Palla di Pelo

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La mattina dopo, le nuvole che avevano oscurato il cielo la notte prima, portarono la pioggia.

Una pioggia incessante che infuriava contro le finestre e le mura della scuola.

Era domenica e quel giorno ci sarebbe dovuto essere l'uscita ad Hogsmeade.

Ovviamene la McGranitt, dopo le previsioni tempestose di quella giornata, aveva annullato tutte le attività all'aperto.

Hermione era sola in camera.

Ginny era uscita a fare chissà cosa e lei aveva approfittato per starsene al calduccio a leggere un libro.

Quando sentì un grattare persistente alla porta, la riccia si alzò sicura di trovarci Grattastinchi che rientrava dai suoi giri.

Invece trovò uno splendido ed enorme gatto dal pelo grigio chiaro e scuro, in un connubio di colori spettacolari. Non appena la porta fu abbastanza aperta, il gatto si infilò nella stanza come se niente fosse e salì sul letto a baldacchino, per poi fissarla con uno sguardo particolare.

Sembrava fosse corrucciato e spazientito.

Hermione non ci badò più di tanto e ridacchiando felice si avvicinò al suo nuovo amico.

Non era il suo amato Grattastinchi ma era pur sempre un gatto e la ragazza adorava quegli esserini pelosi.

Così, ignorando la stranezza di trovarsi un gatto sconosciuto in camera, prese a coccolarlo.

Prima dietro le orecchie, poi nella gorgiera morbidissima, per poi passare alla pancia quando il micio –tutto preso a fare le fusa- si era girato a pancia all'aria.

Hermione sorrise deliziata, si mise comoda sul letto e riprese la lettura da lì dove l'aveva interrotta.

Peccato che il suo nuovo amico, che assomigliava per grandezza e colori ad un cucciolo di lince, non era dello stesso avviso. Le sgusciò tra le braccia, salendole in grembo per poi poggiare le zampone morbide sul suo petto, esercitando una leggera pressione.

Non c'era che dire, il gatto sapeva ciò che voleva e lo otteneva.

La ragazza ridacchiò ancora e accantonò l'idea di continuare a leggere.

Posò il libro e si stese sul letto, invitando il peloso a mettersi sulla sua pancia.

Lui si accoccolò sul petto morbido della ragazza, il corrucciato muso ad un soffio dal naso di lei.

Hermione riprese ad accarezzarlo e si perse ad osservare gli occhi del felino che ricambiarono lo sguardo indagatore. C'era qualcosa che non le quadrava e il suo sospetto venne confermato da un lampo di luce che l'accecò.

Quando riuscì ad aprire le palpebre, davanti a sé –o meglio sopra di sé- trovò un corpo atletico e due occhi adamantini che la fissavano.

"Malfoy?" urlò cercando di scollarselo di dosso, fallendo

"Salve, Granger! Sempre un piacere vederti!"


Hermione amava le sorprese.

Era una sensazione di euforia che le garbava ancora di più di ricevere un'Eccezionale in Pozioni.

Ma quel giorno la sorpresa che Malfoy aveva ben pensato di farle, non le piacque.

Non del tutto, ma non lo avrebbe ammesso a nessuno.

"Scendi, Malfoy! Scendi!" continuava a ripetere la ragazza, intervallando ogni parola con una spinta sulle sue spalle che –apparentemente- erano come solletico per il bel Serpeverde.

Aequilibrium - A Dramione StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora