Amore e Odio

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"Voci di corridoio dicono che offri prestazioni sessuali."

Draco Malfoy, purosangue e discendente di una nobile famiglia di maghi sputò tutta l'acqua che stava bevendo in faccia ad una schifata Pansy Parkinson, tutto sotto gli occhi dei suoi migliori amici e della sprovveduta Serpeverde che aveva pronunciato quella frase con lascivia.

"Allora, è vero?" insistette la ragazzina del quarto anno, incrociando le braccia sotto il seno, cercando di metterlo in mostra.

Theo, seduto accanto al biondo, nascose la risata che gli era salita alle labbra con un colpo di tosse.

"Smamma, ragazzina." intervenne Daphne, cercando di tornare a fare colazione

"Io voglio sapere se è vero!" piagnucolò la ragazzina, imbronciandosi.

Draco era pronto a cacciarla via in malo mondo quando da dietro le spalle della Serpeverde comparì la figura di Hermione Granger.

Il ragazzo guardò sorpreso la ragazza sorpassare una delle sue ammiratrici e fermarsi proprio davanti a lui, lo sguardo determinato e le guance rosse.

"Serpi." fece un saluto generale riservando solo una veloce occhiata al resto degli occupanti del tavolo che la guardavano scioccati.

"Scusami, io stavo parlano!" gracchiò stridula la ragazzina

"Mi dispiace, d'ora in poi Draco Malfoy è off-limits. Dovrai cercati qualcun altro per farti scaldare il letto. Grazie, prego, ciao."

La ragazzina se ne andò indignata mentre sulle labbra del biondo di apriva un ghignò sorpreso.

"Si può sapere perché mi hai fatto terra bruciata attorno, Granger?" chiese non spostando lo sguardo da quello della mora.

Quello che successe poi fu troppo veloce per consentire una reazione da parte del ragazzo.

Hermione si chinò sulle labbra del biondo e ci stampò un bacio di fuoco.

"Dimostrami quanto è piacevole perdere a questo gioco questa sera. Stanza delle Necessità. Alle 22." pronunciò la riccia, sussurrando quella frase a pochi millimetri di distanza dalle labbra del biondo.

Poi si alzò elegantemente, sistemò la divisa che non era minimamente disordinata e si allontanò.

"Cosa. Cazzo. È. Appena. Successo." sillabò Theo scambiandosi sguardi confusi con Blaise mentre Daphne e Pansy ridevano della faccia sconvolta di Draco.

Dal canto suo il biondo rimase a fissare la figura della Granger ondeggiare elegantemente e sparire nella folla che si stava riversando fuori dalla Sala Grande, un sorriso idiota stampato in faccia.





Alle 22 in punto Hermione Granger si presentò al settimo piano davanti all'arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll con ancora addosso la divisa e il volto stropicciato dall'ansia e dallo studio.

Infatti la riccia era fino a pochi attimi prima chiusa in biblioteca ma non a studiare come voi tutti starete pensando, bensì –dopo aver terminato un soporifero tema di Pozioni per Lumacorno- la ragazza si era addormentata con il capo appoggiato sulla pergamena.

Così ora, oltre ad avere gli occhi gonfi di sonno, aveva anche un sbaffo di inchiostro sulla guancia delicata che non si era accorta ovviamente di avere.

Draco Malfoy era elegantemente appoggiato al muro, tra le dita diafane si stava consumando l'ennesima sigaretta.

Quando vide arrivare la trafelata ragazza non si scomodò a mettersi composto, spostò semplicemente gli occhi adamantini sulla sua figura apprezzando la sua semplice e disarmante bellezza.

Perché su una cosa il ragazzo era sempre più convinto: Hermione Granger era bellissima.

"Buonasera" la salutò con voce leggermente roca

La riccia lo guardò.

Era bello da mozzare il fiato. Un angelo caduto dal cielo pronto a trascinarla nelle profondità dell'inferno.

"Che cosa vuoi dire?" parlò di getto la mora, troppo stregata dai giochi di luce sul suo volto per collegare la bocca al cervello

"Mi auguri una buona sera o vuoi dire che è una buona sera che mi piaccia o no? O forse vuoi dire che ti senti buono in questa particolare sera? O affermi semplicemente che questo è una sera in cui occorre essere buoni?"

Malfoy la guardò confuso, inarcando un pallido sopracciglio biondo.

"Hai fumato dell'Artiglio di Drago prima di venire qui, Granger?" chiese allora lui, un sorrisetto dipinto sulle sottili labbra rosee.

Lei rilasciò una risatina imbarazzata e si strinse il pesante tomo di Pozioni al petto a mo' di scudo.

"Niente Malfoy, un libro babbano. Vuoi entrare?" ed avanzò di un passo verso il muro vuoto

"Sei sicura di volerlo fare?" chiese lui con una punta di timore bene celato nella voce

Era felice della proposta della Grifondoro di finalmente deporre le armi e dedicarsi ad attività più piacevoli, gli sembrava solo strano si fosse arresa così facilmente. Non era sua prerogativa gettare la spugna prima del previsto.

Hermione lo guardò stranita per poi illuminarsi come una lampadina e scoppiare a ridere di gusto.

Ci vollero cinque minuti buoni prima che le risa della mora si spegnessero sotto lo sguardo irritato e confuso del biondo.

"Malfoy..." sospirò la Granger "...Se c'è una cosa che avresti dovuto comprendere su di me in questi sette lunghi anni di scuola è che non sono come tutte le altre oche che ti sei portato a letto o che ti girano attorno." disse iniziando a passeggiare avanti ed indietro davanti al muro vuoto.

"Ti ho detto che voglio che mi mostri quanto è piacevole perdere a questo gioco ma non ho precisato che avverrà secondo le mie regole. Non finirò a letto con te questa sera, Malfoy. Non voglio una scopata per togliermi un prurito e, se tu sei venuto qui per questo, sei ancora in tempo per andartene."

La mora continuò a camminare lentamente mentre parlava, ogni qual volta le fosse possibile faceva incontrare i loro occhi.

"Se invece sei disposto a mettere da parte tutto il nostro passato- costellato da minacce e una buona dose di prese in giro- per conoscerci meglio e poi chissà magari, in futuro, finire a letto insieme, allora attraversa quella porta." terminò la mora, indicando con un cenno del capo la porta di legno che si era materializzata dopo la terza volta che la ragazza ci aveva camminato davanti.

Draco la guardò, il cuore che batteva più forte del dovuto e l'adrenalina che gli scorreva nelle vene come durante l'ultima partita del campionato di Quidditch.

Quello che stava per compiere era un passo importante.

Mettere da parte tutto il suo passato e gettarsi in questa nuova, bizzarra avventura o voltarle le spalle e- probabilmente- non condividere più nessun momento con Hermione Granger?

Era davanti ad un bivio.

Destra o sinistra?

Cuore o ragione?

Passato o futuro?

Amore o odio?





Piccoli pensieri

Dieci punti a chi riconosce la citazione con cui Hermione esordisce davanti alla Stanza delle Neessità! 

Un bacio, 

Elbereth

Aequilibrium - A Dramione StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora