✓ 𝑰𝒍 𝑪𝒂𝒑𝒐 ~ ||𝙺𝚒𝚖 𝙷𝚘𝚗𝚐𝚓𝚘𝚘𝚗𝚐||

📚~13

«Oggi è il nostro giorno libero, riposa un po'» dice Hongjoong. È passata una settimana da quando abbiamo cercato di fare un figlio, ma non ha funzionato. «Oppa~ posso cucinare io?» chiedo, abbracciandolo da dietro «E va bene» dice, poggiando le cose. «Lascio fare a te» si gira verso di me e mi lascia un bacio dolce.

Inizio a cucinare, intanto lui si va a vestire nell'altra stanza. «Che vuoi fare oggi?» mi chiede. Io alzo le spalle per fargli capire che non lo so nemmeno io, poi lui prende posto al tavolo. Un quarto d'ora dopo ho finito di cucinare, metto a cuocere il tutto e mi siedo al tavolo vicino a lui, in attesa che si cuoce.

«Che ne dici di andare a fare una passeggiata al centro commerciale?» propone, allora annuisco. Dopo aver mangiato mi vesto anch'io, indosso dei jeans neri e una camicia a scacchi senza nulla sotto. Mi lego i capelli in una coda alta, poi usciamo di casa.

Non prendiamo la macchina e decidiamo di andare a piedi fino al centro commerciale. Una volta arrivati lì iniziamo a dare un'occhiata a dei negozi, comprando qualcosa ogni tanto.

«Puoi aspettare un attimo qui?» mi chiede, io annuisco. Lui va un attimo in bagno, io lo aspetto seduta su una panchina. Dopo qualche minuto torna «Il bagno non era dall'altra parte?» chiedo, ma lui risponde che ce n'era un altro.

Dopo aver visto altri negozi decidiamo di tornare a casa. Sono le otto di sera, e casa nostra non è poi così vicina.
«Ah!» improvvisamente inciampo, storcendo la gamba. «Stai bene?!» Hongjoong mi prende al volo, posando una sua mano sulla mia pancia per non farmi cadere. Io invece, che ero inciampata in avanti, poso la mano sulla sua spalla e l'altra sul suo braccio «Si, sto bene» mi rimetto in piedi ma, appena faccio un passo avanti, mi fa male la gamba.

Non era nulla di particolare, ma lui insiste per portarmi sulle spalle perciò accetto. Dopo avermi presa sulle spalle raccoglie le quattro buste e andiamo verso casa.

Una volta a casa poggia le buste sul tavolo e mi lascia seduta sul letto «Come va la gamba?» chiede preoccupato, io sorrido dolcemente «Te l'ho detto, non è niente» dico, e lui mi salta addosso, facendomi cadere all'indietro e finire con la testa sul materasso.

Sale con un ginocchio sul letto, appoggiandolo in mezzo le mie gambe. L'altra sua gamba rimane giù dal letto, intanto con una mano mi sbottona la camicia e con l'altra mi accarezza il viso, baciandomi.

«Vuoi riprovare?» gli chiedo appena si stacca «Ora no, aspettiamo che ti torna il ciclo» dice lui. Io annuisco e gli lascio un bacio fulmineo sulle labbra.