sua mano dal mio capo, prendendogliela tra la mia, che riusciva a malapena ad avvolgerla. Con il pollice accarezzai la pelle ruvida a causa del freddo e degli incessanti allenamenti di pallavolo. -Hai le mani congelate- e prima ancora che potessi ribattere si tolse la sciarpa avvolgendola attorno al mio collo. In realtà a causa dello spessore dell'indumento mi ritrovai il viso completamente coperto. Il moro si girò sfilando la mano dalla mia, lasciandomi la sua sciarpa e tantissime cose da dire, ma che non avrei mai veramente detto.
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I gemelli erano già a casa mia al caldo sotto il plaid. Appena sentirono la serratura scattare corsero verso di me e quasi mi gettarono sul pavimento. Osamu, più attento di Atsumu, troppo preso dal coccolarmi, si rese conto subito della sciarpa che indossavo. -Come hai avuto la sciarpa di Kiyoomi? Non l'avrai mica rubata...piccola stalker?- -Ehy! Come ti permettiii, me l'ha data lui...di sua spontanea volontà aggiungerei- Atsumu con occhi fiammeggianti, come un cane da guardia prese ad odorarmi per poi sentenziare -Hai il profumo di Sakusa, lava immediatamente la divisa e vai a farti uno shampoo- -Ma l'ho fatto ieri! E non è brutto questo profumo- Il biondo indignato se ne andò in cucina, dicendoci di non disturbarlo finché non avesse superato il mio "tradimento". Così finii sul divano coccolata da Osamu a raccontargli ciò che era successo alla pasticceria.
Passammo qualche ora sul divano, guardando film e parlando del più e del meno, sgranocchiando popcorn, finché non decidemmo che era giunta l'ora di prepararci per l'uscita di quella sera. -Allora dove andiamo stasera?- -Incontriamo un po' di gente ti va?- -Certo! Sai che mi piace, ma chi sarebbero?- -Uhm Atsumuuuuuu vieni prepariamociii- vidi i due gemelli scomparire al piano di sopra, occupando il bagno. -Guarda che non mi si ignora così ehh- gridai sempre senza alzarmi dal divano.
Rassegnata all'idea di non ricevere una risposta mi diressi in camera, dove svuotai completamente il mio armadio per trovare qualcosa da mettere. Dopo innumerevoli mise presi un top bianco che mi scopriva la pancia e lo abbinai a dei jeans neri aderenti, alquanto strappati. Per completare il tutto presi un giacchetto largo che rendeva più semplice l'outfit. -Sì a Sakusa piacerà- Osamu era comparso sulla soglia della porta, quasi spaventandomi. -Cos'hai detto?- -Nulla, non hai tempo per pensare, vai a sistemarti in bagno-. Mi spinse lungo il corridoio ignorando le mie domande e chiudendomi in bagno. -Ehyyy non si fa così peròooo!-.
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Pretty boy -Sakusa Kiyoomi x reader |ita|
Fanfiction"C'è un ragazzo che mi piace. Gira sempre con una mascherina e da quello che so frequenta il club di pallavolo nella sua scuola" ⚠️: -scene lemon -scene smut -alcool -molestie -personaggi appartenenti alla LGBT (non è ammessa l'omofobia) -non seguo...