Non esiste uomo tanto codardo
che l'amore non renda coraggioso
e trasformi in un eroe.
Platone
Una boccata pigra, sensuale seguita da un sospiro al sapore di tabacco e menta.
La notte era tranquilla, solo un leggero vento gelido muoveva le fronde degli alberi della Foresta Proibita e accarezzava sensualmente la lunga chioma corvina.
"Zabini, non sai che è vietato fumare?"
Harry Potter, fiero nel suo metro e ottanta di capelli perennemente scompigliati e spalle larghe, se ne stava mollemente appoggiato ad una colonna del portico dell'ala est del castello.
"Non sapevo fossi diventato Prefetto, Potter." strascicò il Serpeverde, buttando il mozzicone per terra per poi farlo sparire con un Evanesco.
"No, ma fumare fa male."
"Non è ciò che hai detto."
"Non è ciò che ho detto." affermò Harry prima di accomodarsi accanto a lui.
Stettero un po' in silenzio.
Sembravano quasi spalla contro spalla, se visti da lontano, ma da vicino i loro corpi mantenevano quella distanza di sicurezza che inconsciamente entrambi pensavano fosse opportuno tenere.
Era comunque il contatto più intimo che loro due avessero mai avuto, oltre a qualche spallata per i corridoi nei tempi passati, quando ancora l'odio plasmava le loro menti.
"Cosa ti turba, Potter?"
Lui fece spallucce e tornò a fissare il cielo nuvoloso.
Blaise comprese che qualunque cosa tormentasse il ragazzo, questo non avrebbe condiviso i suoi pensieri.
E non perché lui fosse un Serpeverde -oramai il Salvatore del Mondo Magico ci era passato sopra a quella rivalità- ma semplicemente perché non era nella sua natura condividere ciò che lo faceva stare male.
Era sempre stato così e Blaise, che lo aveva osservato a lungo, lo sapeva.
Anche quando quel folle di Voldemort cercava di ammazzarlo in tutti i modi, il ragazzo occhialuto avrebbe preferito sobbarcarsi di tutti i doveri.
Nessuno doveva morire...
Invece la lista delle vittime era fin troppo lunga.
Silente, Lupin, Tonks, Fred, Dobby, Sirius, Piton e tanti altri.
"Bella festa, la scorsa settimana." ruppe il silenzio Harry, giocherellando distrattamente con la bacchetta e ipnotizzando involontariamente il moro.
Le lunghe dita abbronzate accarezzavano distrattamente le venature che correvano lungo tutta la lunghezza del legno.
Erano carezze lente, dolci e il ragazzo desiderò essere al posto di quel legnetto.
Tutti a Serpeverde, ma sospettava anche il resto della scuola, sapevano della cotta colossale che aveva per il ragazzo sopravvissuto, ma lui –tonto com'era in quelle situazioni- non se ne era accorto.
E meno male!
Se solo avesse saputo quando desiderava sentire le sue grandi mani sul proprio corpo, non si sarebbe mai seduto così tranquillamente al suo fianco.
"Si, è stata una bella festa." rispose il moro, accendendosi un'altra sigaretta, la terza nel giro di un'ora.
Non riusciva a prendere sonno, così usciva nel freddo della notte per fumare.
Se solo avesse saputo che la causa della sua insonnia se la sarebbe ritrovata accanto!
"Che intenzioni ha Nott con Ginny?" chiese a bruciapelo il Grifondoro, puntando i suoi occhi smeraldini in quelli cerulei del Serpeverde.
"Geloso, Potter?" ghignò Blaise, cercando di mascherare il tumulto interiore che quella domanda aveva provocato.
Se Potter fosse stato ancora interessato alla rossa, tutte le speranze che Daphne aveva alimentato sarebbero sfumate insieme ad un'altra crepa sul suo cuore.
"No, preoccupato." fece spallucce lui, continuando a guardare la mano del moro portare la sigaretta alla bocca carnosa.
"La nostra storia è finita, ma lei è pur sempre una delle mie più care amiche. Siamo cresciuti insieme."
"Puoi stare tranquillo Potter! Nott non è un mostro. Certo, dubito che si sia innamorato dopo una sola serata insieme, ma la tratterà bene."
Buttò il mozzicone e se ne accese un'altra.
Harry Potter lo guardò male.
"Non che siano fatti mai, ma i tuoi polmoni ne risentiranno. Dovresti affrontare il problema, piuttosto che accorciarti la vita." borbottò poi sistemando gli occhiali appannati sul naso
"Da che pulpito viene la predica!" ridacchiò Blaise, facendo però scomparire la sigaretta appena iniziata.
Zabini nascose le mani sotto il pesante mantello e sospirò.
"Non posso affrontare il problema." sussurrò lasciandosi scappare quella confidenza
"Perché?"
"Perché lui mi respingerebbe!" pronunciò con apparante tranquillità
Quando Harry recepì il concetto, assunse un'imbarazzante tonalità rosso fuoco.
"Tu sei gay!" sbottò sorpreso per poi maledirsi per la poca delicatezza con cui l'aveva urlato ai quattro venti.
"Lo sa tutta la scuola e tu lo capisci solo adesso?" lo prese bonariamente in giro il Serpeverde, rivolgendogli un sorriso mozzafiato.
Potter si strinse nelle spalle, imbarazzato.
Blaise Zabini era gay.
Uno dei più affascinanti e ambiti ragazzi della scuola era gay.
La curiosità lo consumò finché –non riuscendo più a contenersi- gli porse la domanda.
"Chi è il fortunato?"
Zabini lo guardò con il cuore che gli stava per sfondare la gabbia toracica per quanto batteva furiosamente.
Cogliere la palla al balzo o far finta di niente?
Sentiva la paura attanagliarli le viscere ed un grumo di ansia depositarsi sul sul petto.
Aveva nascosto la testa sotto la sabbia per troppo tempo, spaventato dalla guerra, dai Mangiamorte con cui sua madre si accompagnava.
Era fuggito quando il momento di lottare era giunto, ma ora non avrebbe perso l'occasione di essere finalmente felice per paura.
Con l'adrenalina che gli scorreva veloce nelle vene, Blaise scese dal muretto e fissò i suoi meravigliosi occhi in quelli del ragazzo che popolava i suoi sogni da due anni a questa parte.
"È un ragazzo alto, moro, inconfondibili occhiali tondi, Grifondoro..." disse mentre si incamminava verso i sotterranei
"...Ah già, ha sconfitto Voldemort!" e poi si dileguò prima che Harry potesse reagire.
Harry Potter, il ragazzo che è Sopravvissuto, impavido Grifondoro rimase a guardare il vuoto a lungo.
Il volto pallido, gli occhi sgranati e la bocca semi aperta.
Si era dichiarato.
Blaise Zabini si era dichiarato.
Lui -Harry Potter- piaceva a Blaise Zabini.
Harry arrossì furiosamente e corse verso il proprio dormitorio, rifugiandosi nell'ombra.
Entrambi fecero sogni agitati quella notte.
STAI LEGGENDO
Aequilibrium - A Dramione Story
FanficA distanza di pochi mesi dalla fine della guerra, i nostri eroi fanno ritorno a scuola con una nuova rassicurante sicurezza: la guerra è finita. Possono, finalmente, vivere l'adolescenza che gli era stata rubata, concedersi l'ebrezza dell'amore e d...