LEGGETE IL POST SCRIPTUM A FINE CAPITOLO PER FAVORE E BUONA LETTURA!
– AHI! – Strillai mentre l'ennesima ciocca di capelli mi veniva tirata con forza facendomi prudere la cute e lacrimare gli occhi per il dolore.
La ragazzina che mi stava preparando sembrava indolente alle mie suppliche di fare più piano mentre con dita abili mi acconciava i capelli in un'intricata acconciatura piena di fermagli e gioielli che mi impesantivano la testa.
Ci trovavamo nella stanza di Mise e Wren e mentre lei si spalmava di crema con movimenti leziosi la pancia (che già cominciava ad avere un accenno di rotondità), io mi stavo preparando per un altro pomeriggio in compagnia dell'Alpha Dao Ming Si.
Le passeggiate pomeridiane con l'Alpha erano diventate una piacevole routine in quel breve soggiorno al Palazzo Reale; sebbene all'inizio fossi diffidente per i suoi modi eccentrici presto scoprii l'incredibile intelligenza di quell'uomo affascinante e dalla profonda cultura, ogni giorno mi sorprendeva con aneddoti e curiosità interessanti mentre mi accompagnava a visitare ogni angolo di Avghì illustrandomi ogni dettaglio della cultura Orientale.
Dao Ming Si oltre ad essere incredibilmente colto, possedeva anche un fascino antico, un'eleganza e raffinatezza di altri tempi che mi sorprendevano... e talvolta, anche se faticavo ad ammetterlo, mi facevano sfarfallare il cuore nel petto.
Più i giorni passavano in sua compagni più mi risultava difficile ignorare le emozioni che mi stringevano lo stomaco ogni volta che le nostre mani si sfioravano in una carezza fugace o ad un suo gesto di antica galanteria.
Dao Ming Si era un uomo intrigante capace di ammaliarmi lentamente. E più il tempo passava più la mia mente si soffermava in paragoni tra lui e Kaeky, due uomini completamente diversi: l'ammaliante raffinatezza e la rude dolcezza.
L'acqua e il fuoco.
Così mi trovavo lì, in quel momento, a prepararmi meticolosamente per l'ennesima uscita con l'Alpha dell'Est, sentendomi una ragazzina alla prima cotta mentre stringevo i denti mentre mi strigliavano i capelli.
– Rey che stai facendo? ... Ahi! – pigolai per distrarmi dai miei pensieri incoerenti spostando il mio sguardo sulla lupa.
Dopo la discussione avuta qualche notte prima avevamo implicitamente indetto una tregua, tentando, con molta difficoltà e imbarazzo, ad instaurare una sorta di amicizia, o per lo meno una piacevole convivenza.
In quel momento Rey era assorta nel limare un lungo coltello dalla lama di uno strano color avorio traslucido.
Notai che era lo stesso tipo di materiale della sciabola che Freya esibiva fieramente.
La lupa alzò il coltello davanti ai suoi occhi, osservandone il filo con occhio esperto e sorrise sorniona.
– Questa meraviglia è di Acciaio di Lupo! Ad Occidente è molto rara, quasi solo gli Alpha posseggono spade in questo materiale. Ci ho speso tantissime lupie ma ne è valsa la pena di comprare questo gioiellino! –
Aggrottai le sopracciglia: – Acciaio di Lupo? Non ne ho mai sentito parlare, che cos'è? – Rey non mi prestò troppa attenzione tornando a limare il coltello con incredibile attenzione.
– Non è una lega pura, si tratta della fusione di acciaio di Damasco*, che viene estratto nelle terre dell'India, e denti di Lycans. Questa lama è in grado di tagliare il corpo di un Lycans trasformato come fosse burro! Ogni Alpha si tramanda una di queste spade (ma di rifinitura molto più pregiata della mia) e si dice che le loro siano fatte con le zanne dei primi Alpha venuti al mondo più di mille anni fa. –
Venni scossa da un leggero brivido di disgusto che provai a nascondere.
– E i proiettili d'argento? Una volta un soldato mi disse che si usano quelli per... beh, uccidere un Lycans. –
Rey mi lanciò uno sguardo gelido prima di riportare la sua attenzione alla lama.
– Ogni proiettile può perforare un corpo, ovviamente. Il nostro corpo guarisce e si rimargina molto in fretta rispetto a quello umano, infatti spesso il problema sono i proiettili che restano sotto pelle ed è un gran casino estrarli. Ma l'argento, per la sua composizione molecolare, ci causa una specie di reazione allergica, diciamo. Come se ci infettasse il sangue portando il corpo ad incancrenirsi lentamente. È molto doloroso e il più delle volte mortale. –
Serrai le labbra senza sapere cosa rispondere.
– Ragazze la volete smettere di parlare di cose macabre?! Ho un cucciolo nella pancia a cui si stanno formando le orecchie e lo sapete che i Lycans ci sentono benissimo! Non voglio che lo traumatizziate prima ancora che nasca! – intervenne Mise coprendosi la pancia con le braccia.
Ridacchiai ma subito dopo feci una smorfia per l'ennesimo fermaglio impiantato nella testa.
– Beh Eve, credo che ci devi spiegare cosa sta succedendo tra te e l'Alpha... intendo l'altro Alpha – s'intromise Tyara con un tono accusatorio mal celato, enfatizzato dall'occhiata di rimprovero di Rey.
– Non sta succedendo un bel niente, è solo molto gentile. –
– Quel tipo non mi convince per niente! È troppo pomposo e hai visto come tratta tutti, come fossero i suoi schiavi?! Il nostro Alpha non lo farebbe mai. –
– Credo che sia solo un tipo all'antica. – lo giustificai.
– All'antica o no, ha qualcosa di inquietante nello sguardo. – sentenziò Tyara.
– E Kaeky? – aggiunse mesta Mise – Capisco che non sia stata fatta nessuna promessa tra voi... ma avevate ricominciato a parlarvi ultimamente... credevo che le cose si stessero sistemando. –
– E in fatti lo stanno facendo, solo che in maniera diversa. Forse la soluzione migliore per me e Kaeky è essere amici. – Tutte fecero delle smorfie cercando di far vagare lo sguardo così da non incrociare il mio a quella parola, solo Rey si azzardò a guardare in cagnesco il suo coltello e fare un grugnito.
– Lo giuro Eve, questa è la cosa più assurda che abbia mai sentito! Essere solo amica del tuo compagno! – sbottò Tyara alzandosi in piedi e cominciando a girare per la stanza nervosa – Dove è finita la passione, l'attrazione?! Non pretendo l'amore, ma di solito due Mate non resistono cinque minuti senza saltarsi addosso! –
Dov'era finita l'attrazione? Oh beh, quella non se ne era mai andata: la percepivo sempre quell'elettricità che scorreva tra noi ogni volta che i nostri sguardi s'incrociavano per sbaglio, faticavo ad ignorare le mani prudermi per il desiderio di accarezzare ancora una volta la leggera barba lungo la linea della sua mascella ogni volta che parlavamo, sentivo la lingua arricciarsi ogni qual volta volevo rivolgergli delle parole ormai proibite, parole che avrebbero solo fatto male ad entrambi.
Anche per queste ragioni trovavo sempre più piacevole la compagnia di Dao Ming Si: mi aiutava a distrarmi e a dirigere i miei pensieri e i miei sentimenti verso qualcos'altro, impedendomi di dire o fare qualcosa di cui mi sarei pentita.
Scossi le spalle sconsolata senza avere il coraggio di guardarle – È complicato. –
– Non è complicato, sei tu che sei cocciuta! Una stupida umana testarda e piena di pregiudizi! –
– Non farmi troppi complimenti Tyara o mi farai arrossire! – risposi piccata.
– Okay, forse Tyara ha esagerato. – s'intromise Mise in fretta scoccando un'occhiata di rimprovero a Tyara che si stava infiammando – Ma non ha tutti i torti, tu ci pensi troppo, non sai farti guidare dall'istinto e non credo che buttarti tra le braccia di un altro per scordare il tuo compagno sia una buona idea. –
Mi mordicchiai il labbro colpevole, consapevole che Mise aveva fin troppa ragione.
Stavo per ribattere con voce fievole, senza essere neanche troppo sicura di cosa avrei detto a mia discolpa, quando mi bloccai vedendo un ombra affacciarsi alla porta della stanza.
– Rey, ti stavo cercando, mi hanno detto che ti avrei trovata... –
Kaeky si bloccò sulla soglia puntando il suo sguardo su di me.
Percepii i suoi occhi sondarmi da cima a fondo, studiando ogni dettaglio.
– Oh, ti stai preparando. – mormorò quasi impacciato continuando a far vagare gli occhi su di me.
Una scarica elettrica mi attraversò la schiena e percepii chiaramente la pelle dietro al collo rizzarsi di pelle d'oca. Eravamo così concentrati a guardarci negli occhi, studiandoci senza dire una parola, che neanche mi accorsi di Rey che saltava in piedi come una molla per corrergli affianco con un sorriso a illuminarle il viso, ci misi qualche istante pure a ricordarmi di dargli una risposta.
Inspirai profondamente contorcendomi le dita, in preda a un ingiustificato imbarazzo.
– Si... io sto uscendo. –
Lui annuì – Io sto andando a una riunione col consiglio marziale. L'Alpha dell'Est non parteciperà. –
– Lo so, esce anche lui. –
Una scintilla brillo in fondo al suo sguardo, ma voltò con un gesto brusco la testa per impedirmi di guardarlo negli occhi.
– Oh, bene, uscite insieme anche oggi. – Non potei fare a meno di notare che quel giorno i suoi capelli neri erano disordinati e dovetti reprimere l'istinto di alzarmi e passarci le dita per pettinarglieli come facevo un tempo; una scusa per una carezza.
Mi riscossi dai miei pensieri, tornando ad annuire freneticamente.
– Si, oggi mi porta a vedere i Giardini del Vento. Ho sentito dire che sono molto belli da visitare. –
– Già... spero... spero che l'Alpha sia una piacevole compagnia per le tue giornate. – sembrava faticasse a dire quelle parole mentre stirava le labbra in un sorriso di cortesia, ma notai con la coda dell'occhio come i suoi pugni si erano stretti convulsamente fino a sbiancare.
– Grazie, e io spero che la tua riunione vada bene. –
– Grazie. –
Ci fu un lungo silenzio in cui ci guardammo negli occhi, senza sapere cosa dire se non parole di circostanza.
Eppure quegli occhi volevano dire mille cose ancora.
Fece per voltarsi ed andarsene quando si bloccò tornando a guardarmi accigliato.
– Quindi tu ti stai vestendo... – e squadrò da cima a fondo il kimono azzurrino che indossavo, ricco di veli e ricami raffiguranti gru e giunchi, come se potesse bruciarlo con la sola forza dello sguardo, l'ombra ossessiva della gelosia ad incrinargli la voce – carina per uscire con lui. –
Mi dondolai sulle ginocchia guardandomi le mani – Credo che faremo un giro in barca. –
Ancora silenzio.
Mi azzardai ad alzare per un istante lo sguardo sul suo volto.
Era pallido e teneva lo sguardo fisso su un unico listello del pavimento e per un attimo temetti che questo potesse carbonizzarsi, un muscolo della mascella si contraeva in un tic nervoso.
Infine annuì con un gesto secco e si voltò in fretta verso l'uscita, subito seguito da Rey.
– Ti auguro una buona giornata. –
– Grazie... anche a te. – borbottai ma se ne era già andato.
Nella stanza calò un silenzio teso, pure la ragazzina incaricata di prepararmi non osava muovere un muscolo.
Tyara, che era rimasta in piedi ad osservare in silenzio il nostro strano scambio di battute, sembrava floscia come una foglia mentre si voltava a guardarmi con aria perplessa.
Poi lentamente un ghigno le spuntò in faccia mentre gli occhi le luccicavano di malizia.
– Cosa dicevi sull'amicizia? –

STAI LEGGENDO
Lycans
WerewolfAnno Domini 3167. Nei secoli la Terra è stata afflitta da guerre e malattie, gli esseri umani sono stati decimati e sono sorte nuove razze: Lycans e Vampiri. I Lycans, enigmatica razza di mutaforma umanoidi, fondarono le tre grandi Terre Libere, org...