It Was Only a Kiss

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La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts era una delle istituzioni per la formazione di giovani maghi e streghe più rinomate al mondo.

Magia e mistero scorrevano fluidi nelle mura dell'alto e imponente castello che, da millenni, ospitava –e vedeva crescere- studenti di ogni sorta.

Hogwarts era semplicemente fantastica con i suoi pasti sontuosi, i dormitori spettacolari, passaggi segreti e migliaia di quadri.

C'era un unico, piccolo particolare che stonava con tutta quella magnificenza –oltre ai troll, professori con Voldemort al posto della pelata, cerberi, basilischi, dissennatori, centauri, thestral e tante altre cose- ovvero: indiscrezione.

Nessuno si faceva mai gli affaracci suoi, quindi non c'era da stupirsi se –per puro caso- la sera prima ti scaccolavi e il giorno dopo tutta la scuola lo sapeva.

Quadri, fantasmi ma soprattutto studenti erano sempre pronti per dare aria alla bocca e spifferare qualsiasi cosa.

Ad Hogwarts i segreti non esistevano.

Quando quella mattina, Hermione Jean Granger si recò in Sala Grande per consumare la sua buonissima colazione, era perfettamente a conoscenza del fatto che tutti –esclusi i professori per delle buone ragioni logiche- sapevano ciò che era accaduto la sera prima.

Al suo passaggio la gente mormorava, bisbigli non poi così tanto bisbigliati, sorrisi maliziosi, mani che impudenti la indicavano e ammiccamenti vari.

Quando finalmente appoggiò il suo regale fondoschiena sulla panca di legno, porse con nonchalance la bacchetta a Ginny.

La rossa arcuò le perfette sopracciglia rossicce e afferrò la sua bacchetta senza fare storie.

"Spiegami come hai fatto a convivere con questa sensazione per sette anni, Harry!" brontolò affondando il viso nel suo piatto.

Il moro rise leggero, prima di sfiorarle la spalla con una carezza.

"Cosa ti aspettavi? Hai baciato Draco Malfoy!"

Gli occhi ambrati della riccia fiammeggiarono, spostandosi su colui che aveva osato sbandierare ai quattro venti ciò che già tutti sapevano.

Il problema non era la riservatezza, il problema era che lei non aveva ancora realizzato completamente ciò che era successo la sera prima. E si sa, ad Hermione – ligia alla razionalità com'era- non si poteva sbattere in faccia una verità che lei ancora non aveva accettato.

"Dammi la bacchetta." sibilò senza staccare lo sguardo da quello terrorizzato di Ronald.

"No, me l'hai data proprio per evitare questo." borbottò Ginny, masticando velocemente un boccone di uova.

Hermione sbuffò e dopo aver riservato un'altra occhiata omicida all'amico si mise a mangiare.

Non aveva fatto i conti con un fattore molto importante.

Le oche.

Hogwarts era piena di oche starnazzanti e pronte ad aprire le gambe al primo ragazzo con un viso decente e un conto alla Gringott cospicuo.

Immaginatevi quindi come le suddette oche potessero mai reagire alla notizia che lo scapolo d'oro, Draco Lucius Malfoy, dal conto in banca sonante, aveva baciato Hermione Granger, eroina della guerra, l'amica di Harry Potter.

Male.

Potevano reagire solo male.

Uno schiarire di voce irritante, tanto quanto quello della Umbridge per intenderci, fece accapponare la pelle della riccia. A rallentatore si girò e si ritrovò a fronteggiare una decina di ragazza –dal quarto al settimo anno- di tutte le case che la guardavano in cagnesco.

Aequilibrium - A Dramione StoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora