Capitolo 1.

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Eren's pov.

"Oh ma insomma quanto manca?"
Domandai esausto cantilenando con entrambe le mani strette alle fibbie dello zaino che portavo sulle spalle dalla mattina.
"Smettila di lamentarti"
Mi rimproverò Mikasa, i suoi occhi grigi ed apparentemente inespressivi continuarono a guardare davanti a sé.
Sbuffai imbronciandomi subito dopo.

"Coraggio Eren, non siamo nemmeno a metà strada"
M'incitò Armin, il suo sguardo entusiasta nascose una punta di stanchezza non indifferente.

"Mi ricordate perché cazzo dobbiamo andare in campeggio ogni anno?"
Chiesi ancora corrucciato.
"È la scuola ad organizzarlo, e la partecipazione comporta l'aggiunta di crediti che poi si sommeranno al voto finale dell'esame"
Mi spiegò Armin non cogliendo la mia fosse stata una domanda retorica.

Sbuffai nuovamente trascinando i piedi in un fastidioso strascico che sollevò una nuvola di polvere dovuta alla conformazione del terreno sul quale stavamo camminando.
"Saresti potuto rimanere a casa, avresti risparmiato a tutti il tuo fastidioso modo di far capire ti stia annoiando"
Mi punzecchiò Jean rallentando il giusto per poter arrivare al nostro passo.

Mi accigliai servendomi di qualche secondo per realizzare ciò che proferì.
"Prova a ridirlo"
Mi scaldai avanzando verso la sua figura ma senza successo, il braccio della corvina affianco mi era già premuto sul petto impedendomi qualsiasi movimento verso il castano che iniziò a guardarmi con scherno.
"M-Mikasa, lasciami subito!"
Gridai ferito nell'orgoglio.

"Eren, smettila, ti metterai solo in ridicolo facendo così"
Mi riferì la ragazza non variando la sua espressione estremamente tagliente.
"Perché mai Mikasa? Lasciali pure azzuffare, sarà divertente"
Intervenne Ymir con entrambe le braccia poste dietro la nuca. La sua risata di poco gusto riempì l'atmosfera facendomi ritirare tempestivamente.

"E smettila, sei così antipatica!"
Prese le mie difese la ragazza della mora tirandole un colpetto che le arrivò solo al busto dato il grande dislivello d'altezza fra le due.
Ymir continuò a ridere poggiando una mano sul capo della biondina affianco.
"Oh piccola Historia, fattela una risata ogni tanto"
Contestò lei senza veleno nel tono, cosa rara constatando il suo carattere tagliente.

Le evitai aumentando il passo così da seminarli tutti, solo poi venni riaffiancato dai miei amici iniziali.
"Non dovresti prendertela, li conosci, sai come sono"
Tentò di sbollirmi Armin che mi guardò con sguardo preoccupato.
"A volte semplicemente non li sopporto"
Replicai ancora corrucciato.
"Quanto la fai lunga, non hanno detto nulla che non sia vero"
Fece spallucce la corvina senza variare né il suo tono né tanto meno la sua espressione.

"Non aiuti Mikasa"
Risposi roteando gli occhi al cielo. La risata sincera del biondo al mio fianco mi fece però addolcire istantaneamente.

Saremmo dovuti arrivare al rifugio nel giro di qualche ora, che sommate alle precedenti finirono per diventare decisamente troppe per un adolescente svogliato e privo d'interesse per qualsiasi tipo di iniziativa.
Camminai senza contestare finché non notai un gruppo di ragazzi più grandi avanti qualche metro.
"Loro chi sarebbero?"
Domandai smorzando il silenzio creatosi di lì a poco.

Armin si sporse in avanti con l'intento di metterli a fuoco mentre Mikasa rimase con la schiena diritta e sguardo imperturbabile.
"Credo siano-"
Tentò di rispondere il biondo venendo interrotto però dalla corvina.
"Sono i nostri supervisori per quest'anno"

Li scrutai maggiormente constatando fossero stati veramente un bel gruppo.
"E così quest'anno il campo sarà più affollato del solito eh?"
Risposi ammiccando un sorriso.
"Hai notato qualcuno di interessante?"
Mi domandò Armin conoscendomi fin troppo bene, in effetti la mia preferenza verso i ragazzi non era certo un segreto fra i presenti.

𝐒𝐩𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐨𝐭𝐭𝐥𝐞 - 𝑨𝑶𝑻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora