𝐒𝐩𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐨𝐭𝐭𝐥𝐞 - 𝑨𝑶𝑻

Capitolo 11.

Levi's pov.

Dopo la velata confessione di Annie nei confronti di Armin, il ragazzo procedette facendo ruotare la bottiglia in modo piuttosto impacciato, impossibile stabilire se fosse dovuto al mix di alcolici il quale fu costretto a bere o il suo imbarazzo per i suoi evidenti sentimenti.

La corsa di fermò addosso a Pieck la quale non nascose il suo entusiasmo dietro un sorriso apparentemente docile e sottomesso.
Il biondo le propose la famosa domanda e lei gli rispose con un deciso "Verità", ed il ragazzo sembrò aver già pronta la domanda da parecchio perché passarono solo una manciata di secondi dalla scelta della corvina prima che il biondo le ponesse l'interrogativo.

"Quanti partner al massimo hai avuto contemporaneamente?"
Le chiese con le gote ancora abbastanza rosse e lo sguardo che iniziò a vacillare, come se tutto l'alcool avesse iniziato ad entrargli in circolo.
La ragazza non smise di sorridere dolcemente nonostante fosse evidente il suo carattere fosse stato tutt'altro che delizioso.

La corvina rilassò lo sguardo poggiando il gomito sulla coscia così che fosse stata in grado di sorreggersi il capo con la mano scompigliandole appena i capelli. Era proprio la sua consapevolezza a renderla tanto attraente ed affabile agli occhi degli altri. I suoi occhi incurvati si ripiegarono su quelli glaciali e ben impostati di Erwin.
"Vuoi rispondere tu?"
Gli chiese sorridendo maliziosa al contrario del viso del ragazzo che rimase impassibile.
"Prego, risponda pure madame"
La congedò Erwin lanciandole un fugace occhiolino subito dopo.

"Diciamo pure... tanti, e molti dei quali presenti in questa stanza"
Annunciò lei senza peli sulla lingua o filtri.
"Hai capito la nostra Pieck..."
La schernì Jean con un sorrisetto ben poco promettente.
"Che ci posso fare piccolo, siete tutti così belli"
Stette al gioco lei. Il suo modo di provocare era su un altro livello rispetto a quello degli altri, paragonabile solo a quello di Erwin. Era una ragazza consapevole del suo corpo e di ciò che poteva offrire e quella sua dipendenza e confidenza in sé stessa la rendevano decisamente attraente.

Il castano a tale risposta si ritirò appena forse non abituato ad una donzella dalle abitudini tanto particolari e con un carattere così forte.
La figura del ragazzo mi rimase da subito ambigua, bisessuale? Probabilmente nascondeva una doppia preferenza, ed il lentigginoso posto poco distante da lui ne era la sua debolezza.

Interessante...

I diretti interessati si scolarono due shot di Vodka ed il gioco proseguì, la corvina fece ruotare la bottiglia con eleganza fino a farla fermare fra me e Farlan, bastarono pochi secondi per comprendere fosse puntata maggiormente verso la mia figura rispetto a quella del biondo, decretando così il mio turno.
Non reagii incrociando invece le braccia al petto in attesa la ragazza avesse iniziato a parlare.
"Obbligo o verità Levi?"
Domandò sorridendo. Aveva riassunto la posizione iniziale con il palmo aperto ad accogliere il viso pallido scompigliandone i capelli già arruffati di loro.

"Obbligo"
Risposi piuttosto sicuro, non avevo problemi a buttarmi nelle sfide perché consapevole di riuscire quasi in tutto, ma l'espressione consapevole della ragazza mi fece dubitare appena.
"Alzati e vieni a farmi un succhiotto"
Annunciò con leggerezza senza scomporre la sua postura.

Da tutto il cerchio partirono grida e risa seguiti da battiti di mani presi forse dall'eccitazione del momento. Puntai istintivamente uno sguardo al ragazzo moro seduto davanti a me. Le sopracciglia corrucciate ed il volto serio confermarono i miei sospetti.

Vediamo quanto sei geloso Eren...

Mi passai il dorso della mano sulle labbra storcendole appena, accogliendo con quel gesto la sfida di buon grado, d'altronde non era certo la prima volta che toccavo la ragazza.
Mi alzai puntando il palmo sulla coscia così da darmi più slancio ritrovandomi in piedi. Attraversai il cerchio abbassandomi il giusto per arrivare all'altezza della corvina ancora seduta elegantemente a terra.
Poggiai entrambe le braccia lungo le ginocchia osservandola da una distanza piuttosto ravvicinata.