Capitolo 10.

723 78 102
                                    

Eren's pov.

Nel momento stesso in cui le distanze fra me ed il corvino si azzerarono potei confermare con assoluta convinzione la sua rara bellezza. Il viso fino ma ben squadrato si avvicinò con occhi dominanti puntati sui miei fino a quando non percepii le sue labbra schiudersi per potermi mordere. La colonia da uomo che inebriò i miei sensi fu paradisiaca a tal punto da farmi tremare le mani.

Non appena il gioco riprese e l'attenzione si spostò momentaneamente da noi due, mi presi la libertà d'osservarlo con la coda dell'occhio. I suoi modi contenuti, i suoi riflessi dannatamente repentini ed il suo incrociare le braccia ogni qualvolta la situazione si fosse resa paradossalmente noiosa o interessante mi mandarono fuori di testa.
Ero certo che quella sera sarebbe successo l'indicibile fra noi, cominciando ad immaginare scene che di casto avevano ben poco. I miei occhi fissi sui suoi che parvero non avvertirmi continuarono ad agire come non fossero stati consapevoli della mia pressante presenza.

"Eren"
Venni però bruscamente risvegliato dai miei pensieri grazie a Mikasa che mi scosse per un braccio, il suo tono tenue mi arrivò dolce e sottile, come non avesse voluto farsi notare dal resto del gruppo che voltarono i loro occhi sui miei.
"C-cosa?"
Domandai preso alla sprovvista con ancora le dita affusolate della corvina fisse sul mio braccio stropicciandone la maglia.
"Ci sei?"
Mi domandò Isabel guardandomi accigliata con un lieve accenno di preoccupazione nel suo tono. I presenti continuarono ad osservarmi con la medesima intensità - tralasciando l'apatia di Levi ed Annie ed il menefreghismo di Ymir-.

"C-certo che ci sono"
Risposi, inizialmente poco convinto anche io di ciò che pronunciai.
"Bene! Allora, obbligo o verità?"
Mi domandò sorridendo radiosa. Trovai quella ragazza su un altro livello, capii solo in quegli istanti perché Farlan ne fosse stato tanto attaccato, il suo non tirarsi indietro dinnanzi le sfide ed il suo atteggiamento leggero la rendevano di un'ottima compagnia.

"V-verità"
Risposi non ancora ripresomi del tutto.
La rossa roteò gli occhi al cielo iniziando a riflettere su cosa chiedermi facendo passare così interminabili secondi di puro terrore ed imbarazzo.
"Bene ce l'ho!"
Esclamò ad un tratto facendomi sussultare appena. I ragazzi aguzzarono le orecchie puntandole uno sguardo.
"A letto sei un ragazzo più dominante o sottomesso?"
Chiese puntandomi due occhi enormi ed estremamente consapevoli, un pizzico di malizia iniziò a pervaderli folgorandomi completamente.

Deglutii forse un po' troppo bruscamente facendomi dolere la gola. I miei occhi incespicarono su quelli dei presenti che mi osservarono come fossi stato l'attrazione di un circo.
"Immagino dipenda dalle situazioni"
Tentai di rispondere con un filo di voce.
"Non è abbastanza esaustiva"
Mi freddò Ymir intenta a provocarmi con sguardo complice, e per mia sfortuna nessuno contestò, trovandomi costretto ad ampliare ciò che riferii in precedenza.
"Vuoi proprio sentirmelo dire?"
Domandai alla mora che scoppiò a ridere senza il minimo accenno di empatia nei miei confronti.
"Può darsi"
Rispose lei aguzzando lo sguardo già piuttosto felino di suo.

"Posso essere entrambi ma preferisco essere dominato"
Risposi tutto d'un fiato non prima d'aver racimolato un briciolo di coraggio. Le mie guance ripresero ad ardere involontariamente dopo l'affermazione.
"Qui qualcuno avrà pane per i suoi denti stasera"
Contestò Jean con tono piuttosto basso ammiccando nella mia direzione.

Come da regolamento mi scolai un bicchierino di Gin assieme alla rossa per poi far girare la bottiglia che trovai al tatto piuttosto appiccicosa. Cominciò a ruotare minacciosa puntando tutti i presenti per frazioni di secondo finché non rallentò la sua corsa posandosi silenziosa su Annie la quale vidi sbuffare appena.

"Allora Annie... obbligo o verità?"
Le domandai consapevole dello sguardo preoccupato di Armin addosso.
La bionda mantenne il mio sguardo senza problemi accentuando nella penombra della stanza il colore glaciale dei suoi occhi esageratamente grandi.
"Verità"
Rispose asciutta senza far trasparire nulla di compromettente dalla sua espressione.

Guardai verso Armin tentando di rassicurarlo, non le avrei mai posto una domanda compromettente sapendo quanto segretamente il ragazzo ne fosse stato attratto.
"Allora, vediamo un po'..."
Iniziai passandomi l'indice sotto il naso preso da un momento d'estrema concentrazione.

Pensai parecchio in quell'arco di tempo, non avrei potuto compromettere la serata di Armin chiedendole chi avesse trovato attraente, perché nel caso avesse risposto un nome diverso da quello del biondo sarebbe stato come darsi la zappa sui piedi, così optai per quella che mi sembrò la domanda più innocua che avessi potuto porle, del tutto inconsapevole di ciò che avrebbe risposto.
"Vorresti mai fare sesso con una ragazza in questa stanza? E se sì, dicci chi sarebbe"
Le chiesi sicuro d'aver fatto la scelta giusta.

La ragazza dapprima impassibile iniziò a mostrare dei segni d'imbarazzo lungo le guance fino a farle abbassare lo sguardo tanto audace e forte.
"Temo dovrò rispondere"
Disse con tono rassegnato non prima d'essersi presa un sospiro rigenerante.
"Bhe, non sei costretta, puoi sempre toglierti la camicetta"
Puntualizzò Reiner con le braccia ancora incrociate seduto nel lato opposto della ragazza che lo guardò con estrema indifferenza.
"Oddio Reiner, chiudi quella dannata bocca sto per vomitare"
Lo schernì lei provocando l'ilarità di tutti i presenti, specialmente quella di Farlan e Jean che in certi momenti mi sembrarono condividere gli stessi colori.

"Ad ogni modo sì, non mi dispiacerebbe farlo con Mikasa"
Pronunciò infine armatasi nuovamente della sua corazza pur di non esternare completamente il suo imbarazzo, che al contrario non sfiorò minimamente la corvina affianco a me, che nell'udire il suo nome sollevò entrambe le sopracciglia piuttosto sorpresa.
Sgranai gli occhi per la risposta inaspettata di Annie guardando poi in direzione del biondo che si spalmò una mano a palmo aperto sul volto.

Cazzo, ho combinato un casino...

Mi portai una mano alle labbra come a coprirle nel mentre che le mie sopracciglia iniziarono a corrugarsi.
"Che c'è Jaeger, non ho risposto correttamente?"
Mi stuzzicò la ragazza rendendomi cosciente del mio repentino cambio d'espressione.
"N-no no, va benissimo"
Risposi nel mentre che un piccolo magone di sensi di colpa cominciarono a pervadermi. Pensai avrebbe semplicemente smentito l'idea di potersi concedere ad una ragazza finendo così la penitenza senza drammi, e non sicuramente con una nuova consapevolezza instaurata tra quelle due. Ci scolammo uno shot di Rum e la corsa proseguì, percependo di tanto in tanto gli sguardi delle due cercarsi fra il cerchio.

La mano minuta di Annie afferrò con una certa riluttanza la bottiglia posta al centro facendola ruotare con un colpo secco del polso rendendolo visibile da sotto la lunga felpa bianca. Lo trovai minuto e di un bianco pallido sul quale spiccò il rosso di alcuni graffi. Sbattei ripetutamente le palpebre, come per essere sicuro d'aver visto bene e che la mia vista non mi avesse ingannato. Scrutai gli sguardi degli altri giocatori come in cerca della mia medesima reazione, ma tutti apparvero piuttosto tranquilli facendomi ricredere su ciò che vidi.

Finii per perdermi così tanto nei miei pensieri che non mi accorsi della bottiglia puntata addosso ad Armin che sgranò gli occhi facendoli apparire ancora più grandi di quanto non fossero stati.
"Obbligo o verità... Armin?"
Il modo in cui pronunciò il suo nome arrivò alle mie orecchie come una chiara provocazione, l'intonazione aspirata e bassa rimandò a tutt'altro facendo arrossire il ragazzo dalla testa ai piedi.

"Dato che nessuno lo sta scegliendo da troppo... obbligo"
Annunciò lui poco convinto, non riuscii a comprendere se quel gesto fu dettato solo dal voler sorprendere la ragazza o dal voler mettersi sul serio in gioco, fatto sta che la bionda gli enunciò un obbligo piuttosto tranquillo e da una parte ne rimasi sollevato.
"Scolati un bicchiere con all'interno un mix di tutti gli alcolici che abbiamo"
Nonostante la sua persona riservata e rigida la sua mente apparve molto più malleabile a sciocchezze da adolescente rimanendone felicemente colpito.

Il biondo deglutì annuendo rassegnato, si alzò con non poca fatica andando a versare in modo calcolato una parte di alcolico di ogni genere per poi alzarlo in cielo come per brindare portandoselo alle labbra. Il pomo d'Adamo iniziò a scendere e salire finché non staccò il bicchiere lasciandolo cadere a terra, la sua espressione disgustata parlò da sé, arricciando il naso prima che avesse potuto prendere parola.

"Almeno sarai un po' meno timido e riuscirai a venirmi a parlare"
Disse poi la bionda sorridendogli appena. Rimasi pietrificato a tale confessione, constatando come non fossi stato l'unico a reagire in quel modo.

𝐒𝐩𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐨𝐭𝐭𝐥𝐞 - 𝑨𝑶𝑻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora