Capitolo 24.

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Eren's pov.

Seguii con lo sguardo il corvino alzarsi andando ad afferrare la confezione di profilattici all'interno di una tasca dello zaino. Mi diede la schiena potendo constatare senza troppa titubanza quanto affascinante fosse stata, linee di demarcazione si svilupparono accentuate delimitando i muscoli ben formati.

"Non mi puoi proprio togliere gli occhi di dosso eh?"
Osservò lui seguito da uno sbuffo divertito voltando il capo il giusto per potermi cogliere in flagrante. Sorrisi a mia volta percependo la temperatura alzarsi vorticosamente.

"Non fa niente, continua pure a guardarmi se la cosa ti piace"
Concluse lui appena affaticato dal doversi alzare, una mano premuta sulla coscia nuda gli diede l'aiuto necessario raggiungendomi subito dopo nel letto.

La sua camminata sciolta e disinvolta mi fece perdere momentaneamente la testa e l'alcool non aiutò certo a focalizzarmi.
Una volta seduto nuovamente sul letto aprì la bustina contenente il preservativo servendosi dei denti. Lo osservai in ogni suo movimento trovandolo di una sensualità rara.
Indossò il profilattico senza curarsi troppo di me, pensai in quell'istante quanto quel ragazzo fosse stato abituato per agire in modo tanto disinvolto. 

"Forza, apri le gambe"
Mi ordinò riportando l'attenzione su di me con tanto di colpetti delicati ma decisi a ridosso delle cosce. Era difficile decifrarne l'espressione o il tono, per quello non riuscii ad intuire se le sue parole fossero state un ordine o semplice esasperazione per aver tirato la questione troppo per le lunghe, ma decisi d'obbedire stendendomi lungo le coperte leggere di quel letto già disfatto attendendo che il corvino agisse.

Sentii le sue mani afferrarmi le cosce divaricandole il giusto per potervisi sistemare nel mezzo.
"Non sono il primo, vero?"
Mi chiese prima di farmi avvertire la sua presenza.
Lo guardai completamente rapito da quella situazione non riuscendo ad ascoltare appieno ciò che mi disse.

"C-come?"
Domandai a mia volta tentando di mettere a fuoco le sue parole. Lo sentii sospirare paziente per poi arrampicarsi sul mio corpo raggiungendomi il viso.
"Non vorrei sverginare un ragazzo tanto carino"
Mi sussurrò poi ad un soffio dalle labbra, e fu solo in quell'istante che compresi la sua domanda iniziale sentendomi avvampare da cima a fondo.

"N-no non sei il primo stai tranquillo"
Risposi con un filo di voce distogliendo involontariamente lo sguardo dal suo.
"Ammetto questa tua risposta mi abbia ingelosito parecchio"
Mi provocò lui in modo volutamente incoerente avvicinandosi il giusto per farmi percepire le labbra muoversi sulle mie.

Sorrisi appena, ancora troppo imbarazzato per guardarlo in volto. 
"Potresti però distinguerti fra tutto il sesso che ho avuto fin ora"
Contestai con forse troppa sfacciataggine.

Il corvino sollevò entrambe le sopracciglia in evidente stupore avvertendo subito dopo le sue mani frasi spazio sul mio corpo, una andò ai fianchi percorrendoli in lunghezza, mentre l'altra andò a fissarsi fra le mie gambe scendendo progressivamente verso la mia apertura.
"Questo sarai tu a decretarlo"
Mi sussurrò percependo le sue dita iniziare a lavorare sul mio corpo.

Trattenni a stento un gemito sfalzandomi così i respiri. Le gote presero ad arrossarmisi in modo piuttosto evidente anche da sotto la luce lunare permettendo al corvino di capire il suo lavoro stesse procedendo al meglio.
Mi sollevò entrambe le gambe poggiandosele a ridosso delle spalle così d'avere le mani parzialmente libere.

"Va bene Eren, farà un po' male ma penso tu lo sappia già... se devi urlare non sarò certo io a fermarti"
Mi riferì poi osservandomi dall'alto al basso. Il massimo che riuscii a fare fu annuire in modo sconnesso, impaziente di continuare.

Non fece in tempo ad estrarre le dita che subito dopo vi mise la sua intimità. Non riuscii a trattenere un lamento piuttosto accentuato che fece compiacere Levi, il suo viso venne pervaso da un accennato sorriso furbo e consapevole delle sue capacità.
Una volta entrato prese ad effettuare spinte profonde e sensuali, i miei respiri irregolari mi sollevarono il petto a momenti alterni tentando invano di trattenere i gemiti che fuoriuscirono comunque chiari e limpidi come una giornata di sole.

𝐒𝐩𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐨𝐭𝐭𝐥𝐞 - 𝑨𝑶𝑻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora