Lycans

Appartenersi

Non capirsi è terribile -
non capirsi e abbracciarsi,
ma benché sembri strano,
è altrettanto terribile
capirsi totalmente.

Evgenij Aleksandrovic Evtushenko

- Kaeky. - sospirai aprendo la porta con dita tremanti.

In un istante lo vidi scattare in posizione d'attacco, sguainando la spada e digrignando le zanne mentre un basso ringhio di minaccia gli scuoteva il petto.

Ci mise qualche secondo a mettermi a fuoco e ritirare le zanne mentre sbatteva le palpebre confuso.

- Eve? -

E sentendo la sue voce, arrochita dal sonno e dalla sorpresa, ogni mia difesa cedette definitivamente: grosse lacrime liberatorie cominciarono a rigarmi il volto mentre mi lanciavo tra le sue braccia.

Non esitò a stringermi a se, con gesti gentili e circospetti, mentre io lo abbracciavo con ogni fibra del mio essere, perdendomi nel suo calore, strusciando il viso nell'incavo del suo collo per sentire il profumo della sua pelle che tanto mi era mancato.

- Eve, che è successo? Cosa hai fatto alla gamba? -

Il suo tono apprensivo mi fece sciogliere il cuore, mi scostai da lui quel tanto che bastava per guardarlo in volto, accarezzandolo teneramente e beandomi della sua bellezza grezza e virile.

La barba un po' incolta e i capelli neri scompigliati dal sonno, la pelle dura segnata da piccole cicatrici che raccontavano storie di antiche battaglie, gli zigomi alti e la mascella dura.

E infine quegli occhi.

Oh Dea, quanto mi erano mancati i suoi occhi!

- Perdonami! - esalai in un fiato, mentre grosse lacrime cominciavano a rigarmi il volto senza che io potessi averne alcun controllo - Perdonami. Sono stata una stupida, una codarda. Non avevo compreso quanto tu sia importante per me fino a quando non ho rischiato di perderti. Avevo paura, paura di non essere all'altezza di questo ruolo e di te, paura di essere una piccola e debole umana trai Lycans, paura di innamorarmi di te e del del tuo mondo e paura di abbandonare la mia vita precedente. Ma la verità è che negli USE non c'è nulla per cui valga le pena lottare. Oggi ho dovuto lottare per conquistarmi la libertà, la libertà di scegliere cosa voglio nella vita... e io scelgo te, e voglio sceglierti ogni giorno. Ti amo Kaeky. Ti amo e non voglio più avere paura di questo. -

Avevo il fiato corto per aver parlato tutto d'un fiato, gli occhi lucidi e carichi d'ansia per quello che avrei trovato guardando nei suoi.

Timidamente portai lo sguardo nel suo, trovandolo con gli occhi sgranati carichi di sgomento e le labbra socchiuse da cui non usciva un fiato.

Dopo un tempo che parve infinito si riprese, anche se la sua espressione smarrita non lo abbandonò.

- Ripetilo... - aveva la voce roca incrinata dall'incertezza.

Un timido sorriso m'incurvò le labbra - Ti amo Kaeky. -

Il mio cervello non riuscì neppure a registrare l'istante in cui si mosse, ma in un battito di ciglia mi trovai sdraiata tra le morbide lenzuola, col suo possente corpo a sovrastarmi.

Le nostre labbra si scontrarono in un bacio lungo e intenso, fatto di tenerezza e bisogno, le mie dita ad intrecciarsi a i suoi capelli neri mentre le sue mani correvano a carezzare ogni lembo della mia pelle bollente. Ogni bacio e ogni carezza era vorace, cercando di saziare una fame rimasta repressa troppo al lungo, allacciati in quell'abbraccio di disperato amore.