TW: SUICIDE AND DEPRESSION
Prima della cerimonia, c'era un fastidioso via vai di persone, così Karma ne approfittò per parlare a Nagisa.
- velocemente, ora che abbiamo tempo, c'è qualcosa che vuoi dirmi prima di essere ufficialmente liberi?
- solo una cosa si, usciti da quella porta, continuerai a essere quello che sei per me ora?
- pensi che finendo il liceo io voglia allontanarmi?
- non lo so, per questo te lo sto chiedendo.
- voglio restarti accanto, esattamente come ora.
- quello che hai fatto per me è stato bellissimo, solo se ci ripenso mi viene da piangere.
- ragazzino! Sei troppo emotivo, ora prendi posto.
Si sedettero lontani ma entrambi nella 3 fila. Gli studenti durante la prima parte della cerimonia cacciavano i professori per bighellonare, ma quell'anno avevano preparato una presentazione.
- cari ragazzi ! - disse il fidanzato appartenente alla stramba coppia di amici di Karma
- siamo qui riuniti per celebrare la fine di un'era! Quale miglior lascito se non un bel film? Quest'anno vogliamo dimostrarvi come tutti possano avere ciò che meritano e soprattutto che non si scherza con persone di un certo tipo. Inoltre vorrei dimostrare quanto efficace possa essere la comunicazione virtuale.
Le luci si spensero e partì immediatamente un filmato. Le riprese non erano chiare, inizialmente era buio, poi si accese una luce e sembrava che il tutto fosse ripreso da un punto nascosto. Non si vedeva molto, ma potevano udirsi chiaramente delle parole.
- mi ami? - disse una voce.
- da morire. - Rispose un'altra.
- allora dai, facciamolo.
Si sentivano rumori di baci e respiri, ma nessun volto, come se la ripresa avvenisse dal buco di una serratura. Ad un tratto la telecamera si mosse e una porta si aprì. La ripresa fu chiara, c'era una ragazzo seminudo sdraiato a terra, un altro gli stava sopra quasi tenendolo stretto. A quel punto il suo volto si vide, il ragazzo sdraiato a terra, era Nagisa. Quest'ultimo, che aveva capito dall'inizio la fonte di quel video, era immobile con gli occhi spalancati. Il video proseguiva con alcuni ragazzi che costringevano Nagisa a spogliarsi per loro e lo chiudevano nudo nel bagno di uno spogliatoio. Finito il video, Nagisa, trattenendo le lacrime, provò ad alzarsi per scappare ma non glielo permisero.
- vedete, miei cari compagni, la verità è che il nuovo studente si è trasferito perché non ha saputo reagire a qualche presa in giro, reperire questo video è stato facile, ho dovuto solo pagare il ragazzo che l'ha fatto. Caro sfigato, puoi alzarti tra un attimo, ma prima devi sapere che il video è online e l'abbiamo inviato anche alla tua mammina. Chissà se tuo fratello è gay come te, oppure non capisce nemmeno quello?
Nagisa deglutì nervosamente ed iniziò a pregare che era stato tutto un incubo. Si voltò verso l'uscita e ci corse, ma prima volse lo sguardo verso Karma. Guardava altrove, senza nemmeno alzare lo sguardo. Nagisa provò a richiamare la sua attenzione aspettando un attimo, ma Karma non si degnò nemmeno di voltarsi. Scappò di corsa a casa, dove sua madre era in lacrime dalla vergogna.
- ti ho portato via da quella scuola per questo video! Abbiamo denunciato tutti ed era stato fatto rimuovere! Come fanno ad averlo? È solo colpa tua e delle persone sbagliate di cui ti sei fidato! Adesso sei lo zimbello del quartiere! Lo sapranno tutti, anche nelle università! Non si toglierà mai dal web! Vergognati! Fare certe cose a scuola con un altro studente, con così poco riguardo! Sparisci dalla mia vista!
Nagisa non provò nemmeno a parlare, in lacrime come mai prima di quel giorno, chiamò ininterrottamente Karma per chiedergli aiuto, per chiedergli di abbracciarlo. Non rispose, mai. Nessuna risposta per il resto della giornata. Nagisa questa volta sapeva che Karma aveva esagerato. Non gli era stato vicino, non l'aveva chiamato ne tantomeno guadato. Provò ad entrare su Instagram e guardò l'account ricco di follower del suo amico, poi andò sulla home... il suo video era ovunque. La madre uscì di casa senza nemmeno guardarlo così lui provò a chiamare Karma un'ultima volta.
- che vuoi?
- per favore vieni qui! - disse Nagisa soffocando le lacrime.
- no.
- Karma perché mi tratti così? Sei davanti a loro?
- dimmi che vuoi.
- lasciali stare e vieni qui! Per favore! Ti rendi conto di che cosa mi hanno fatto?
- hai fatto tutto tu.
- ma io, ma io ti amo!
- lasciami stare - disse Karma prima di dire ai suoi compagni che era una sua ex.
Nagisa sgranò gli occhi e le lacrime scesero sul suo viso come pioggia leggera. Lasciò cadere il telefono e si chiuse in bagno.
La madre di Nagisa tornò per le 22:00. Si levò le scarpe e salì le scale fino alla stanza del suo primo figlio. Lo trovò clamo e addormentato, decise di controllare come stesse Nagisa, bussò ma non ottenne risposta. Entrò e non trovò nessuno nel letto. Si diresse nel bagno ma era chiuso dall'interno e sentiva l'acqua scorrere.
- Nagisa! Forza apri che devo andare in bagno!
Nessuno rispose
- mi prendi in giro? Aprimi!
Silenzio.
- Nagisa! Mi fai preoccupare così! Apri!
La madre di Nagisa si fece prendere dal panico e provò in tutti i modi ad aprire la porta, per fortuna erano porte fragili che chiunque avrebbe aperto con un po' di forza e tempo.
Sua madre però, venne pervasa da una sensazione di paura tremenda non appena entrata, rivolse poi lo sguardo verso il basso.
Nagisa era appoggiato con la schiena contro il muro ed era completamente bagnato. In mano teneva stretta una lametta insanguinata e i suoi polsi erano tagliati con insistenza. Gli occhi chiusi e nessun segno di vita sul suo volto. Sua madre si precipitò su di lui ma non riuscì a fare nient'altro che gridare e piangere. Era immerso nel suo sangue e sul suo viso si leggeva solo tanta, tantissima voglia di lasciare quel mondo.
Karma era tornato a casa velocemente e si sbrigò a comporre il numero di Nagisa, nessuno però gli rispose per tutta la notte. Il giorno seguente si svegliò amareggiato, senza sapere come comportarsi. Decise di andare a casa sua per parlargli. Suonò il campanello ma nessuno sembrava arrivare per aprirgli. Attese lì davanti una decina di minuti ed iniziò a preoccuparsi. Vide da lontano sua madre in macchina, con l'espressione più triste che si potesse immaginare.
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Forse per sempre
FanfictionFanfiction su Karma e Nagisa✨ Assassination classroom AU - sai Karma, stavo pensando che non mi hai mai chiamato per nome. - ah si? Si è vero. - è strano. - non c'è un motivo se lo cerchi. - non lo cerco, ma è strano pensare che non so che suono...