Capitolo 3

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«Quindi eri un ladro.»

«Sì, ero un ladro. Che ti eri immaginato fossi? I nobili non vengono venduti come schiavi.»

«Hai un’aria rispettabile e sai essere formale.» disse Jesper insaponandosi i capelli ricci con una saponetta. Kaz, in acqua accanto a lui, la raccolse quando gli sfuggì di mano.

«Ho avuto un’istruzione da bambino, che credi?» fece il corvino insaponandosi. Vedere le sue braccia tornare al loro chiarore naturale gli diede un certo sollievo.

«Molti schiavi non hanno avuto neanche quella, Inej ha davvero un buon occhio.»

«Tu l’hai avuta?»

«Qualcosa del genere.» disse evasivo.

«Oh, è la giornata bagno oggi! Aspettatemi!» urlò una voce. I due si girarono di scatto, in tempo per vedere Nina spogliarsi a velocità lampo e buttarsi nella vasca in cui si trovavano, slozzando entrambi completamente mentre scivolava per un paio di metri nell'acqua bassa.

«Nina! Stai attenta, ti ricordo che Kaz ha una gamba steccata!» urlò Jesper togliendosi l'acqua dagli occhi mentre l'altro riemergeva dall'acqua sputacchiando e rimettendosi seduto.

La ragazza si girò, si alzò in piedi (entrambi i ragazzi distolsero subito lo sguardo), li raggiunse e si sedette davanti a loro. «Mi sembra di essermi buttata piuttosto lontano.»

«Per gli dei, sei proprio senza pudore!» fece Jesper mettendo una mano davanti agli occhi per nascondere le nudità della donna.

«Non ti vorrei rovinare il momento, ma l’acqua è limpida e ti garantisco che le mie intimità non sono l’unica cosa visibile.» ribatté ridendo la ragazza. «Ma non c’è motivo si imbarazzarsi, suvvia, vedo che non avete reazioni per me e io non ho intenzione di saltarvi addosso, quindi rilassatevi.»

Quello non era di certo ciò che Kaz si aspettava quando era stato fatto prigioniero. Non si aspettava di finire in una grande vasca a lavarsi e scherzare con due ragazzi che dovevano avere la sua età.

«Come va la gamba, Kaz?» chiese poi Nina mentre recuperava dal fondo della vasca la saponetta e si dedicava a lavarsi i capelli lunghi.

«Fa ancora un po’ male, ma… Beh, almeno ora è dritta.»

«Mi fa piacere sentirlo, vuol dire che come medico valgo ancora qualcosa.»

«Ero rimasto che le donne non potessero essere dottori.»

«Infatti non possono, ma alcuni amici mi hanno insegnato di nascosto.» disse tranquilla, lanciando a Jesper la saponetta dopo essersi insaponata i capelli con calma.

«Tu perché sei stata portata qui, se posso chiedere?»

«Ci ho provato con dei soldati e alla fine mi hanno arrestato e portato qui. Inej ha dovuto sborsare parecchio per riuscire a prendermi, il mio corpo a questi maiali piace. Credevano Inej avesse una passione per le donne dopo quell’evento, in realtà mi aveva preso per salvarmi da loro.» spiegò la ragazza con spensieratezza.

«In realtà credevano Inej avesse una passione per le donne perché sapevano che a te piaceva dedicarti ad ogni sesso.» precisò Jesper mentre si insaponava il viso e lanciava alla cieca il sapone di nuovo a Nina, che si occupò di lavarsi il corpo.

«Che mi sembra sia il motivo per cui sei stato arrestato tu.» ribatté secca Nina.

Jesper sbuffò sonoramente. «Avrei evitato di dover ripetere ancora cos’è successo nel mio passato.»

«Allora lo dirò io. Il signor Jesper è entrato nell'esercito dopo aver vissuto in campagna ed è stato buttato fuori e poi arrestato per averci provato con un ufficiale.»

Mea Domina || Sei di CorviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora