Bella.
La parola bella era nata insieme a lei.
Col suo corpo nudo che saltellando andava a recuperare una pelliccia da un angolo della tenda, i piedi scalzi, i capelli disordinati e la pelle d’oca.
Bella.
Finché era ancora voltata allungai un braccio, lasciandolo a mezz’aria, come a voler colmare lo spazio tra noi, come per afferrarla.
Tornò di corsa da me che l’attendevo sul giaciglio improvvisato che ci aveva fatto da tana in questo lungo viaggio.
La strinsi mentre lei copriva i nostri corpi nudi con la pelliccia, le ultime braci del fuoco ad illuminare la piccola tenda.
– Comincia a fare davvero freddo qui. – mormorò accoccolandosi sul mio petto.
– Siamo nelle Terre del Nord, siamo quasi arrivati ad Astéri, queste terre sono dure per la vita umana. – mormorai accarezzandole con la punta delle dita la spalle, beandomi della sensazione della suo morbida pelle imperlata di pelle d’oca.
– Tu non senti freddo? –
– Lo avverto appena. Se non riesci a sopportarlo posso trasformarmi e tenerti al caldo con la pelliccia. –
Ridacchiò posando il mento sul mio petto per potermi guardare negli occhi.
– No, non serve, mi tieni già abbastanza al caldo così. – e si strinse ancora di più a me, facendo aderire ogni forma del suo corpo al mio – Però ancora non mi hai spiegato perché mi hai portato fin qui. Cosa ci siamo venuti a fare? A Seirà ho tutti i miei progetti di studio e invece tu hai voluto trascinarmi qui e non vuoi neanche dirmi il perché. –
Ci risiamo.
Volevo tenerla fuori dagli affari politici ma non potevo separarmi da lei. E non potevo neanche darle tutto questo potere su di me, ne aveva già fin troppo e sapeva bene come sfruttarlo.
– Perché vuoi parlare di affari adesso? Perché piuttosto non ci concentriamo su altro? – Così dicendo ribaltai le posizioni portandola sotto di me. Quanto amavo vederla così, nuda e bellissima, gli occhi grandi di sorpresa mentre il suo corpo rispondeva inevitabilmente al mio.
Scesi a baciarle il collo, bramando il suo sapore, l’esigente bisogno della sua pelle sotto le mie mani. Subito sentii le zanne spingere nella mia bocca e la loro sostanza dolciastra che mi dava alla testa spingendomi verso un impulso irrefrenabile: il bisogno di marchiarla, di farla mia.
Avrei potuto bloccarla su questo letto, impedirle di respingermi e affondare i denti in lei, prendendole tutto e poi avrei preso anche il suo corpo, di cui lei mi stava dando solo un assaggio.
Non lasciarle una via di fuga, come un predatore.
No. No, non dovevo pensarci, se lo avessi fatto mi avrebbe odiato.
– No, no. – mi allontanò gentilmente, ridacchiando per i miei baci – Sono stanca di non sapere niente, se mi porti fino a qui devi dirmi la verità. –
– Io dico sempre la verità! –
– Però ti piace ometterne una parte. – e mi lanciò uno sguardo obliquo.
Okay avevo fatto una cazzata con quelle lettere.
Sospirai stanco mentre mi lasciavo cadere al suo fianco.
– Non voglio metterti in mezzo ad affari politici. –
– Perché? Sospetti che io sia una spia? – ridacchiò appoggiandosi a me e subito le circondai le spalle con il braccio.
– Finché non sei ufficialmente Luna non puoi accedere a certe informazioni politiche. –
– È un modo subdolo per convincermi ad accompagnarmi? –
Risi – Può darsi. Ma dico sul serio, se ti metto in mezzo a questi affari il tuo ruolo cambierebbe completamente. Non potresti più essere una semplice studentessa, assumeresti un gran peso politico, l’equivalente di una First Lady, e capisco che tu non sia ancora pronta per questo ruolo in via ufficiale. –
– Ma in via ufficiosa? –
Mi voltai a guardarla negli occhi, una tiepida speranza mi scaldava il cuore.
– Vuoi accettare l’accompagnamento? –
– No! Non ho detto questo! –
Ecco, appunto.
– Intendevo dire che posso conoscere certe informazioni senza essere una First Lady, nessuna dichiarazione ufficiale, solo voglio sapere perché sono qui. –
Sospirai – Non vuoi proprio mollare eh? – lei scosse la testa energicamente – E va bene. Te lo dico in via ufficiosa, quindi non dire niente. Il Branco dell’Est è un po' di tempo che invade i territori del Nord, i villaggi presenti in quelle zone hanno subito scontri molto violenti. Questo ha creato parecchie tensioni e ora l’Alpha dell’Est ha dato un ultimatum a Freya, l’Alpha del Nord: una proposta di accompagnamento per evitare una vera e propria guerra di conquista dei territori del nord. –
– Santo cielo! E adesso che succederà? Ma non capisco, i due Alpha sono compagni? Voi Lycans potete accompagnarvi anche non essendo mate? –
– Non sono compagni, ma l’Alpha Dao Ming-Si dell’Est non è interessato a trovare la sua compagna, lui vuole solo espandere il suo territorio e il modo più facile è con un accompagnamento di convenienza con Freya. Delle antiche leggi Lycans acconsentono al matrimonio tre non-compagni, ma sono andate così in disuso che nessuno avrebbe pensato che Dao Ming-Si ne facesse ricorso. –
– E cos’è che ti preoccupa tanto in tutto questo? –
Una sua mano mi accarezzò con delicatezza il petto come per consolarmi.
– Dao Ming-Si non mi piace, sta pianificando qualcosa. Se governasse su due terzi delle Terre Libere avrebbe troppo potere e allora potrebbe spodestarmi per prendere il comando anche delle Terre dell’Ovest. –
– E una volta che governerà su tutte le Terre Libere… –
– Potrebbe essere una minaccia anche per gli USE. – conclusi per lei stringendo la mascella, teso.
La sentii distendersi rigida al mio fianco sospirando pesantemente.
– Wow… questa si che è mania di grandezza! – mormorò sopraffatta.
– Ora capisci perché non volevo parlartene? –
– No, hai fatto bene a dirmelo. Cavolo! Siamo sull’orlo di una crisi mondiale e stiamo andando a risolverlo con un incontro diplomatico! – strillò eccitata – Hai già un piano? –
– Perché sei coi così contenta di un probabile conflitto mondiale? – inarcai un sopracciglio sinceramente confuso.
– Questo è tutto quello per cui ho studiato! Mediazione e politica internazionale! È il mio primo incontro diplomatico ed è già una cosa pazzesca! –
La guardai di sbieco – E io che volevo tenerti fuori dagli affari politici. –
Ridendo mi gettai su di lei tra baci e carezze languide.
La desideravo, il mio corpo era guidato da un fuoco che stentavo a controllare, il richiamo dell’istinto che mi portava a comportarmi al limite della bestia.
Ma non potevo. Da tempo ormai un sentimento potente cresceva dentro di me: la convinzione che pur di vederla felice ero disposto a sacrificare il mio istinto.
Ma per quanto la testa e il cuore fossero d’accordo il corpo non lo era altrettanto.

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Lycans
Hombres LoboAnno Domini 3167. Nei secoli la Terra è stata afflitta da guerre e malattie, gli esseri umani sono stati decimati e sono sorte nuove razze: Lycans e Vampiri. I Lycans, enigmatica razza di mutaforma umanoidi, fondarono le tre grandi Terre Libere, org...